Il monaco di Monza
P asquale Cicciacalda, povero ciabattino rimasto vedovo nella Monza del '600 dominata dagli spagnoli, non riuscendo a sfamare i propri figli escogita un astuto piano. Impossibilitato a pagare tasse esose e con dodici figli sulle spalle, sei coppie di gemelli, che la sua adorata Provvidenza morendo le ha lasciato, decide di travestirsi da frate per racimolare in giro le elemosine per sostentarsi con la famiglia. Aveva infatti incontrato un frate cercatore che aveva con sé ogni ben di Dio in caciotte e salumi che la gente gli aveva donato. Ragione sufficiente per indossare un saio e mettersi in cerca con i suoi figli fatti passare per trovatelli. Per strada arruola un pastore sbandato e squattrinato che si era mangiato nel tempo il gregge ed ora aveva perduto pure il cane e lo spaccia per novizio col nome di frà Mamozio. Lui invece si presenta al castello del nobile Marchese Egidio de Lattanzis presentandosi come frà Pasquale da Casoria dell'ordine dei Vedovi scalzi, venendo ospitato con i suoi in quanto il Marchese vuole servirsene per portare a termine un suo piano. Vuole sposare sua cognata Fiorenza che tiene prigioniera al castello dopo che il marito è morto, per ereditarne la proprietà. Ma la donna si oppone in quanto innamorata del Capitano Emanuel che è stranamente simile al frate appena giunto al castello, ragion per cui ella lo prega di aiutarla e non celebrare le nozze. Tra l'altro lei aspetta un figlio da Don Manuel e suo cognato vuole incastrarla come figlio della colpa. Pasquale accetta di aiutarla, facendo slittare le nozze con una serie di peripezie e sotterfugi, che vedranno il Marchese oggetto perfino di un tentativo di avvelenamento, per poi vendicarsi su Fiorenza e Pasquale. Costoro per fortuna verranno salvati da morte certa dall'arrivo della Monaca di Monza e delle sue consorelle che hanno un vecchio conto da regolare col Marchese.
Totò diverte in tutte le salse in cui è chiamato a dare il suo contributo e i momenti esilaranti in questa parodia sono davvero tanti, come le battute e i duetti con la spalla del momento e qui ne troviamo diverse a dargli man forte. Dal bravo Macario al brillante Nino Taranto in un ruolo da cattivone fino al sempre presente e fido Mario Castellani ad inizio film alle prese con due scarpe destre. Il divertimento è assicurato e il film sfida il tempo come tutti quelli interpretati dal grande Totò, maestro della mimica e dalla spiccata comicità verbale e qui le battute memorabili si sprecano.
Il monaco di Monza
Italia 1963
Regia: Sergio Corbucci
Musiche Armando Trovajoli
con
Totò: frà Pasquale da Casoria / Pasquale Cicciacalda e il Capitano Emanuel
Erminio Macario: frà Mamozio
Nino Taranto: Marchese Egidio de Lattanzis
Lisa Gastoni: Marchesa Fiorenza de Lattanzis
Moira Orfei: suor Virginia, la monaca di Monza
Giacomo Furia: Cecco, un bravo
Fiorenzo Fiorentini: Smilzo, il bravo balbuziente
Carlo Delle Piane: oste
Adriano Celentano: un falso frate
Don Backy: un falso frate
Dany París: cameriera della marchesa
Gianni Baghino: bravo "miracolato"
Clara Bindi: popolana
Mimmo Poli: frate cercatore
Mario Castellani: nobile con due scarpe destre
Franco Ressel: ufficiale delle tasse
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