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Domenica di derby a San Siro e Donato Cavallo, il Ras della Fossa, arringa i milanisti del suo club circa il da farsi allo stadio. Nel mentre Franco Alfano, tifoso dell'Inter dopo aver fatto le ore piccole coi suoi amici intimi Teo, Ugo e Massimo, si accinge a fare altrettanto per assistere alla partita. Anche il camionista Felice La Pezza detto "Tirzan" sta preparandosi per assistere all'altro derby, quello di Torino, da tifosissimo della Juventus. Ha raccolto per strada un autostoppista e siccome c'è il blocco del traffico pesante, ha pensato bene di fare stradine alternative per evitare la stradale e arrivare in tempo allo stadio. Purtroppo per lui un paio di poliziotti, tra l'altro tifosi di Fiorentina e Roma. lo fermano in aperta campagna, facendogli perdere la partita e appioppandogli una bella multa. Per fortuna la Juve ha vinto e lui può almeno goire per quello. A Milano invece Donato il milanista ha perso di misura e si è trovato a fronteggiare un roccioso tifoso rivale, Sandrino il mazzolatore, con il quale non corre buon sangue. Buon per lui che Sandrino scivoli su di una buccia di banana e resti a terra senza sensi dopo aver battuto la testa, altrimenti sarebbe stato picchiato dal possente energumeno. Nei giorni seguenti Tirzan incontra un collega slavo o greco, per lui fa lo stesso, che avrebbe voluto andare in Romania dalla sua ragazza mentre deve consegnare un carico in Belgio. Al contrario Tirzan deve andare in Romania ma vorrebbe poter assistere alla partita di Coppa dei Campioni della sua Juve in casa dell'Anderlecht, così gli viene l'idea di scambiarsi i camion e tornare come niente fosse lì nella stazione di servizio dove si sono incontrati portando anche a termine i rispettivi lavori in barba ai loro ignari datori. L'idea non sarà delle migliori per Tirzan che si vedrà il camion rubato in Francia con parecchie vicissitudini per riaverlo e ovviamente l'impossibilità di guardare la partita. Il collega poi gli riconsegnerà il camion in bruttissime condizioni tanto da costargli il posto. A Milano Donato fa visita in ospedale al rivale e scopre che ha perduto la memoria e ha una ragazza, Loredana, che gli si butta letteralmente tra le braccia e stanca di essere la fidanzata di un ultrà vorrebbe da Donato un rapporto stabile e diverso in barba al povero Sandrino che ormai è un vegetale. Questo imprevisto e incredibile menàge da un lato stuzzica Donato ma dall'altro collide con la passione infinita per la sua squadra del cuore. Intanto il quartetto di interisti ha fatto credere a Franco di aver vinto al Totocalcio e prima di dirgli la verità questi si era indebitato fino al collo, avendo iniziato una vita dispendiosa in attesa di riscuotere la schedina vincente. Per pagare i debiti allora decidono di scommettere nel gioco clandestino col risultato di perdere tutto quel che avevano e impegnarsi gli stipendi per i prossimi anni. Donato deve scegliere tra i suoi amori e intanto scappare dalle ire del redivivo Sandrino che ha riacquistato la memoria e scoperto la tresca con la sua fidanzata. Meglio di tutti va al povero Tirzan che, disoccupato, cerca di affogare il dispiacere andando a vedere la Juventus dopo aver pagato tantissimo ad un bagarino l'ultimo biglietto di tribuna. La sorte lo fa sedere accanto all' "Avvucato Agnello" che si dimostra al solito gran signore, interloquendo garbatamente con lui e assumendolo alla fine come autista del bus della Juve, un sogno per Tirzan che si avvera dopo tante delusioni. Diego è da titolo semplicemente Eccezionale e con questo film, che visto oggi fa ridere come allora, ebbe un incredibile successo e poté contare per lungo tempo di una fama indiscutibile che andò poi pian piano scemando nel prosieguo della sua carriera che lo vide interprete di altri generi. Questo triplice stereotipo del tifoso italico è senz'altro il suo più riuscito personaggio.
Eccezzziunale... veramente Italia 1982
Regia: Carlo Vanzina Musiche Detto Mariano con Diego Abatantuono: Donato Cavallo, Franco Alfano, Felice La Pezza "Tirzan" Stefania Sandrelli: Loredana Massimo Boldi: Massimo Teo Teocoli: Teo Ugo Conti: Ugo Yorgo Voyagis: lo slavo Franco Caracciolo: autostoppista Anna Melato: moglie di Franco Gianfranco Barra: ispettore Patanè Clara Colosimo: suocera di Franco Renzo Ozzano: commissario polizia francese Gianni Franco: stewart allo stadio Salvatore Jacono: cavalier La Monica Ennio Antonelli: venditore di lupini
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Chissà perchè il regista Howard Hawks decide dopo 7 anni circa di riproporre, si parla di remake, la stessa storia del suo mitico Un dollaro d'onore , forse gli era piaciuto tanto che voleva in qualche modo rifarlo o prolungarne gli effetti. Invece il film si regge solo sulla bravura degli interpreti perchè la storia è più o meno la medesima con John Wayne e con Robert Mitchum al posto di un altro grande come Dean Martin , coadiuvato da Arthur Hunnicutt un bravo caratterista di tante pellicole western al posto di Walter -Stumpy- Brennan e un giovane James -Mississippi- Caan anche lui col nome di un fiume come Ricky -Colorado- Nelson che in più cantava e pure bene. Ecco che la storia è speculare e mi riprometto di raccontarla meglio quando affronteremo l' originale, spero prossimamente. Lo sceriffo J.P. Harrah (Mitchum), " una stella attaccata a un ubriaco " ha il suo bel da fare con il solito proprietario terriero con mandrie che necessitano spazi altrui ed...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
Fin da bambino il forte ha sempre rappresentato per me quel luogo della fantasia che è spazio sicuro e di difesa in un ambiente ostile. Quante volte avremo giocato da bambini immaginandoci sulle palizzate a respingere l'attacco degli indiani. Con questo spirito mi son messo comodo a guardare il film e il titolo lasciava presagire un certo tipo di dinamiche a me particolarmente gradite. Ricordo ancora quando con mamma entrammo al cinema per recuperare mio fratello che era alla consueta terza visione domenicale e mi rimasero impresse in quei pochi attimi le recinzioni del forte che bruciavano e un trombettiere, che suonando disperatamente a raccolta, si beccava una freccia nella tromba; potessi vederlo quel film del quale non so nemmeno il titolo!! E invece in questo che sto per raccontarvi il forte si intuisce ma non si vede o meglio viene inquadrato solo un portone con spuntoni metallici in testa che si apre o chiude per tutta la durata. La storia pertanto si svolge in esterno...
A nni dopo la strage della sua famiglia, Shane torna sul luogo del massacro, la sua vecchia casa abbandonata e semi distrutta, nella quale persero la vita, i suoi genitori e la sua sorellina in tenerissima età. Trucidati dagli uomini di Ralph Magdalena che aveva messo gli occhi su di un loro piccolo terreno dove Joe , il padre di Shane, dissodandolo, aveva trovato una grossa pepita. Ralph è un prepotente e sta da tempo prendendo con la forza tutte le terre e quella in particolare non se la voleva lasciar scappare e di fronte alla resistenza dell'uomo non aveva esitato a trucidare lui e tutta la sua famiglia compresa la piccola sorellina. Shane era fuori per lavoro e col tempo è diventato abilissimo con la colt, cosa che gli consente di prendersi la sua vendetta sorprendendo e uccidendo i primi scagnozzi che gli capitano a tiro. Ma in un agguato, viene successivamente ferito ad una gamba e solo grazie al piccolo Kristian che lo ritrova esanime poco distante dalla sua fattor...
Victor McLaglen uno dei più grandi caratteristi del cinema, interprete di tanti film fordiani e a fianco del Duca John Wayne. Victor Andrew de Bier Everleigh McLaglen , inglese naturalizzato americano, nato a Tunbridge Wells, l' 11 dicembre 1886 e morto per infarto nella sua casa californiana di Newport Beach, il 7 novembre 1959. Ultimo di otto figli e di padre reverendo protestante, partecipò alla prima guerra mondiale e alla fine si trasferì in Canada dove trovò lavoro in un circo che gli permise di girare tutta l'america. Fu anche un appassionato pugile con trascorsi anche da professionista finché il cinema lo chiamò e grazie al suo fisico interpretò i più svariati personaggi. Ford lo impiegò con successo in diversi film, addirittura vinse l'oscar nel 1936 come migliore attore protagonista nel film " Il Traditore " del quale parleremo in futuro e ottenne anche la nomination come miglior attore non protagonista nel film " Un uomo tranquillo " 1...
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