L'imperatore di Capri
A ntonio De Fazio, cameriere in un albergo di Napoli, sposato con Lucia, è angariato nella vita dalla arcigna e bigotta suocera e dal pestifero cognatino Basilio che non perde occasione per spifferare le sue marachelle. Sul lavoro le cose non vanno meglio e l'ennesimo pasticcio gli costa il posto, venendo licenziato in tronco dal proprietario per colpa del trambusto creato a causa della bella Sonia. Costei ospite dell'albergo, ipnotizzata da suo marito Osvaldo, che la usa per i suoi raggiri, aveva scambiato il povero Antonio in livrea da cameriere per il favoloso Principe Omar Bey, Khan di Agapur, al quale aveva dato appuntamento a Capri con lo scopo evidente di abbindolarlo e scucirgli del denaro. Antonio lusingato e ignaro dell'equivoco, con l'aiuto di un cliente moroso dell'albergo, un attore di teatro disoccupato, al quale ha pagato il conto, si reca a Capri indossando uno dei tanti abiti di scena che l'uomo possiede. Per un fortuito caso i due si imbarcano nel motoscafo previsto per il trasporto del principe e raggiungono l'isola nonostante le difficoltà nel guidare il mezzo. Qui scambiati per il Bey e il suo segretario, vengono accolti con tutti gli onori e in breve diventano i beniamini degli stravaganti e variegati ospiti. Tutti se li contendono nelle varie feste organizzate e oltre ad animare la vita mondana dell'isola con atteggiamenti e stravaganze ritenute tali, quanto invece frutto di goffaggine da parte dei nostri, che tuttavia procura loro una incredibile popolarità. A rovinare la festa arrivano però sull'isola i suoi familiari messi dell'avviso da quello scugnizzo di suo cognato che lo aveva sentito confabulare con l'amico. Ma ancor peggio per Antonio, che durante l'ennesima festa in suo onore dove sta per essere proclamato Imperatore di capri, ecco arrivare il vero Bey col suo seguito. Ma un colpo di fortuna insperato gli arride facendogli sventare un attentato a danno del principe che lo ricompensa con grande generosità arricchendolo improvvisamente per la gioia dei suoi.
Ben diretto da Comencini, Totò riesce a dare il meglio di sé stesso in questa commedia brillante dove ha modo di mettere in mostra tutta la bravura di mimo ben sorretto dalla spalla Mario Castellani, attore affetto da "pisello", col quale inanellare infinite battute e doppi sensi. Variegati e bravissimi i comprimari chiamati a dar vita e corpo agli stravaganti villeggianti capresi.
L'imperatore di Capri
Italia 1949
Regia: Luigi Comencini
Musiche Felice Montagnini
con
Totò: Antonio De Fazio
Laura Gore: sua moglie Lucia
Lino Robi: Basilio, il suo piccolo cognato
Pina Gallini: sua suocera
Mario Castellani: Asdrubale Stinchi
Yvonne Sanson: Sonia Bulgarov
Nino Marchetti: lo pseudoprofeta Geremia
Marisa Merlini: la baronessa von Krapfen
Alda Mangini: Emanuela
Pietro Tordi: il marito di Emanuela
Galeazzo Benti: Dodo della Baggina
Toni Ucci: Pupetto Turacciolo
Gianni Appelius: Bubi di Primaporta
Nerio Bernardi: Osvaldo, il marito di Sonia
Enrico Glori: il maggiordomo della baronessa
Aldo Giuffré: il Principe Omar Bey Khan di Agapur
Giovanni Onorato: il centurione
Maria D'Ayala: ancella
Maria Teresa Cesari: ancella
Lilo Weibel: ancella
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