Gli zitelloni
M arcello, un giovane garzone di drogheria, vive a pensione presso una vedova che gli vuole far sposare sua figlia Gina. Lo coccola in tutti i modi affinché si decida a corteggiarla cercando anche di prenderlo per la gola con quotidiani e gustosi pranzetti. Ma niente, il giovane è del tutto preso dalle raccomandazioni del vecchio amico, il professor Landi, che con esempi concreti gli dipinge la triste e monotona vita degli sposati, ragion per cui è assolutamente imperativo rimanere celibi, zitelli magari, ma non sposati, con quelle donne che si presentano come candidi angioletti, per poi, una volta maritate, trasformarsi in dispotiche tiranne. Questi serrati confronti giornalieri con l'amico lo portano, una notte, a dormire sonni agitati e sognare di essersi sposato con Gina e di trovarsi di fronte ad un giudice di un tribunale accusato di un delitto. Ecco allora raccontare a sua discolpa alla corte le sue vicissitudini coniugali tra una moglie arpìa e l'arcigna suocera, che sono le vere responsabili del delitto a lui imputato. Ma la corte lo condanna ed è in quel momento che tutto trafelato si sveglia cadendo dal letto. E' per lui un segnale inquietante, un segno premonitorio di quanto può capitargli se cede alla serrata corte delle due donne di casa, ragion per cui, fatta la valigia, se la svigna alla chetichella. Ma ecco che si imbatte fortuitamente in uno sdolcinato confronto amoroso tra l'amico professore e una certa Adalgisa che lui ama perdutamente. La donna sembra respingerlo e a Marcello si insinua giustamente il dubbio che quell'uomo lo abbia traviato con le sue storie semplicemente per il fatto che lui sta vivendo un suo amore travagliato. Per cui, dopo aver promesso all'amico che non rivelerà il suo stato per non esporlo al pubblico ludibrio, visto che in paese tutti lo conoscono come misogino, decide che è meglio per lui rientrare a casa e tenersi stretta la sua Gina sposandola per la gioia di mammà suocera che gli farà mangiare tanti ravioli per il resto della sua vita.
Una discreta commedia che si avvale di un cast importante a dispetto di una trama piuttosto banale e resa accettabile solo grazie all'interpretazione dei protagonisti Chiari e De Sica qui attorniati da tanti comprimari che popolavano con assiduità molte pellicole del periodo.
Gli zitelloni
Italia 1958
Regia: Giorgio Bianchi
Musiche Italo Greco, Manuel Parada
con
Walter Chiari: Marcello
Vittorio De Sica: Il professor Landi
María Luz Galicia: Gina
Mario Riva: Il giudice a latere
Mario Carotenuto: Presidente del tribunale
Lydia Simoneschi: moglie del presidente del tribunale
Rina Morelli: Adalgisa
Aroldo Tieri: un marito tradito
Lianella Carell: Carmen
Lilia Landi: Olga
Fernando Sancho: un altro marito tradito
e con
Rina MascettiGiulio Calì
Gina Mascetti
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