Non me lo dire!
Di ritorno da una lunga crociera in America, il conte Michele Colombelli ha la sgradita sorpresa di scoprire che il suo avito castello è stato posto sotto sequestro dai tanti creditori, per via del suo amministratore che in sua assenza ha dilapidato il patrimonio di famiglia, fraintendendo alcune disposizioni in merito, ricevute prima della partenza. Dopo aver accettato di fare la guida per i turisti in visita alla sua ex dimora, il buon conte viene fatto oggetto di un tentativo diabolico di truffa ai danni dell'assicurazione che lo vedrà protagonista ignaro. I finti creditori infatti, investendo considerevoli somme per liberare il castello dai debiti, fanno in modo di far tornare in possesso dei suoi ricchi beni il frastornato conte, al quale fanno firmare una sontuosa polizza sulla vita, già incassabile l'indomani della sottoscrizione e previa visita medica collegiale che ne garantisca la buona salute. Il conte firma e ritorna a condurre la sua agiata vita, riuscendo poi fortunosamente a evitare i primi tentativi di farlo fuori con i più impensabili trucchi, atti a stabilire una morte accidentale. Una balaustra rimossa per farlo precipitare di sotto o altri svariati espedienti per eliminarlo, non sortiscono l'effetto desiderato, finché si decide di ricorrere ad altri metodi, coinvolgendo la segretaria Luisella che a sua insaputa dovrà battere a macchina per il conte e premendo il tasto "R" esploderà insieme con il suo nobile datore di lavoro. La ragazza ignara della macchina da scrivere modificata con dell'esplosivo al suo interno, scopre però le intenzioni dei finti creditori e allerta in tempo per fuggire il conte, col quale scappa a bordo di un side car insieme con il fido maggiordomo Battista. Ma la giovane finisce nelle mani degli inseguitori quando la carrozzella della moto si sgancia e i due si nascondono in un'osteria dove per pagare dei danni lasciano in pegno la macchina da scrivere con la quale erano fuggiti. E' l'inizio di una serie di travestimenti che li vedranno sfuggire alle grinfie degli inseguitori per poi liberare Luisella e assistere alla fine dei loro problemi, quando i finti creditori, venuti casualmente in possesso della famigerata macchina da scrivere, fingeranno di scrivere una lettera per non destar sospetti, pigiando il fatidico tasto "R" per finire in mille pezzetti. Il conte e Luisella possono così convolare a nozze e vivere felici con la mamma di lei e due pargoletti che allieteranno la loro unione.
Il prolifico Mattoli dirige Macario al massimo della sua popolarità e ne riceve in cambio una briosa interpretazione tra il surreale e il classico del suo divertente repertorio, con un cast adeguato in buone scene di azione e la divina Wanda che non era ancora tale ma solo Vanda Osiri come riportato nei crediti.
Il prolifico Mattoli dirige Macario al massimo della sua popolarità e ne riceve in cambio una briosa interpretazione tra il surreale e il classico del suo divertente repertorio, con un cast adeguato in buone scene di azione e la divina Wanda che non era ancora tale ma solo Vanda Osiri come riportato nei crediti.
Non me lo dire!
Italia 1940
Regia: Mario Mattoli
Musiche Cesare Andrea Bixio
con
Erminio Macario: Michele Colombelli
Wanda Osiris: Priscilla
Silvana Jachino: Luisella
Enzo Biliotti: Battista, il maggiordomo
Nino Pavese: Joe, l'autista
Tino Scotti: il matto
Guglielmo Barnabò: organizzatore dei giochi di società
Guglielmo Sinaz: primo falso creditore
Carlo Rizzo: primo medico
Amleto Filippi: secondo medico
Luigi Erminio D'Olivo: capo cameriere
Cesare Fantoni: Il proprietario del negozio di elettrodomestici
Vinicio Sofia: cliente al negozio di elettrodomestici
Paolo Ferrara: secondo falso creditore
Armando Furlai: terzo falso creditore
Ciro Berardi: il proprietario del caffè
Pina Gallini: la madre di Luisella
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