Il terrore della maschera rossa
Marco, un soldato di ventura e altri due commilitoni senza lavoro, Uguccione e Fanello, raccolti per strada, approdano a corte di Astolfo, signore di Roccarosa dove vengono assoldati. Questi è ossessionato dai continui attacchi che un fantomatico ribelle dalla Maschera Rossa porta continuamente ai suoi uomini e uno valido come Marco può fargli comodo. Ben presto però il baldo Marco scopre che l'uomo a cui ha giurato fedeltà opprime il popolo e forse quel ribelle è dalla parte giusta, come lascia intendergli Jolanda, la bella nipote di Astolfo che ne è anche il tutore. E' infatti il fratello di suo padre che governava con bontà ed era amato da tutto il popolo prima di morire e consentirgli quindi di succedergli fino al compimento della maggiore età di sua nipote, legittima erede. Così Marco pian piano si convince della bontà degli scopi della Maschera Rossa, venendo in aperto contrasto con il tiranno che lo fa incarcerare e considerandolo sodale col ribelle numero uno, lo fa torturare e poi condannare a morte da eseguire nella pubblica piazza. I suoi due amici tentano una sortita che ha ben altro effetto ma riesce a prendere tempo, quanto basta a Marco per liberarsi e azionare il ponte levatoio per far entrare la popolazione ormai insorta e incontenibile. Astolfo, che si scoprirà essere l'assassino di suo fratello, morirà per sua mano e l'amore trionferà, unendosi a Jolanda che si rivelerà essere la coraggiosa e indomita Maschera Rossa.
Con Lex Barker al culmine della sua prestanza e fama nel nostro paese, alle prese con il villain per eccellenza di quel periodo, Livio Lorenzon, Capuano dirige un classico film da circuiti di periferia, preferibilmente parrocchiali. Quel cinema era il luogo dove i ragazzi dell'oratorio avevano la razione settimanale di sano divertimento in quegli anni. Era consuetudine all'intervallo tra il primo e secondo tempo quando si accendevano le luci, iniziare finti duelli tra i ragazzi desiderosi di cimentarsi come gli eroi visti sullo schermo e spesso rotolarsi in un letto di bucce di semi di arachidi e carte di caramelle. Questo succedeva regolarmente al primo spettacolo domenicale delle 15:00 perché poi si correva a casa di chi aveva il televisore per la TV dei Ragazzi delle 17:30 con mezzora di Braccobaldo e altra razione di avventura con Ivanhoe o Robin Hood o Rin Tin Tin. 💗
Con Lex Barker al culmine della sua prestanza e fama nel nostro paese, alle prese con il villain per eccellenza di quel periodo, Livio Lorenzon, Capuano dirige un classico film da circuiti di periferia, preferibilmente parrocchiali. Quel cinema era il luogo dove i ragazzi dell'oratorio avevano la razione settimanale di sano divertimento in quegli anni. Era consuetudine all'intervallo tra il primo e secondo tempo quando si accendevano le luci, iniziare finti duelli tra i ragazzi desiderosi di cimentarsi come gli eroi visti sullo schermo e spesso rotolarsi in un letto di bucce di semi di arachidi e carte di caramelle. Questo succedeva regolarmente al primo spettacolo domenicale delle 15:00 perché poi si correva a casa di chi aveva il televisore per la TV dei Ragazzi delle 17:30 con mezzora di Braccobaldo e altra razione di avventura con Ivanhoe o Robin Hood o Rin Tin Tin. 💗
Il terrore della maschera rossa
Italia 1959
Regia: Luigi Capuano
Musiche Carlo Innocenzi
con
Lex Barker: Marco, il soldato di ventura
Chelo Alonso: Karima, la zingara
Livio Lorenzon: Astolfo, il tiranno
Liana Orfei: Jolanda, sua nipote
Marco Guglielmi: Ivano, lo zingaro
Riccardo Billi: Fanello
Franco Fantasia: Egidio
Elio Crovetto: Uguccione
Benito Stefanelli: un ribelle
Ugo Sasso: il capo dei ribelli
Bruno Scipioni: un ribelle
Luigi Tosi: Martino
Oscar Andriani: Messo di Gaiano
e con
Arturo Bragaglia
Mario Meniconi
Enrico Glori
non accreditati
Amerigo Santarelli: carnefice
Nello Pazzafini: un soldato
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