Gli eroi dell'isola
S tavolta Gianni e Pinotto autisti di autobus si cacciano nei guai quando deviano dal loro quotidiano percorso per portare un gruppo di vacanzieri sportivi a prendere il via per una regata velica. Braccati da un detective della compagnia he intende riprendersi il bus, i due debbono barcamenarsi alla meno peggio per divincolarsi dalla stretta morsa del Detective Kendall, finendo per affondare il bus dove si trovavano nella rovinosa fuga per sfuggire alle sue grinfie. Raccolti da un partecipante alla regata si uniscono al suo equipaggio dando da intendere di cavarsela assai bene tra il sartiame e le vele. Una burrasca li manda però fuori rotta e allo stremo senza acqua e cibo per i nostri sarebbe certo la fine se non sbucasse fuori dal nulla quella verde isoletta non segnata sulle carte nautiche. A terra si imbattono in una casetta costruita con i rottami di una barca e sul suo singolare occupante, il Dottor Varnoff, che asserisce di essersi recato appositamente su quell'isola, al contrario di loro naufraghi, per studiare antiche vestigia, essendo di professione archeologo. Li accompagna al villaggio indigeno ammonendoli di non fare mosse avventate in quanto gente molto irascibile e anche dedita al cannibalismo, cosa che ovviamente Pinotto nella sua eterna goffaggine si vede bene di compiere arrivando a proporsi come marito della indigena Luana, a sua volta promessa sposa del capo Kolua, col quale entra ben presto in contrasto. Ma essendo fortuitamente diventato per tutti gli indigeni un "mula" ovvero un eroe, ha pieno titolo a sposare Luana che a sua volta stravede per il buffo ometto. Pinotto per dimostrare il suo valore, anche spinto da Varnoff, deve salire sulla montagna sacra da dove almeno altri 5 non han fatto ritorno e per farlo indosserà il sacro rubino di Nantua, un potente amuleto che lo proteggerà dagli spiriti malvagi. In realtà è l'ultimo prezioso gioiello di un tesoro che Varnoff, con i suoi uomini alla fonda attorno all'isola, hanno da tempo accumulato con le spedizioni su quella montagna. Manca solo il rubino e poi potranno squagliarsela. Ma non hanno fatto i conti con la maldestra e dirompente capacità di Pinotto di cavarsi dai guai che a più riprese, riesce a liberarsi dei banditi e dalla stretta morsa dell'innamorata Luana, per mettersi in salvo sul motoscafo dei delinquenti con l'eterno amico Gianni.
Divertente e al solito ben congegnata trama a metà tra l'avventura e la commedia con il popolare duo che regge tutto sommato bene anche se aiutati da gags ad effetto di un'assurdità propria dei cartoni animati.
Pardon My Sarong
USA 1942
Regia: Erle C. Kenton
Musiche Frank Skinner
con
Bud Abbott: Algernon Shaw / Gianni
Lou Costello: Wellington Pflug / Pinotto
Virginia Bruce: Joan Marshall
Robert Paige: Tommy Layton
Lionel Atwill: Dottor Varnoff
Leif Erickson: Whaba
Nan Wynn: Luana
William Demarest: Detective Kendall
Samuel S. Hinds: Capo tribù Kolua
Marie McDonald: Ferna
Elaine Morey: Amo
e con i gruppi
The Four Ink Spots
Tip Tap and Toe
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