Cinque poveri in automobile
G razie ad un biglietto della lotteria acquistato in comune, quattro amici appartenenti al ceto più povero della società, vincono una lussuosa automobile, per scoprire che per mantenerla ci vogliono troppi quattrini che le loro tasche non dispongono. Si accordano così con il proprietario dell'autosalone di rivendergli l'auto dividendosi la somma. E' la cosa migliore da fare viste le ristrettezze economiche in cui versano, ma ottengono di tenerla ancora per quattro giorni, durante i quali a turno la useranno per togliersi soddisfazioni personali. Mariù Palombella, squattrinata comparsa a Cinecittà si fa accompagnare da un collega di set spacciandolo per suo agente e con quella lussuosa auto si reca a far visita a sua figlia, sposata con un uomo benestante e dal quale ha avuto una nipotina. E' l'occasione per la donna, la cui fama di disoccupata cronica dedita all'alcool è purtroppo nota a figlia e genero, di fingersi grande diva che ha appena strappato un contratto milionario di sette anni ad un impresario americano. A dimostrazione fa affacciare tutti dalla finestra per ammirare la sua lussuosa decappottabile che il produttore gli ha appena regalato. Così soddisfatta e con l'invito a ritornare da loro per le feste di Natale, Mariù riconsegna l'auto ai suoi amici. Tocca a Cesare Baroni, di professione vetturino, prendersi una giornata di riposo per scorrazzare per Roma facendosi beffe dei suoi increduli colleghi nel vederlo al volante di una simile auto. Ma siccome è Venerdì 17 per lui le cose si complicano finendo per beccarsi diverse multe, venire coinvolto in una questione di corna, per poi a notte fonda rimanere senza benzina e farsi trainare a casa dal suo fedele cavallino. Eduardo Moschettone invece intende farsi portare al paesello natio dal fido Padella, collega sul lavoro, che si spaccerà per suo autista. Lui conta di prendersi la rivincita su chi gli soffiò la ragazza tempo addietro additandolo come un buono a nulla. La gente dovrà sgranare gli occhi al suo passaggio e ricredersi circa le sue capacità. Ma una volta in paese si rende conto che la sua auto non è più una novità per quella gente abituata ormai da anni ad analoghi esempi di ricchezza. Insomma è un fiasco il suo ritorno che culmina, dopo infruttuosi tentativi di rintracciare il suo antico rivale in amore, con l'incontro di un poveraccio macilento che è costretto a rovistare nella mondezza per rimediare qualcosa da magiare. E' proprio quel Catiello, che cercava e che, riconosciutolo, gli racconta la sua triste storia di uomo abbindolato da quella donna che gli sottrasse e che è scappata con un altro dopo avergli dilapidato tutti gli averi. Riconsegnata l'auto è la volta dell'ultimo, Paolo, cameriere in un albergo che si ritrova a girare in auto con una ricca cliente che lo ha scambiato per un facoltoso play boy. A darle questa impressione anche l'intervento inaspettato di una provvidenziale contessa che soffrendo di insonnia, sentendoli parlare sotto casa, li fa accomodare e d'accordo col suo maggiordomo fa in modo che Paolo sia scambiato per il ricco proprietario della magione. Saputo però che quella donna non è la sua fidanzata bensì un'avventura occasionale, li caccia non accettando una simile relazione a casa sua e scatenando le ire della donna, oltremodo offesa da quella sceneggiata. Quando sta per consegnare l'auto ecco che un tizio gli attraversa la strada e viene investito. Fortunatamente non è cosa grave ma l'uomo astutamente chiede un indennizzo essendo un disoccupato che per campare si ingegna spesso con questi espedienti. Siccome ha chiesto i soldi a 4 poveracci come lui, non resta che prenderlo a bordo e dividersi il ricavato della vendita dell'auto in 5.
Divertente commedia d'altri tempi e fedele testimone di un periodo post bellico dove la vita era dura ma le speranze di farcela erano tante visto quello che si era superato con la guerra. Cast straordinario e occasione per rivedersi Roma completamente diversa da quella caotica e in apparenza senza anima odierna.
Cinque poveri in automobile
Italia 1952
Regia: Mario Mattoli
Musiche Vittorio Mascheroni
con
Aldo Fabrizi: Cesare Baroni
Eduardo De Filippo: Eduardo Moschettone
Titina De Filippo: Mariù Palombella
Walter Chiari: Paolo
Raimondo Vianello: maggiordomo
Isa Barzizza: Cicci
Aldo Giuffré: Padella
Hélène Rémy: Gina
Laura Carli: la contessa
Pietro Carloni: Fabio Mazzetti
Mario Pisu: titolare dell'autosalone
Bruno Lanzarini: Umberto
Arnoldo Foà: Alfredo
Gianni Cavalieri: Gino Pranzi
Carlo Romano: Rodolfo
Nando Bruno: Battista
Luisa Poselli: Antonietta
Silvana Jachino: segretaria dell'autosalone
Alberto Talegalli: Clemente
Cesare Bettarini: medico
Belle Tildy: signora del "39"
Alberto Sorrentino: padre in attesa ansioso
Gina Mascetti: barista
Ughetto Bertucci: posteggiatore
Italia Marchesini: comparsa a Cinecittà
Enzo Garinei: cameriere del Bellavista
Mario Feliciani: parrucchiere
Luigi Cimara: investito
Giulio Calì: stalliere
Mario Castellani: regista
Alida Cappellini: bambina
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