I diafanoidi vengono da Marte
G amma Due, una stazione spaziale orbitante, viene investita da una strana luce verde intermittente che ne compromette le trasmissioni. Dalla terra e dalle altre basi non si hanno più notizie ma dalle telecamere poste in orbita attorno alle varie stazioni si notano degli strani bagliori verdi. Essi continuano finché la stazione scompare nel nulla d'improvviso. Per sincerarsi di quanto stava accadendo su di essa era stata inviato sul posto l'equipaggio del Capitano Tice che, una volta entrato nella stazione, aveva documentato una terribile realtà. Il personale di bordo era in una specie di sonno catalitico, alcuni con le funzioni vitali ancora attive ma in stato di incoscienza e rigidità, mentre altri erano morti e tutti presentavano uno strano e sinistro colore verdastro. Le trasmissioni del Capitano Tice si erano poi interrotte quando la misteriosa nebbia verde lo aveva a sua volta avvinto con il suo equipaggio. Visto poi che la stazione medesima era svanita nel nulla, si allertavano le altre stazioni ad evacuare per un rientro immediato sulla Terra. Ma il Comandante Mike Halstead di Gamma Uno intende restare e studiare da vicino il fenomeno, rinchiudendosi con alcuni volontari in speciali celle rivestite di piombo e il piano ha successo, in quanto la nebbia non riesce a penetrare le pareti del loro rifugio, consentendo al contempo di far fuoco con i fucili laser sulla strana luce. Serve tuttavia un'altra strategia quando si scopre che queste forme volatili riescono ad assumere il controllo dei corpi facendosi ospitare e dettando la propria volontà. Succede al Capitano Dubois e ad altri membri della sua squadra di venire utilizzati contro i propri compagni dopo averli ammoniti circa le intenzioni di quelle creature che vengono da Marte. Niente può frapporsi al loro desiderio di conquista viste le capacità di impadronirsi di corpo e mente degli umani. Non resta che battersi e tentare una disperata fuga sull'ultimo razzo restato sulla base, mentre dalla Terra giungono rinforzi pronti a bombardarla con ordigni atomici per distruggere quella malefica forma di vita eterea. Il Comandante Mike Halstead con i suoi riesce a raggiungere il razzo ma non ha ancora tutta la forza propulsiva necessaria al decollo e siccome la situazione è tragica e si corre il rischio di vedere questi esseri volatilizzarsi, ordina il bombardamento anche a costo della loro vita. Dalle astronavi in orbita si decide allora di lanciare una prima carica che potrà aiutare la navicella del comandante a staccarsi per poi passare al bombardamento definitivo. La manovra ha successo e Halstead riesce a salvarsi per poi festeggiare con tutti i sopravvissuti sulla Terra lo scampato pericolo. Ma la guerra è soltanto rimandata perché non si conosce con certezza l'entità delle perdite di quegli strani e terribili diafanoidi.
E' il secondo film dei quattro che Antonio Margheriti, firmandosi Anthony Dawson, dirige in fretta e furia in sole 12 settimane, per far fronte al solito budget insufficiente. Nonostante questo è la testimonianza di un cinema italiano che ha conosciuto momenti di straordinario vigore riuscendo in tutti i generi al contrario di quello miserando di questi ultimi decenni, dovuto in gran parte al prevalere della mano pubblica come finanziatrice di gran parte dei lavori dei nuovi registi. Mancano idee e si langue nel sociale o nella commedia con altrettanti risvolti sociali che decretano la morte del cinema italiano inteso soprattutto come forma di spettacolo. Amen e così non sia.
I diafanoidi vengono da Marte
Italia 1966
Regia: Antonio Margheriti
Musiche Angelo Francesco Lavagnino
con
Tony Russel: Comandante Mike Halstead
Lisa Gastoni: Connie Gomez (accreditata Jane Fate)
Franco Nero: Jack Jacowitx
Carlo Giustini: Ken
Enzo Fiermonte: Werner
Linda Sini: Tina Marlie
Michel Lemoine: Capitano Dubois
Franco Lantieri: Capitano Tice
Umberto Raho: Generale Maitland
Corinne Fontaine: sorella di Tina
e con
personale della base
John Bartha
Marco Bogliani
Calisto Calisti
Aldo Canti
Lynn Desmond
Iver Gilborn
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