Il boia scarlatto
R ick, uno scrittore di romanzi dell'orrore, il suo editore Daniel Parks insieme con fotografo e modelle, bussano alla porta di un sinistro maniero nel quale trovare il set ideale per il prossimo fotoromanzo. Ricevuti con freddezza dal proprietario Travis Anderson, vengono dapprima messi alla porta per poi essere al contrario ricevuti e messi in grado di operare, a patto che se ne vadano l'indomani mattina. Accomodati nei saloni, si mettono subito a lavorare indossando costumi succinti le modelle per inscenare scene di tortura nelle segrete del castello. Ma ecco improvvisamente precipitare la situazione quando un membro della troupe mentre fingeva di venire torturato legato ad un tavolo, finiva per rimanere veramente ucciso dalle lame pendenti, sotto alle quali giaceva, dopo che la corda che le faceva oscillare si era spezzata. Poco dopo altri due, che si erano appartati in un angolo buio per scambiarsi effusioni, venivano uccisi da un misterioso uomo incappucciato di rosso. Purtroppo per loro è Travis Anderson, il proprietario del castello che è impazzito credendoci la reincarnazione del crudele Boia Scarlatto ucciso secoli prima e rinchiuso nei sotterranei del castello in una Vergine di Norimberga che poi era stata sigillata. Così la troupe si ritrova rinchiusa all'interno del castello nelle mani di un pazzo e dei suoi due aiutanti, finendo catturati e condotti nella sala delle torture, dove il pazzo ne riserva di ogni tipo ai malcapitati. L'unico che è riuscito a scampare alla cattura e lo scrittore Rick che cerca invano di liberare i suoi compagni, ingaggiando una furibonda lotta con gli scagnozzi del pazzo. Quando finalmente se ne libera e si trova faccia a faccia con costui, è rimasta in vita la sola Edith. Nel furioso corpo a corpo il pazzo finisce preda di uno dei suoi strumenti di tortura finendo da esso avvelenato. E' la fine di un incubo per Rick, che presa tra le braccia la sfinita Edith, si allontana da quel luogo maledetto.
Nel solco del prolifico cinema nazionale di quegli anni, si inserisce questo discreto esempio di horror pruriginoso viste le tante ragazze succinte che vi prendono parte. Massimo Pupillo che si chiamava in realtà Domenico, firma questo film con lo pseudo di Max Hunter, avvalendosi di un cast in gran parte nazional popolare, ma americanizzato per ragioni di marketing, nel quale l'unico "amerregano", peraltro naturalizzato, è Mickey Hargitay uno dei tanti Mr.Universo d'oltre oceano. Detto delle bellezze in campo va senz'altro ricordato il vero valore aggiunto della pellicola che è dato dagli esterni del Castello di Balsorano (AQ) e dagli interni non meno avvincenti di Palazzo Borghese, ad Artena (RM).
Il boia scarlatto
Italia, Stati Uniti d'America 1965
Regia: Massimo Pupillo
Musiche Gino Peguri
con
Mickey Hargitay: Travis Anderson
Walter Brandi: Rick
Luisa Baratto: Edith (accreditata Louise Barrett)
Rita Klein: Nancy
Alfredo Rizzo: Daniel Parks (accreditato Alfred Rice)
Barbara Nelli: Suzy
Moa Tahi: Kinojo
Femi Benussi: Annie (accreditata Femi Martin)
Ralph Zucker: Dermott, il fotografo
Nando Angelini: Perry (accreditato Nik Angel)
Albert Gordon: Raoul
Gino Turini: scagnozzo di Anderson (accreditato John Turner)
Roberto Messina: scagnozzo di Anderson (accreditato Robert Messenger)
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