Sansone e il tesoro degli Incas
W illiam Smith detto Sansone e l'amico Alan Fox stanno rientrando in paese dopo una lunga missione che li ha visti impegnati con la mandria di Burt Nixon portata a destino per la vendita. Nixon ha con sé il ricavato che ammonta a ben 20 mila dollari e i tre si salutano al bivio che conduce al ranch Nixon. Dopo pochi minuti però si odono degli spari ed Alan torna indietro per capire di cosa si tratti, mentre Sansone non vede l'ora di farsi un bel bagno e una bevuta per togliersi puzza e polvere. Ma ecco arrivare in paese la notizia che il signor Nixon è stato ucciso ed Alan Fox è sospettato del suo omicidio, avendolo rinvenuto piegato sul suo cadavere. Ora è in fuga e braccato ma sia Sansone che la sua fidanzata Jenny, figlia della vittima, non credono alla sua colpevolezza al punto che convincono lo sceriffo della sua innocenza e della necessità di avere un processo regolare. Pregano per cui Alan di fidarsi e consegnarsi nelle mani della legge con la promessa da parte di Sansone di trovare nel frattempo l'autore del delitto. Siccome in paese un tizio si è tradito sulla cintura contenente il denaro che la vittima indossava, Sansone segue subito la pista che porta al mandante del misfatto, Jerry Damon, alle cui dipendenze lo scagnozzo lavorava. Astutamente questi aizza la popolazione a farsi giustizia da soli costringendo lo sceriffo a chiedere aiuto all'esercito del vicino Forte Apache. Assaltata la prigione per il povero Alan col cappio al collo sembra giunta la fine, ma Sansone irrompe e lo libera con l'aiuto dei soldati. Si decide quindi di scortarlo in un altro paese dove poter svolgere il processo senza pericoli ma Damon dà l'ordine ai suoi di assaltare la diligenza strada facendo. Ad una stazione di posta avviene l'agguato ma Alan, ritenuto ormai innocente dal suo custode, viene liberato e fugge con uno strano indiano che si era unito a loro lungo il cammino, chiedendo aiuto. Ormai è certa la colpevolezza di Damon e dei suoi ma Sansone, giunto sul posto dell'agguato, consiglia Alan di rifugiarsi con quell'indiano in un pozzo secco del deserto dove lui provvederà a portargli viveri fin quando non verrà catturato il responsabile. Stremato dalla sete Alan si addormenta e lo strano ragazzo si rivela essere una ragazza, Mysia, figlia della Luna e promessa sposa del Sole. In quei luoghi remoti ed inaccessibili vive un'antica tribù Incas scampata ai massacri degli Spagnoli e giunta fin lì dal lontano Messico. Si tratta dell'antica città perduta di Urin della quale ne aveva sentito parlare El Puma, un delinquente che si è offerto a Damon per condurlo là, visto che conosce alcuni pozzi d'acqua nascosti nel deserto e che consentirà loro di ritornare indietro una volta sterminati e depredati del loro oro quegli Incas. Ma Sansone, la sua ragazza Jenny Nixon, desiderosa di giustizia, lo sceriffo e Alan rinvenuto nel deserto, sono ormai alle porte dorate della mitica città. Vengono attirati al suo interno dagli Incas che intendono sacrificarli al demone del fuoco, in realtà un fiume di lava sotterraneo che corre in quella cavità vulcanica che li accoglie. Parimenti Damon e i suoi uomini sono stati attirati al suo interno e con grande sorpresa si scopre che quel ragazzetto altri non è che una bellissima donna che si è innamorata di Alan non intendendo più sottoporsi al rito del matrimonio col Sole. Sarebbe la fine anche per lei se non eruttasse provvidenzialmente il vulcano, causando un crollo completo delle gallerie dove solo lei e i suoi amici riusciranno a salvarsi tornando all'esterno mentre la parola FINE giunge sancire il consueto trionfo della giustizia e dell'amore.
Con un titolo che trae parecchio in inganno, da quello che ti aspetti essere un peplum visti i protagonisti e i nomi usati, ecco spuntare il noto e scultoreo Sergio Ciani, accreditato al solito Alan Steel, come inconsueto protagonista di uno spaghetti western. Passata la sorpresa però si assiste a un discreto esempio del genere assai in voga nel periodo con buoni esterni polverosi nostrani e adeguati interni negli Studi Elios.
Sansone e il tesoro degli Incas
Italia, Germania, Francia 1964
Regia: Piero Pierotti
Musiche Angelo Francesco Lavagnino
con
Sergio Ciani: William "Sansone" Smith
Toni Sailer: Alan Fox
Mario Petri: Jerry Damon
Pierre Cressoy: Fish, il giocatore di poker
Dada Gallotti: Ilona
Anna Maria Polani: Mysia
Wolfgang Lukschy: El Puma
Harry Riebauer: Alamo, lo sceriffo
Birgitte Haiberg: Jenny Nixon
Antonio Gradoli: Castoro
Umberto Spadaro: De Profundis, il barbiere-becchino
Attilio Severini: Grizzly
Carlo Tamberlani: Burt Nixon
Gino Marturano: Barracuda
Bruno Scipioni: scagnozzo
Elisabetta Fanti: Urpia
Amedeo Trilli: Unazumo, il sacerdote inca
Federico Boido: Tex
Andrea Scott: Arthur
Franco Jamonte: Dormann
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