Il villaggio dell'uomo bianco
1753 - Williamsburg il Colonnello George Washington e il fidato scout Christopher Gist sono orgogliosi di introdurre nell'alta società della Virginia il loro protetto, Principe Hannoc. Costui figlio del Capo Delaware Shingiss ha studiato dai bianchi e funge da tramite con la loro civiltà fatta di comodità e tetti sulla testa con quella più arretrata dei suoi simili. Il suo essere erudito ma indiano, lo rende inviso ad alcuni coi quali spesso si azzuffa mostrando grandi doti sia fisiche che caratteriali e tali da far breccia nel cuore di Elizabeth Leeds che in breve lo concupisce. Di fronte alle sue paure di un'unione con una donna bianca, Elizabeth gli confida di essere per metà Shawnee ragion per cui si possono superare ogni perplessità. In realtà la donna è una spia dei Francesi che stanno erigendo numerosi fortini lungo il fiume Ohio in territorio inglese rischiando una possibile guerra tra i due stati. I Delaware, al contrario di altre tribù vicine ai Francesi come i Miami o i Wyandot, coi quali si danno a razzie nei confronti dei coloni britannici, vogliono restare neutrali e vivere in pace. A nulla serve l'intervento di suo figlio Hannoc a fargli cambiare idea. Egli vorrebbe coinvolgere suo padre a battersi con i suoi amici inglesi per contrastare l'egemonia dei Francesi, ma anche l'inconveniente con la giovane Morna gli sta complicando le cose. Lei, sopranominata da Hannoc Piccola Cicala, si era legata a lui fin da bambina con la promessa di sposarlo ed aveva vissuto fino ad ora con il suo anziano padre che l'aveva accolta come una figlia. Ora Shingiss è anche amareggiato che suo figlio non mantenga le promesse e si voglia unire ad una bianca, ancorché una mezzo sangue come spiegato da Hannoc. Lui è stato incaricato dal Governatore di unirsi come esperto del territorio a un drappello di 40 armati agli ordini del Colonnello Washington, latore di una lettera di protesta ufficiale del Governo Inglese da recapitare a Fort Le Boeuf. Durante il tragitto, Hannoc astutamente escogita strategie che si dimostrano vincenti, eludendo agguati di francesi travestiti da indiani per dare l'eventuale colpa a tribù incontrollate. Ma Hannoc è intelligente e divide il contingente in due tronconi di modo da non venire eventualmente del tutto annientato. Riescono così a raggiungere il forte francese e Washington viene ricevuto con una parte dei suoi ma dopo i convenevoli di rito, viene però trattenuto come "ospite" e i suoi disarmati. E' evidente che i Francesi non intendono affatto fermarsi e ritirarsi da quei territori bensì ampliare il loro raggio d'azione. Infatti con gli alleati Wyandot stanno portando un attacco combinato al territorio Delaware da due parti, con loro via terra e gli indiani a scendere lungo il fiume. Hannoc passate le 12 ore convenute e vedendo che il Colonnello non fa ritorno, approfitta della notte e penetra nel forte seminando il panico e liberando i suoi. Insieme possono tornare indietro e dare manforte ai Delaware che adesso capiscono la gravità della situazione e l'alleato da scegliere.
Un buon film d'avventura che ricalca in parte la medesima storia di guerra di confine tra Francesi e Inglesi vista in questo cult di undici anni prima Passaggio a Nord Ovest dal quale prende addirittura "in prestito" alcune scene che a mio avviso sono le medesime viste nel film citato e segnatamente alla rovinosa fuga indiana sulle canoe lungo il greto del fiume dove erano state lasciate.
When the Redskins Rode
USA 1951
Regia: Lew Landers
Musiche Mischa Bakaleinikoff
con
Jon Hall: Principe Hannoc
Mary Castle: Elizabeth Leeds
James Seay: Colonnello George Washington
John Ridgely: Christopher Gist
Sherry Moreland: Morna, Piccola Cicala
Pedro de Cordoba: Capo Shingiss
John Dehner: John Delmont
Lewis L. Russell: Governatore Dinwiddie
William Bakewell: Appleby
Rick Vallin: Duprez
Rusty Wescoatt: Znueau
Jack Chefe: ufficiale francese
J.W. Cody: Mogama
Gregory Gaye: St. Pierre
Charles Horvath: Michel
Milton Kibbee: Davey
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