Chiedi perdono a Dio... non a me
U n vento di tempesta un giorno travolse e devastò la mia vita. La morte prese a cavalcare il suo folle destriero e a seminare distruzione. Sembrò che le fiamme dell'inferno fossero salite fin su la terra per bruciare ogni cosa ...
e fu l'inizio del viaggio nella vendetta per Cjamango McDonald quando di ritorno al ranch trovò suo padre e suoi due fratelli trucidati da un gruppo di armati a cavallo. Buon per lui che Barrica, un messicano di passaggio, avesse assistito al massacro ed ora gli suggerisce i probabili membri della banda di assassini in due soggetti sorpresi a giocare a carte in un saloon. Affrontati vengono uccisi in regolare duello e subito dopo è la volta di un messicano che, sorpreso a casa sua, rivela in punto di morte il nome dei mandanti e della banda con la quale partecipò al massacro. Il mandante è il vecchio Stuart costretto sulla sedia a rotelle dal padre di Cjamango per una questione di terre e anche se fu legittima difesa, odia a morte il vecchio McDonald al punto da assoldare la banda di Dick Smart, quella che ha compiuto l'orribile massacro. Sua figlia Virginia Stuart è all'oscuro dell'orribile ordine impartito da suo padre ed essendo innamorata di Cjamango, fatica a comprendere la sua ultima riluttanza nei suoi confronti. Questi ha intanto regolato i conti con Jack Smart, fratello balordo e ubriacone di Dick, per cui ora questi vuole a sua volta vendicarsi dell'ultimo dei McDonald. Irrompe nel ranch degli Stuart e pretende un compenso maggiore dal momento che ha perso il fratello e di fronte al netto rifiuto del vecchio, lo uccide insieme con il figlio. Quando arriva al ranch Cjamango trova Virginia che sta per seguire il feretro dei suoi al cimitero ma conscia e spiaciuta del male che hanno fatto a Cjamango. Questi cade una prima volta nelle mani della banda di Dick per poi riuscire a liberarsi grazie al provvidenziale strattagemma messo in atto da Barrica. Ma sono troppi e bisogna trovare un mezzo efficace per riuscire ad eliminarli e cosa c'è di meglio di una Gatling per aumentare a dismisura il volume di fuoco? La trova da un vecchio conoscente che l'ha custodita gelosamente dalla fine della guerra e ben volentieri gliela affida per quella che sta per diventare una trappola mortale per tutta la banda. Cjamango li attira al ranch dove Barrica lo aspetta con la mitragliatrice pronta a vomitare il suo piombo sugli sventurati che irrompono a cavallo. E' una carneficina che culmina con lo scontro diretto a mani nude tra Cjamango e Dick, con quest'ultimo che finisce strangolato dopo una furibonda lotta. Barrica è pronto ad intascare tutte le taglie come del resto ha già fatto finora coi primi morti della scia di sangue lasciata da Cjamango che raggiunto da Virginia, decide di gettare la colt e seguirla per una nuova vita insieme.
Diretto da Vincenzo Musolino è un ottimo esempio del genere western nostrano con una trama convincente, tanti buoni interpreti tra protagonisti e caratteristi, con dettagli particolarmente curati, uniti alle inquadrature perfette all'interno delle quali si sviluppa la storia fatta di tanti attimi e momenti ben ripresi, che ne fanno un prodotto che si eleva dalla media del periodo.
Chiedi perdono a Dio... non a me
Italia 1968
Regia: Vincenzo Musolino (accreditato Glenn Vincent Davis)
Musiche Felice Di Stefano
con
George Ardisson: Cjamango
Anthony Ghidra: Dick Smart
Ignazio Spalla: Barrica, il messicano (accreditato Pedro Sanchez)
Cristina Iosani: Virginia Stuart
Pietro Martellanza: Jack Smart (accreditato Peter Martell)
Tano Cimarosa: Chico, il bandito
Luigi Pavese: Stuart
Dante Maggio: Joe il barista
Jean Louis: Scott
Lilli Lembo: la ragazza di Dick
Franco Pesce: Sam, il becchino
Franco Latini: l'altro becchino
Giovanni Ivan Scratuglia: scagnozzo degli Smart
Omero Gargano: un giocatore di poker
Armando Guarneri: McDonald, il padre di Cjamango
non accreditati e facilmente riconoscibili
Fortunato Arena
Remo Capitani
Riccardo Pizzuti
Dino Strano
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