Ercole al centro della Terra
P er amore di Deianira soggiogata mentalmente dalle arti magiche del malvagio Re Lico, Ercole deve scendere nelle tenebre dell'Averno. Con lui il fido e coraggioso Teseo e il goffo e pavido Telemaco. Molte sono le prove che i nostri dovranno affrontare per recuperare una pietra magica in grado di rinsavire l'amata Deianira, ad iniziare dal pomo degli Dei che Ercole riesce a prendere con l'aiuto di un pesante pietrone lanciato fin su la sommità dell'intrico di piante dove era collocato. Deve poi eliminare una creatura fatta di roccia liberando i suoi amici dalle sue grinfie. Ma mentre Telemaco viene rimandato con il pomo sulla nave che era loro servita per raggiungere quel posto, Teseo precipita in una sorta di melma mefitica scomparendo risucchiato al suo interno. Ercole non può aiutarlo ma da solo raggiunge il punto dove è collocata la pietra magica e dopo alcuni tentativi infruttuosi riesce a prenderla. Sulla via del ritorno grande è la sorpresa di rivedere sano e salvo Tteseo in compagnia di una deliziosa fanciulla. Non sa che la giovane sarà causa di molti lutti sulla terra. E' infatti Myosotide, la figlia prediletta di Poseidone Signore dell'Averno, che per vendicarsi degli uomini che gliel'hanno rapita, sta mandando ogni sorta di calamità naturale su di essi. Ercole viene avvertito dalla Sibilla della minaccia che incombe sull'umanità ma non riesce a far desistere il suo amcio Teseo dall'amare quella ragazza. Lo scontro tra i due è inevitabile ma per fortuna Myosotide capisce che il suo amore con un mortale è impossibile, ragion per cui decide di lasciarlo e tornarsene dal padre, cancellandogli la memoria per non farlo soffrire. La pietra magica intanto ha guarito Deianira ma il malvagio Lico l'ha catturata e sta per sacrificarla in un rito notturno segreto all'interno di grotte dove è solito appartarsi. Ercole riesce a fermarlo in tempo e salvare la sua amata, ma Lico gli manda contro una nutrita schiera di morti viventi che risveglia con le sue arti magiche dalle tombe che li custodivano. Ercole sradica delle pesanti stalagmiti e con esse respinge gli zombi uccidendo allo stesso tempo Lico che scompare nel nulla tra le fiamme. L'armonia ritorna nel Regno di Ecalia e al tripudio generale si unisce anche quello del ritrovato Teseo, sempre pronto a correr dietro alle gonnelle senza il minimo rimpianto per quell'amore che non ricorda più.
Contaminando il genere peplum con l'horror, Mario Bava confeziona un gioiellino che nel tempo è diventato un piccolo cult. Vuoi per la presenza del "Conte Dracula" Cristopher Lee e per alcuni effetti speciali di buonissima fattura per quegli anni, vedi la melma lavica nella quale finisce Teseo o le mani dei morti viventi che spuntano dalla terra. Minore impatto per il goffo mostro di pietra, del tutto ridicolo se paragonato a quello che si ottiene oggi, ma gli è dovuta tutta la nostra simpatia vista la penuria di mezzi di allora. Ottimo il forzuto arruolato per la bisogna, quel Reg Park Mr.Universo britannico che è ricordato tra i migliori interpreti degli eroi forzuti più popolari di quegli anni. Tante, infine, le bellezze nostrane a gradito contorno della storia.
Italia 1961
Regia: Mario Bava
Musiche Armando Trovajoli
con
Reg Park: Ercole
Cristopher Lee: Re Lico
Leonora Ruffo: Deianira
George Ardisson: Teseo
Marisa Belli: Aretusa
Ida Galli: Myosotide
Mino Doro: Keros
Franco Giacobini: Telemaco
Rosalba Neri: Elena
Gaia Germani: Medea
Raf Baldassarre: un mercenario
Elisabetta Pavan: Tamar
Aldo Pedinotti: Sunis
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