I morti non si contano
Fred e Johnny due bounty-hunters giungono a Blakestone Hill sulle tracce di una banda e per riscuotere alcune taglie di piccolo importo. Qui scoprono una faida tra una misteriosa organizzazione criminale e alcuni poveri agricoltori che son costretti a vendere per non venire uccisi o peggio ancora lo vengono ugualmente anche dopo aver firmato l'atto di cessione. Lo sceriffo Bob è alquanto ambiguo e più propenso a mettere loro i bastoni tra le gambe che cercare di scoprire quanto sta accadendo. Lo stesso giudice Bright, unica persona onesta in paese, brancola nel buio non avendo finora avuto alcuna richiesta per quelle terre da nessuno. Scoprirà molto tempo dopo che la zona è interessata dall'arrivo della ferrovia e le terre aumenteranno di valore. Una pista porta i due allo sceriffo e dopo aver fortemente dubitato su di lui, ne scoprono il coinvolgimento con quello che dovrebbe essere il mandante di tutto, il ricco possidente Steve Rodgers. Questi era rimasto incuriosito dalla colt che Johnny indossava, identica ad una che un tempo appartenne a una persona da lui conosciuta. Quel particolare risveglia in sua moglie una vecchia e triste storia che le fa credere di aver ritrovato suo figlio perduto in tenera età con suo marito, entrambi uccisi dall'uomo che ha successivamente sposato. E' un tarlo che rode la donna e che al contrario induce il marito a farla finita una volta per tutte. Visto che i due hanno eliminato a più riprese gli uomini dello sceriffo presenti nel territorio ed essendo stati nominati al suo posto tutori della legge a furor di popolo, Rodgers assolda la spietata banda dei fratelli Lassiter e per avere la meglio non bada a spese assoldando oltre ai Lassiter numerosi altri uomini. Ma contro i due nemmeno un esercito potrebbe riuscirci! Affiatati e scaltri, precisissimi al tiro, usciti indenni in tantissime difficili situazioni, i due avranno la meglio su tutti gli avversari e quando Rodgers, ultimo rimasto, tenterà di uccidere a tradimento Johnny, sua moglie lo fredderà senza esitazioni. Fred ha capito tutto e spiega al compare il perché di tale azione, trovando nel giovane incredulità ma anche disponibilità ad incontrare quella donna che pensa di essere sua madre.
Girato a mano spagnola nei loro splendidi esterni, il film si avvale di una coppia collaudata di protagonisti tra i più apprezzati del genere, ai quali accompagnare ottimi comprimari nostrani e manovalanza locale, per un risultato più che soddisfacente. I nostri cugini imparavano bene il mestiere ma nonostante l'impegno non sono mai riusciti a raggiungere il livello dei maestri mangia spaghetti. Che saressimo noi!! 😜
Girato a mano spagnola nei loro splendidi esterni, il film si avvale di una coppia collaudata di protagonisti tra i più apprezzati del genere, ai quali accompagnare ottimi comprimari nostrani e manovalanza locale, per un risultato più che soddisfacente. I nostri cugini imparavano bene il mestiere ma nonostante l'impegno non sono mai riusciti a raggiungere il livello dei maestri mangia spaghetti. Che saressimo noi!! 😜
I morti non si contano
Spagna, Italia 1968
Regia: Rafael R. Marchent
Musiche Riz Ortolani, Marcello Giombini
con
Anthony Steffen: Fred Danton
Mark Damon: Johnny
Piero Lulli: Bob, lo sceriffo
Luis Induni: Steve Rodgers
Maria Martini: la moglie di Rodgers
Raf Baldassarre: Gregory Lassiter
Miguel Del Castillo: il giudice George Bright
Luis Barboo: Anderson
Dyanik Zurakowska: Elisabeth Forrest
Barta Barri: Thomas Forrest
Guillermo Mendez: un fratello di Lassiter
Carlos Romero Marchent: Daniel Forrest
José Marco: Jack Logan
Jesús Guzmán: Jonathan "Allegria", il becchino
Alfonso De La Vega: il vice sceriffo
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