Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me
Vent'anni son passati e Donato Cavallo è finito a Ibiza mantenuto dalla sua bella moglie spagnola che sull'isola fa la ristoratrice. Nonostante senta molto la mancanza dello stadio, la sua pigrizia lo costringe a subire le continue rimostranze della moglie che lo rimprovera per lo sfaticato che è. Il caso vuole che un quartetto di giovani di passaggio nel suo ristorante siano in attesa di assistere alla partita di Coppa tra Barcellona e Milan e immediatamente in lui si risveglia l'istinto primordiale di Ras della Fossa e, abbandonati tutti, segue i ragazzi prima allo stadio e poi in Italia. Non ha però il becco di un quattrino e vagando per Milano si imbatte in una sua vecchia fiamma, Ginevra, che gli racconta di aver avuto un figlio da lui dopo essere stata sedotta e ... bidonata. L'ha chiamato Donatello ma lui crede che il suo vero padre sia l'attuale compagno di sua madre, per cui di girare alla larga da loro in futuro. Ma Donato muore dalla voglia di conoscere suo figlio e quando vi riesce, scopre non solo che è un bel giovane ma addirittura un capo ultrà dell'Inter. Il colpo al cuore è poi doppio quando scopre che la sua passione è indotta da quello che crede suo padre, nientemeno che Sandrino il mazzolatore in persona! Viuleeenz!!! scatta immediata nella testa di Donato che a stento trattiene l'ira, per cercare comunque di farsi amico suo figlio, diventando, con la complicità di Sandrino, tifoso nerazzurro nel medesimo club di Donatello. Il beffardo rivale vuole togliersi la soddisfazione di vederlo tifare per l'odiato nemico. Così arriva il derby e Donato è in curva tra i nerazzurri costretto a tifare per loro fin quando il Milan segna e lui esplode svelando a tutti la sua vera passione. Franco Alfano invece in sponda interista si barcamena al solito fin quando un disguido lo fa entrare in possesso di una valigetta, identica alla sua ma scambiata con quella di un mafioso, che conteneva 150 mila euro. Soldi che in un attimo gli avevano consentito di saldare i numerosi debiti contratti nel tempo. Ma i suoi indumenti rinvenuti nella sua valigia han consentito al mafioso di rintracciarlo e visto che i soldi li aveva spesi, dovrà sdebitarsi uccidendo un rivale boss malavitoso durante il derby visto che tifa per i nerazzurri. La fortuna lo aiuterà perché al gol dell'Inter l'uomo verrà colto da infarto togliendo a Franco ogni incombenza omicida. Manca solo Tirzan che rivediamo appena dimesso dall'ospedale di Gallipoli, dopo essere restato per lungo tempo in coma. Non ricorda quasi più niente e la bella moglie Nunzia gli fa la sorpresa di riceverlo con la novità di avere un altro compagno, Beniamino, venditore ambulante. Se non era per lui non avrebbe avuto di che mantenersi e adesso l'uomo pretende un posto ... a tavola. Inizia così un rapporto a tre con dispetti e gelosie dei due uomini, finché una pallonata in testa non fa riacquistare la memoria a Tirzan che ricorda di aver investito col camion lo stesso Beniamino dopo che per radio la Juve aveva segnato. Perso il controllo del mezzo nell'esultanza si era ribaltato coinvolgendo il furgone di Beniamino e mentre lui era rimasto illeso, Tirzan era finito in coma. Capisce che è meglio fingere ancora la sua amnesia e cercare di avere favori per riacquistarla e siccome dicevano che fosse tifoso della Juve, perché non comprargli qualche gadget, cassette di vecchie partite e perché no un biglietto per Lecce - Juventus della domenica successiva? Se ne priva il Sindaco dell'unico rimasto per consentirgli di assistere alla partita e magari riacquistare la memoria che furbescamente adesso sta opportunamente mascherando per continuare a farsi mantenere dal povero Beniamino. Ma recandosi allo stadio finisce per litigare ancora col rivale e svelare di aver riacquistato la memoria finendo entrambi per bisticciare e finire fuori strada. Li rivediamo nella stessa camera dell'ospedale, entrambi in coma, con la bella Nunzia che non sapendo il tempo che sarà necessario al loro risveglio, né tantomeno se esso si verificherà, pensa bene di circuire il bel dottorino per assicurarsi un futuro nell'immediato.
Secondo capitolo sul personaggio riuscitissimo che Diego "cezziunal' veramend'" porta in scena condito al solito di godibili sfondoni a ripetizione e che gli vale la fama indelebile nel cinema di genere italiano.
Secondo capitolo sul personaggio riuscitissimo che Diego "cezziunal' veramend'" porta in scena condito al solito di godibili sfondoni a ripetizione e che gli vale la fama indelebile nel cinema di genere italiano.
Eccezzziunale veramente
Capitolo secondo... me
Italia 2006
Regia: Carlo Vanzina
Musiche Federico De Robertis
con
Diego Abatantuono: Donato Cavallo, Franco Alfano, Felice "Tirzan" La Pezza
Carlo Buccirosso: Beniamino
Mauro Di Francesco: Maurino
Ugo Conti: Ugo
Luigi Maria Burruano: Don Calogero Calì
Tony Sperandeo: Don Pippo Calì
Nino Frassica: Turi
Anna Maria Barbera: Ginevra
Sabrina Ferilli: Nunzia
Raffaello Tonon: Conte Erba
Stefano Chiodaroli: Sandrino il mazzolatore
Enrique Balbontin: cuoco
Angelo Donato Colombo: Donatello
Lola Marceli: Lola
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