Mamma mia, che impressione!
A lberto, giovane attivista della Parrocchia di Don Isidoro, è innamorato della avvenente Margherita. I suoi modi infantili e invadenti con le persone, ma del tutto ingenui, ne fanno un tipo da evitare per i tanti guai che combina. Vive solo e si guadagna da vivere vendendo congegni antifurto la cui dimostrazione gli è spesso costata rimproveri, in quanto quasi sempre portatrice di ulteriori danni per chi incautamente lo lascia entrare in casa propria, come il povero colonnello Pisacane che è rimasto incastrato con la testa tra i battenti della porta. Dal canto suo Margherita, che se lo vede apparire sempre quando esce di casa e la aspetta poi fuori dal posto di lavoro, è divertita da quel buffo ammiratore che non ha ancora capito che lei è attratta da Arturo, un altro giovane e prestante atleta olimpico. Dopo un week end tragicomico al mare, durante il quale il povero Alberto dopo un tuffo aveva perso il costume e quindi era rimasto in acqua fino a notte fonda, capisce che tra lui e Arturo è accesa rivalità. Per cui decide di sfidarlo nel suo terreno più congeniale ovvero la maratona. Siccome Arturo è dato tra i partenti e ovviamente favorito nella Maratonina di Roma di 25 km, decide di parteciparvi sicuro di vincere e di fare bella impressione su Margherita. Servono 5.150 lire per iscriversi e siccome non ha il becco di un quattrino si fa aiutare da Don Isidoro il quale a sua volta se li fa prestare dalla vecchia e benestante perpetua. Visto che il premio è di 100.000 lire per il primo classificato e visto che tale somma corrisponde alla cambialetta che Don Isidoro ha firmato per il nuovo presepio appena acquistato, ecco che le rassicurazioni del suo Alberto certo di vincere la gara lo tranquillizzano facendogli accettare la proposta del giovane. La gara ha inizio e nel primo giro Alberto è col gruppetto di testa dei favoriti per poi incasinarsi e cambiare percorso portandosi dietro un altro gruppo di atleti che arriveranno al traguardo insieme al gruppo del favorito Arturo, ma provenendo da direzioni opposte. Ne scaturisce una rissa e la gara viene annullata a grave detrimento del povero Don Isidoro che senza premio non sa come provvedere a saldare la cambiale. A nulla valgono le suppliche del povero Alberto di farsi perdonare nel tragitto che li vede di rientro a casa sudati e affranti, anche perché Margherita ovviamente ha scelto Arturo.
Un grande Alberto Sordi porta sullo schermo il personaggio radiofonico da lui caratterizzato ed emblema di quei Compagnucci della Parrocchietta, i cui modi buffi e infantili tanto avevano divertito i radio ascoltatori. A dargli manforte per una buona resa nel passaggio al cinema ci pensano Zavattini e De Sica oltre a Sordi che poi fornisce ... la posa in opera da par suo.
Mamma mia, che impressione!
Italia 1951
Regia: Roberto Savarese
Musiche A. F. Lavagnino, A. Barberis
con
Alberto Sordi: Alberto
Giovanna Pala: la signorina Margherita
Carlo Giustini: Arturo Cremaschi
Frank Colson: Don Isidoro
Luigi Pavese: il giudice di gara
Fausto Guerzoni: il venditore del presepio
Dina Romano: perpetua
Francesco Rissone: l'uomo del panino
Riccardo Bertazzolo: il bagnino di salvataggio
Vinicio Sofia: l'energumeno
Alberto Damario: il colonnello Pisacane
e i Compagnucci della Parrocchietta
Carlo Delle Piane: Testa di triangolo
Marco Tulli: Ortelli
Franco Randisi: l'antipatico
Aldo Trifiletti: Gualandri
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