Ettore Fieramosca
Qui giunge anche lo spavaldo cavaliere Ettore Fieramosca da Capua con alcuni suoi animosi cavalieri e chiede un ingaggio alla Duchessa Giovanna di Morreale in un primo incontro che si rivela tuttavia burrascoso visti i caratteri dei due. Graiano d'Asti, uomo d'arme che gode della fiducia di Giovanna, notato l'ardire del giovane lo induce a battersi dietro compenso e celandosi nella sua armatura contro alcuni cavalieri spagnoli che stanno razziando la mandria del Ducato. Senza cibo non potrebbero resistere ad un lungo assedio. Così Ettore con le insegne del Graiano entra in azione vittoriosamente contro gli Spagnoli riuscendo a disarmare il temutissimo loro comandante Don Diego Garcia de Paredes al quale su richiesta rivela il suo vero nome. Giovanna che ha assistito sugli spati alle eroiche imprese di chi crede sia Graiano d'Asti, decide di sposarlo per avere al suo fianco un uomo in grado di opporsi all'odiato oppressore straniero. In realtà il Graiano ha ceduto alle offerte del Re di Francia ed è pronto ad aprire le porte del castello ai Francesi. Anzi finge una sortita per affrontare gli spagnoli, facendo al contrario massacrare i suoi dai Francesi. Quando Giovanna ed Ettore scoprono il tradimento è troppo tardi e nemmeno il disperato tentativo di piazzarsi di fronte al nemico sul ponte levatoio da parte di Ettore serve solo a farsi ferire e gettare nel fossato. Ma non è morto e alcuni fidati riescono a trarlo in salvo dove, riacquistate le forze, medita la sua vendetta. Essa si materializza quando incontra con i suoi ultimi cavalieri rimasti i prigionieri francesi nel campo spagnolo di Barletta. Il loro comandante Guy de la Motte con fare strafottente irride i cavalieri italiani ottenendo di venire sfidato sul campo ad armi pari. Tredici cavalieri italiani al comando di Ettore, tolte le piume dagli elmi e indossato un nastro nero a lutto per la propria Patria in mano straniera, affrontano altrettanti cavalieri francesi di rango nobile. Tra essi c'è anche il Graiano che conta solo come traditore e che verrà ucciso, unico tra i cavalieri francesi che, disarmati verranno risparmiati, dopo aver assaporato la sconfitta. Ettore può raggiungere la sua Giovanna e governare con lei su Morreale al termine di questo bell'esempio di cinema epico italiano.
Cast di altissimo livello con attori e caratteristi che con le centinaia di comparse, in scene di massa e battaglie tra cavalieri, testimoniano della qualità elevata che aveva il nostro cinema e che con Blasetti aveva una delle tante punte di diamante di quell'epoca d'oro.
Ettore Fieramosca
Italia 1938
Regia: Alessandro Blasetti
Musiche Alessandro Cicognini
con
Gino Cervi: Ettore Fieramosca da Capua
Elisa Cegani: Giovanna di Morreale
Mario Ferrari: Graiano d'Asti
Osvaldo Valenti: Guy de la Motte
Lamberto Picasso: Prospero Colonna
Corrado Racca: Don Diego Garcia de Paredes
Clara Calamai: Fulvia
Umberto Sacripante: Franciotto
Gianni Pons: il duca di Nemours
Carlo Duse: Jacopo, lo scudiero spia di Graiano
Mario Mazza: Fanfulla da Lodi
Andrea Checchi: Gentilino
Oretta Fiume: una cortigiana
Arnoldo Foà: un gentiluomo
Otello Toso: compagno d'armi
Giovanni Onorato: Brancaleone
Mario Gallina: marchese
Gemma Bolognesi: una cortigiana
Renato Chiantoni: il messaggero di Graiano
Amedeo Trilli: un soldato italiano
Diana Lante: una cortigiana
Dhia Cristiani: una cortigiana
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