Pugni, pirati e karatè
Sbarcati a Sant'Ander, Gargantua e il compare Mano di velluto cercano di tirare a campare come meglio possono senza il becco di un quattrino. Avevano truffato altri marinai con i dadi truccati e gli era andata bene di venire semplicemente abbandonati su di un isola abitata, invece di finire in pasto agli squali. Qui vengono notati dal Corso, un capo pirata che cerca uomini per rimpiazzare i suoi perduti nei vai arrembaggi, ma i due riescono a far perdere le loro tracce finendo in un nascondiglio segreto scoperto per caso da Mano. Qui vengono raggiunti da un misterioso personaggio mascherato che è stato ferito e viene da loro curato. E' in realtà una ragazza, la figlia del deposto Governatore dell'Isola di Sant'Ander che da cinque anni è recluso nelle segrete, dopo che il suo vice lo spodestò. Lei, che si cela dietro a una Maschera Rossa, vuole liberarlo ad ogni costo e si è alleata con il Corso al quale ha promesso in cambio il tesoro custodito a palazzo in cambio della liberazione del vecchio Governatore. Così dopo averla curata anche i due fuggitivi decidono di aiutarla nella sua impresa che vuole rimettere suo padre al comando, cercando di non massacrare i soldati che non hanno nessuna colpa in quanto ignari di quello che è accaduto anni prima. Cosa che al contrario i pirati non concordano, essendo da sempre nemici giurati degli spagnoli. Viene assaltata la fortezza e nel trambusto dei furiosi combattimenti, il vecchio Governatore viene liberato con gran sorpresa dei soldati che cessano le ostilità e si mettono al servizio di quello che credevano morto, per far pagare il fio all'usurpatore. Questi nel frattempo si è fato ammazzare da un suo simile che voleva salvare il tesoro e stessa sorte tocca al famelico Corso che a sua volta voleva papparsi da solo il bottino. I due ladruncoli accolti con tutti gli onori a corte, ripuliti di tutto punto e solennemente ringraziati, potrebbero avere nell'isola un futuro radioso, se non fosse per la bella figlia che ha messo gli occhi sul Garga. Questi è piuttosto restio ad accasarsi anche se la ragazza è davvero bella e cerca di scappare con l'amico, per venire subito raggiunto e bloccato a schioppettate dall'aitante fanciulla alla quale deve arrendersi nel finale di questa pellicola per circuiti di periferia.
Aristide Massaccesi che è noto col nome di Joe D'Amato, firma con lo pseudo di Michael Wotruba questo modesto esempio di genere avventuroso e ridanciano al tempo stesso, dai mezzi poveri come il cast, anche se non mancano buone scene di azione in costume tra pirati e soldati spagnoli.
Aristide Massaccesi che è noto col nome di Joe D'Amato, firma con lo pseudo di Michael Wotruba questo modesto esempio di genere avventuroso e ridanciano al tempo stesso, dai mezzi poveri come il cast, anche se non mancano buone scene di azione in costume tra pirati e soldati spagnoli.
Pugni, pirati e karatè
Italia 1973
Regia: Joe D'Amato (as Michael Wotruba) Aristide Massaccesi)
Musiche Vasili Kojucharov
con
Richard Harrison: Gargantua detto "Garga"
Roberto Dell'Acqua: Mano di Velluto detto "Mano"
Olga Janowski: Ann Baro la "Maschera Rossa"
Attilio Dottesio: Governatore
Giorgio Dolfin: pirata
Goffredo Unger: pirata
non accreditati:
Rafael Albaicín: uomo nella taverna
Barta Barri: pirata
Carlos Casaravilla: il Corso
Luis Induni: pirata
José Manuel Martín: pirata barese
Mario Pedone: uomo nella taverna
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