Cavalleria
1901 , Torino. Il giovane e brillante sottotenente di cavalleria Umberto Solaro è segretamente innamorato della bella contessina Speranza de Frasseneto che lo ricambia con malcelato sentimento, tanto che sua madre non gradisce affatto quelle passeggiate al Valentino in compagnia del giovane militare, ancorché accompagnata da sua sorella Carlotta e dal fratellino Vittorio. Vorrebbe fosse rimproverata anche dall'augusto marito, ma il conte ha ben altro a cui pensare in luogo di quelle bambinate. Ha investito somme consistenti in un affare andato a male e deve in pochi giorni onorare una cambiale di un milione e duecentomila lire alla sua banca che, preventivamente e per evitare protesti, richiede una ulteriore firma di avallo in garanzia. L'unico a poter correre in suo aiuto è il Barone austriaco von Osterreich che ambisce alla mano di Carlotta, ma questo significherebbe sacrificare la propria figliola che non lo ama. A nulla valgono le ferme prese di posizione di sua moglie che al contrario vede di buon occhio quell'unione e che, come la storia insegna, vedrà anche col tempo trionfare l'amore. Ma il vecchio conte non cede e in una profonda crisi di sconforto cade riverso sulla scrivania, creando apprensione e scompiglio fino all'arrivo del medico. Un attacco di cuore è la diagnosi e il soggetto deve assolutamente riposare ed evitare ogni forma di preoccupazione per scongiurare ricadute mortali. Speranza rinviene la lettera della banca sulla scrivania del padre e comprende la rovina finanziaria della sua famiglia prendendo immediatamente la decisione di sposarsi con il Barone, previo un fugace saluto senza spiegazioni con il suo amore Umberto, in uno struggente ultimo lacrimoso abbraccio. L'uomo non se ne capacita ignaro di quanto stia accadendo ai de Frasseneto e sfoga tutto il suo dolore immergendosi a capofitto nella sua carriera militare che lo vede brillantemente vincere numerose competizioni equestri internazionali, divenendo una celebrità e arrivando al grado di Capitano. Ben voluto da tutti viene trasferito al Comando Generale di Roma dove con grande profitto addestra futuri ufficiali tra i quali ritrova con grande sorpresa il giovane fratello di Speranza, Vittorio de Frasseneto, arruolatosi in cavalleria. E' lui a raccontargli che sua sorella è a Roma e che ha avuto un figlio da suo marito, ragion per cui Umberto la rintraccia e, frequentando gli stessi salotti e ambienti, inizia a corteggiarla nuovamente e con maggior ardore, al punto che si fanno insistenti voci sulla loro relazione tali da indurre la donna ad allontanarsi definitivamente da Umberto per non soffrire più. Stavolta per l'uomo è un colpo che gli arriva insieme con la morte dell'adorato cavallo "Mughetto" durante l'ennesima competizione equestre. E' la goccia che gli fa prendere la decisione irrevocabile di abbandonare la cavalleria e di abbracciarne una nuova forma ma a motore e volante: l'aviazione. Accolto col grado di Maggiore come un eroe, una sorta di cavaliere dell'aria, Umberto inizia un duro addestramento che in breve lo vede eccellere anche alla guida dei nuovi velivoli. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si segnala per la sua bravura, abbattendo in diverse occasioni ben 12 aerei nemici. Ma la morte è in agguato e durante un'ultima missione fatale per lui, viene abbattuto col suo aereo e si schianta al suolo. Il suo corpo rinvenuto dai suoi ex colleghi di cavalleria viene scortato con tutti gli onori per le esequie funebri ufficiali.
Girato da Goffredo Alessandrini vede sua moglie Anna Magnani in una fugace apparizione nei panni di una cantante ballerina ed è proprio lei a consigliare al marito il giovane e prestante Amedeo Nazzari al suo secondo impegno al cinema dopo un esordio in sordina. Ed è lui con il suo fisico e portamento a reggere il film che ai sentimenti associa l'onore, lo spirito di corpo, il coraggio di un mondo epico come quella Cavalleria che dà il titolo al film. Presentato alla Mostra di Venezia nel 1936 ottenne applausi scroscianti ed attestati di stima tali da venir poi proiettato in tutte le sale del Regno divenendo il maggior incasso ai botteghini dell'anno.
Cavalleria
Italia 1936
Regia: Goffredo Alessandrini
Musiche Enzo Masetti
con
Amedeo Nazzari: Umberto Solaro
Elisa Cegani: Speranza de Frasseneto
Silvana Jachino: Carlotta de Frasseneto
Luigi Carini: Conte di Frasseneto
Clara Padoa: Contessa Clotilde, sua moglie
Enrico Viarisio: Sottotenente Rolla
Mario Ferrari: Capitano Alberto Ponza
Adolfo Geri: Vittorio de Frasseneto
Ernst Nadherny: Barone von Osterreich
Anna Magnani: Fanny, la canzonettista
Nora D'Alba: Contessa Sandi
Albino Principe: marito di Carlotta
Silvio Bagolini: Bagolini, l'attenente
Fausto Guerzoni: un altro attendente
Oreste Fares: Ufficiale medico
Umberto Casilini: membro del Circolo dell'Unione
Michele Malaspina: Ufficiale di cavalleria
Cecyl Tryan: dama dell'aristocrazia torinese
Walter Grant: Ufficiale superiore
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