Sangue chiama sangue
Sancho Rodriguez detta legge in un paesino di frontiera col Messico e con la sua banda mette a segno un furto sacrilego a danno di un monastero, al quale aggiunge il massacro di tutti i frati che vi vivevano. Ammazzare un frate come dice il bandito porta male e sterminarne una mezza dozzina ancora di più e se poi aggiungi che tra le vittime c'era anche il fratello di un pistolero vagabondo come Andrej, ecco che ti sei cercato tutte le rogne del mondo. Padre Louis era arrivato nel momento sbagliato nel posto sbagliato dopo un lungo cammino per unirsi ai frati del santuario e aveva scoperto il massacro, venendo a sua volta ucciso senza pietà. Michaela, una giovane merciaia che gira col suo carro a vendere in giro la sua mercanzia, aveva scoperto il tutto con la sparizione di un diadema di pietre preziose che i cittadini avevano donato per adornare il capo della statua della Vergine. E' lei a dare l'allarme ed avvertire Andrej di quanto accaduto, mettendolo in moto per vendicare la grave perdita subita. Suo fratello era un santo al contrario suo e non meritava una fine così, ragion per cui Sancho e i suoi devono pensare a come mettersi in salvo oltre confine. Il capo è un furbacchione e con la sua donna Carmen studia un piano per sfoltire la sua banda e avere meno persone con cui dividere il ricavato. Così fa cadere nella trappola dei militari una buona metà della sua banda grazie a Carmen che avverte il Capitano Roy del punto dove intendono passare. Poi col resto della banda si rifugiano in un covo dove Andrej li sorprende per la resa dei conti. Quando pensa poi di filarsela indisturbato col diadema, ecco che Michaela lo blocca e non solo glielo fa riconsegnare e porre in pompa magna sul capo della Vergine, ma lo convince a seguire d'ora in avanti una vita onesta sposandola per onorare al meglio la memoria di suo fratello.
Il 1968 è stato l'anno più prolifico per il western nazionale e come sempre accade nella quantità fa difetto la qualità, Ragione questa che pone il film di Capuano nella parte più bassa della classifica di genere di quell'anno con la magra consolazione di non essere il peggiore.
Sangue chiama sangue
Italia 1968
Regia: Luigi Capuano
Musiche Francesco de Masi (accreditato Frank Mason)
con
Fernando Sancho: Sancho Rodriguez
Stephen Forsyth: Andrej
Germán Cobos: padre Louis
Antonella Judica: Carmen
Léa Nanni: Michaela
Marisa Solinas: ragazza nel saloon
Vittoria Solinas: la cantante del saloon
Franco Fantasia: Capitano Roy
Luciano Bonanni: Dog
Claudio Ruffini: Diego
Andrea Fantasia: Rementado
Arnaldo De Angelis: Manuel
Yuma González: danzatrice
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