Il corsaro
J effrey Brook, pirata inglese e impenitente donnaiolo, persa la sua nave a carte, studia il modo di procurarsene un'altra. Si fa catturare dai Francesi per finire deportato con altri pirati, prostitute e delinquenti di ogni risma, in una colonia allo scopo di ripopolarla. Sempre meglio che finire impiccati e ancor meglio perché durante la traversata Jeffrey aiutato dai fidi Miccia e Bonaccia, mette in atto il suo piano riuscendo a liberare i prigionieri e prendere il comando della nave, dopo aver ucciso in duello il Barone di Rambouillet, comandante francese del vascello. Con questo, assai più veloce e potente della sua vecchia bagnarola, riesce a raggiungere ed affondare il pirata che barando gliela aveva vinta. Da qui in avanti è un'escalation di abbordaggi a tutte le navi incrociate con ricchi bottini e tali da allertare le corti di mezza Europa sul pericolo di tale pirata. Sulla sua testa viene messa una taglia di 20 libbre d'oro da parte della Francia, Spagna, Inghilterra e Portogallo unite a dargli la caccia. Ma non sarà la ricca ricompensa prevista a causargli problemi bensì la lotta per riprendersi una colonia da parte degli Inglesi. Jackson Smith, un loro alto ufficiale cattura Jeffrey con uno stratagemma durante una serata in una bettola dell'isola di Luzon. Ha bisogno della sua nave alla fonda e delle sue armi per sollevare la popolazione contro gli attuali padroni Portoghesi. Nella fortezza inespugnabile dell'isola è custodito anche un imponente tesoro utile alla causa. Ragion per cui se Jeffrey collaborerà avrà il perdono regale e potrà continuare la sua attività da corsaro indisturbato dagli Inglesi. Accetta di aiutarlo, anche se ha in serbo di prendersi alla fine il tesoro, ma dopo aspri combattimenti e l'ottenimento del risultato finale, preferisce lasciare il tesoro alla loro causa e riprendere il mare senza rimpianti.
Un po' pirata un po' guascone il bel Robert Woods dimostra di saperci fare anche con le lame appuntite dopo averci deliziato nello spaghetti western. A dirigerlo, con altri volti famosi di quel periodo d'oro, è Antonio Mollica che ha la straordinaria idea di firmarsi Tony Mulligan, dimostrando una fantasia senza precedenti. Al bel vascello usato per le riprese se ne affiancano altri di modesto valore con conseguenti inquadrature strette per non rivelarne le vere fattezze. Tuttavia per un film del genere e per i budget estremamente risicati si può tranquillamente assolvere ed apprezzare, in quanto del medesimo genere se ne è visto assai di peggio, in termini di goffa e scarsa realizzazione.
Il corsaro
Italia, Spagna 1970
Regia: Antonio Mollica
Musiche Angelo Francesco Lavagnino
con
Robert Woods: Jeffrey Brook
Tania Alvarado: Bridget
Pasquale Nigro: Miccia
Armando Calvo: Jackson Smith
Cris Huerta: Bonaccia
e con
Anna Zinnemann
Marina Brengola
Mariella PalmichGiuliano Giunti
Attilio Tosato
non accreditati
Miguel Del Castillo: il governatore portoghese
Ángel del Pozo: il Barone di Rambouillet
Luis Induni: il nostromo della nave francese
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati