Una colt in pugno al diavolo
P er debellare definitivamente i continui massacri perpetrati dalla Banda di El Condor nella Valle della Morte a danno di pacifici coloni in transito, il Comando Militare di Frontiera incarica Pat Scotty, figlio della sorella del Generale, formidabile pistolero, ma tipo piuttosto propenso a ruberie tanto che sta scontando una condanna per aver sottratto fondi del Comando. Verrà reintegrato e perdonato se accetta di infiltrarsi nella banda per consentire alle truppe di predisporre un piano di attacco, cosa che di buon grado, ma dietro ulteriore compenso in denaro, lui acconsente. El Condor ha accumulato ingenti ricchezze depredando dei loro averi e massacrando quanti cercavano di passare per il deserto, diretti in California, per risparmiare centinaia di miglia. Lui è asserragliato in un monastero abbandonato e posto alla sommità di un luogo inaccessibile e ben fortificato con cannoni e sorveglianza armata lungo lo stretto sentiero che vi conduce. Nell'ultima razzia ha risparmiato la giovane Jane il cui fidanzato, il Tenente Dick Carson, si è offerto di liberare andando in avanscoperta con altri volontari ma senza divisa per non destare sospetti. A Las Vegas vengono però scoperti da emissari del Condor e in un tentativo di attacco a un gruppo isolato di banditi, sono uccisi e il Tenente catturato. Buon per lui che nel frattempo, Pat spacciandosi per cercatore d'oro con un macchinario prodigioso in grado di scovarlo sotto terra senza scavare, si era fatto reclutare dal Condor, al quale aveva assicurato che nel monastero c'era un ricco filone sotterraneo. Tra i due era sorta un'amicizia di comodo grazie alle astute manovre di Pat che aveva dato l'impressione di essere un avventuriero al pari suo e per questo El Condor ne seguiva anche i consigli, come quello di non uccidere il tenentino da considerare invece un prezioso ostaggio, in caso di attacchi militari. Poi con uno strattagemma si reca a Las Vegas con la scusa di ritirare un prezioso macchinario fattosi spedire e caricato su di un pesante carro. Siccome è scortato per sicurezza da due scagnozzi del Condor, li incarica di portare il pesante carro al covo mentre lui scatena una rissa nel saloon per farsi arrestare e consegnare ai soldati. El Condor oltre ai bottini ha relegato nel monastero molti peones ai quali ha nel tempo bruciato le case e che tiene in stato di schiavitù, come la bella Maya che ha legato sentimentalmente con Pat spiegandogli quanto avviene da tempo in quel campo.
Nella media del genere del periodo questo spaghetti che vede un insolito protagonista nello sconosciuto Bob Henry, texano di nascita, che qui esordisce. Con lui il bravo George Wang, solito a prestare il suo volto giappo come fosse messicano e la bella Marisa Solinas con Lucretia Love completa il cast femminile. Il Messico è in realtà Canale Monterano, comune dell'alto Lazio ringraziato nei crediti finali. Le musiche di Reverberi, per finire, vedono Mino Reitano interpretare la canzone di fondo "The Devil was an Angel".
Una colt in pugno al diavolo
Italia 1967
Regia: Sergio Bergonzelli
Musiche Gian Piero Reverberi
con
Bob Henry: Pat Scotty
Marisa Solinas: Maya
George Wang: El Condor
Lucretia Love: Jane
Jerry Ross: Tenente Dick Carson
Luciano Catenacci: El Loco
Luciano Benetti: Capitano McDonald
Renato Chiantoni: Peterson, il telegrafista
Attilio Severini: il complice di El Condor
Artemio Antonini: il sergente
Giovanni Ivan Scratuglia: il caporale
Brizio Montinaro: un bandito
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