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La paura fa 90
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Gran donnaiolo il Duca Di Boffignac, capitano dei Moschettieri del Re è stato rinchiuso, sorpreso da un marito geloso, nascosto nel baule della camera da letto dove si era introdotto nel castello dei Champignon. Morto di stenti, era costretto a vagare da trecento anni nel castello al rintoccare della mezzanotte per terrorizzare e uccidere tutti i discendenti della famiglia ad iniziare dal ConteFrancois Champignon che fu il primo a pagare, atterrito dalla sua visione notturna. L'ultimo della odiata stirpe, Carlo Champignon, cantante nella compagnia di Nanda Fougère, si ritrova con tutta la brigata ospitato nel castello dei suoi avi in una notte tempestosa. Anastasio, attor comico della compagnia, saputa dai custodi la storia del fantasma e notata una certa somiglianza con il defunto, decide di travestirsi per mettere paura alle ballerine del gruppo. Queste avvertite da un altro collega si divertono invece a prenderlo in giro riempiendo di scherzi il vero fantasma che puntualmente si era manifestato. Anastasio lo aveva visto e per lo spavento era svenuto, per cui al risveglio nessuno è disposto a crederlo. Anzi per un disguido il baule, dove dorme da secoli il Duca, viene portato via dagli operai della compagnia e utilizzato per uno dei tanti quadri del loro spettacolo, ambientato proprio in un castello. Il fantasma si materializza a teatro e mentre il solito Anastasio che deve recitare quella parte, viene atterrito e sviene, il Duca Di Boffignac spavaldamente entra in scena e inveisce sul pubblico svolazzando tra i palchetti e la ribalta, ottenendo alla fine un enorme successo per numeri che tutti, impresario compreso, credono siano opera dello stesso Anastasio aiutato da trucchi di scena. A nulla valgono le sue spiegazioni perché nessuno è disposto a credere ad un fantasma e solo dopo altre apparizioni ci si rende conto del fenomeno, mentre nella compagnia inizia a serpeggiare del malcontento per questioni sentimentali che sfocia nel tentativo di uccidere il capo impresario da parte della gelosa Nanda che gli spara alle spalle, addossando la colpa al cantante Carlo Champignon. Questi viene arrestato e nonostante l'impresario sia solo ferito leggermente, rischia vari anni di prigione. Solo il fantasma ha assistito al misfatto e può scagionarlo ma essendo l'ultimo sulla lista della sua secolare vendetta se ne guarda bene. Anastasio e gli altri lo supplicano di testimoniare e perdonare per poter finalmente in pace lasciare questa valle di lacrime. Il Duca capisce che è giunto il momento di perdonare e liberarsi finalmente in cielo per cui a mezzanotte fa in modo che la cassapanca dove giace venga portata in tribunale per poter apparire e testimoniare. L'ora tarda e lo strano mobile chiesto al banco dei testimoni, infastidiscono il giudice che tuttavia accetta le richieste della difesa. Così a mezzanotte in punto il Duca Di Boffignac appare convincendo tutti del suo stato di fantasma e accusa Nanda del tentato omicidio. Questa inveisce e si infuria ma ammette le sue colpe scagionando Carlo e consentendo al Duca finalmente di raggiungere in cielo i suoi Moschettieri. Lo aspettavano da secoli alle porte del Paradiso dove avevano promesso di entrare tutti insieme in pompa magna e stendardo al vento. Così mentre il Duca inizia a raccontare le sue peripezie ai suoi e i motivi di un simile ritardo, si aprono i cancelli del Cielo e scende la parola FINE su questa divertente commedia.
Per ricordare Tognazzi nel centenario della sua nascita è utile e piacevole ripercorrere la sua importante carriera, e qui, con un bel cast e Silvana Pampanini se ne presenta una ghiotta occasione.
La paura fa90 Italia 1951
Regia: Giorgio Simonelli Musiche Armando Fragna con Ugo Tognazzi: Anastasio / Duca Di Boffignac Silvana Pampanini: Luisa Franca Marzi: Nanda Fougère Carlo Croccolo: Pinotto, primo custode Virgilio Riento: Bargilio, secondo custode Galeazzo Benti: Carlo Champignon Luigi Pavese: Impresario Anna Maria Bottini: Gipsy Mario Castellani: Avvocato Lefevre Alfredo Rizzo: il suggeritore Gondrano Trucchi: Il fantasista Violetta Gragnani: Soubrette cantante Nino Milano: un attore Augusto Di Giovanni: Conte Francois Champignon
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
R ansom Stoddard , senatore degli Stati Uniti , è di ritorno a Shinbone , un piccolo villaggio del West , per l'ultimo saluto ad un amico. La notizia fa subito il giro della città e alcuni giornalisti vogliono sapere di più sulla sua visita che sta facendo scalpore per l'alta carica che ricopre. Così, dopo essersi recato dal becchino per l'estremo commiato del suo amico e lasciata lì sua moglie Hallie con Pompeo , il fedele servitore negro del defunto e Link Appleyard l'ex pavido sceriffo di un tempo, si apparta con i giornalisti per raccontare la sua storia e di quella formidabile persona che lo raccolse malconcio sulla strada di Shinbone. Era stato malmenato da un violento bandito del luogo, Liberty Valance , al quale nessuno osava opporsi, tantomeno lo spaurito sceriffo, e lasciato pesto e sanguinante sulla strada dopo che la diligenza su cui viaggiava era stata assaltata. Qui era stato trovato e caricato sul carro da Pompeo il fido aiutante di Tom Doniphon ,...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
Un film sessantottino per antonomasia lo definirei: Il Laureato del 1967 con un Dustin Hoffman che da sconosciuto caratterista diventa star di prima grandezza che tutti conosciamo e apprezziamo. Candidato all' oscar per questo film e interprete negli anni '70 di intense e importanti pellicole. Il tema dell'incomunicabilità tra i giovani e i loro genitori ancorati a rigidi schemi da imporre e far rispettare introduce in pratica il malcontento che seguirà a breve nella società sfociando nella contestazione giovanile . A dir il vero questo film, visto da ragazzo, mi colpì principalmente per l'immaginario erotico che evocava affrontando un argomento, per la prima volta al cinema, in un contesto sociale piuttosto bigotto e conservatore a quei tempi. La seduzione esercitata dalla matura signora Robinson nei confronti del giovane studente, la locandina con quella gamba velata da una calza che si sfila di fronte agli occhi del ragazzo sono restate a lungo impresse nella me...
C ommedia farsesca, parodiando il famoso romanzo di Dumas e diretta con leggerezza da Carlo Ludovico Bragaglia che mette insieme il meglio del Varietà di quegli anni, dandogli ampia facoltà di improvvisazione a tutto vantaggio del divertimento e di una trama che contempla anche tanta azione. I quattro protagonisti, lestofanti di prim'ordine, si sostituiscono ai veri Moschettieri impegnati nel recupero del prezioso collier che la Regina ha donato come pegno d'amore a Lord Buckingham , suo amante ed ambasciatore d'Inghilterra in Francia, rientrato in patria. Il Cardinal Richelieu , a conoscenza della tresca, aveva consigliato il Re di farle indossare il prezioso monile che le aveva a suo tempo regalato, in occasione della imminente festa della Municipalità a Corte. In quel modo avrebbe constatato di persona il tradimento della sua amata, visto che la preziosa collana si trovava oltre Manica. Così, grazie a Costance , amante di D'Artagnan , la Regina aveva in...
R eso folle dalla guerra persa contro i nordisti, il colonnello Connor con un manipolo di fedeli si è accampato in un vecchio forte sperduto ai confini col Messico da dove sogna un giorno di poter riprendere le ostilità. E' un depravato che si invaghisce di giovani indiane che ottiene da scambi con alcune tribù vicine, alle quali offrire armi e " acqua di fuoco ". Ma la figlia del gran capo Aquila Nera è sacra e intoccabile, per cui suo padre la rifiuta agli uomini del colonnello giunti per prenderla e siccome gli ordini erano tassativi, è inevitabile un massacro a danno del campo indiano sotto gli occhi della giovane che viene legata e portata via. Lei Yari , è fiera e indomita e tenta a più riprese la fuga, finché vi riesce e, nonostante sia legata, raggiunge una fattoria isolata dove vive Matt , un vedovo che ha perduto sua moglie trucidata proprio dagli indiani. Per cui il primo incontro non è dei più tranquilli, anche se l'uomo la libera e cura, riuscendo ad ...
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