Mia nonna poliziotto
A lberto e Ileana, promessi sposi, stanno per coronare il loro sogno con il matrimonio previsto a casa di lei, dove è stato predisposto tutto per la funzione religiosa e il ricevimento nuziale. Ma non hanno fatto i conti con la nonna di Alberto che, ricca vedova, avendo da sempre provveduto al mantenimento del nipote, è attesa a Roma dove alloggerà alla Pensione Morello. Lei, Tina, energica ed autoritaria, si insedia da par suo con la consueta risolutezza nella camera che le è stata assegnata ma che è ancora occupata da Mario Secchioni, un pensionante squattrinato che la padrona della struttura vorrebbe al più presto allontanare. Ma l'uomo prima di spostarsi in un'altra stanza, ruba un medaglione della vegliarda sul quale reca l'effigie di suo marito, defunto colonnello di cavalleria. Il valore dell'oggetto è risibile ma non quello sentimentale che induce la donna a recarsi subito al locale commissariato dove sporgere denuncia di furto. Il commissario, vista l'insistenza della donna, promette di mandare alla pensione il maresciallo per indagare, ma dopo i primi colloqui con gli ospiti se ne torna senza niente di concreto, cosa che infuriare la vegliarda al punto da iniziare sue personali indagini. In breve, mentre tutti l'attendono a casa della sposa, la donna combina una serie di guai, frutto di svariati equivoci nel dipanarsi delle sue ricerche. Dal molestare un futuro padre che di notte cercava un cibo richiesto dalla vogliosa moglie per scongiurare voglie nel nascituro, al seguire una falsa pista frutto del lavoro di un romanziere ospite anche lui della pensione. Questa ultima pista la porterà però a sgominare un'intera banda di ladri e rintracciare il medaglione e colui che lo rubò per la gioia dell'esausto nipote che l'ha rincorsa ovunque e il sollievo del commissario che finalmente se la vede tolta dai piedi. Ma certo è che non può che encomiarla per aver catturato così tanti malviventi, al punto da nominarla colonnello onorario del nuovo corpo di polizia femminile. Il suo defunto marito ne sarebbe stato fiero così come Alberto che finalmente può sposarsi placando le ire dei presenti che ormai dubitavano della vera esistenza di quella fantomatica nonna.
Commedia leggera diretta da Steno e con un cast che vede protagonista la dirompente Tina Pica, attorniata da grandi interpreti e caratteristi del varietà dell'epoca. C'è spazio anche per il divertito cameo della coppia Vianello - Tognazzi e del loro maldestro tentativo di far credere alle tante ragazze in vacanza a Fregene che nella villa da loro affittata stessero ospitando niente meno che Marlon Brando.
Italia 1958
Regia: Steno
Musiche Carlo Innocenzi
con
Tina Pica: nonna Tina
Mario Riva: Mario Secchioni
Alberto Lionello: Alberto
Lyla Rocco: Ileana
Bice Valori: Francesca
Alberto Talegalli: maresciallo di polizia
Riccardo Billi: Belletti
Ugo Tognazzi: Ugo
Raimondo Vianello: Raimondo
Paolo Panelli: Paolo
Loris Gizzi: padre della sposa
Luigi Pavese: il commissario
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