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Pugni pupe e marinai
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uattro marinai della Fregata Carabiniere in banchina a Napoli, tra i più indisciplinati e attaccabrighe, invece della franchigia come tutti gli altri, vengono mandati su un isolotto di fronte ad allestire una base di rilevamento posizione, con tenda e viveri per qualche giorno. Antonio, Raffaele, Alberto e Marco iniziano così il loro compito scortati sullo scoglio dal solerte Capo Campana, ben lieto di aver scelto quei quattro per dar loro la lezione che meritano. Ma ecco che l'indomani un motoscafo finisce vicino allo scoglio e tre di loro ne approfittano per salirci sopra, credendo ci siano turiste, mentre Marco stava svolgendo il suo lavoro. Il mezzo si mette in moto improvvisamente e si accorgono ben presto di esser saliti su di un motoscafo radiocomandato che serve da bersaglio per esercitazioni navali e pochi minuti dopo in alto mare arrivano le prime cannonate che li costringono a gettarsi in mare per salvarsi. Fortunatamente vengono ripescati da un peschereccio siciliano che li riporta a Napoli. Ma essendo al verde e avendo problemi con il carburante i due pescatori non possono accompagnarli sull'isolotto dove nel caso non venissero trovati, finirebbero sotto Corte Marziale. Allora si prodigano per racimolare i soldi necessari a fare il pieno al peschereccio finendo per trovarsi in mezzo a una serie di movimentate vicende. Alberto si trova invischiato con la sua ex ragazza che ama ancora e che si è fidanzata con un pericoloso boss della camorra venendo a vie di fatto con lui e i suoi scagnozzi in diverse movimentate occasioni. Parimenti Antonio e Raffaele si ritrovano in giro per Napoli a cercar di rimediare i soldi e guardarsi dalla ronda che Capo Campana sta guidando per le vie cittadine e guai se li incontrasse. Poi c'è l'inaugurazione del secondo canale della RAI e la sede di Napoli è stata scelta per il lancio e siccome madrina sarà Grazia Maria Spina che Antonio conosce bene per essere stato il suo ragazzo, ecco i due infiltrarsi negli studi dove guarda caso Don Lurio sta allestendo un balletto a tema marinaresco,. I due, scambiati per ballerini, vengono coinvolti con risultati a dir poco esilaranti e mentre Antonio si riallaccia con Grazia, Raffaele si accoppia con la stupenda Gloria Paul che è nel corpo di ballo ed è attratta dal bel marinaretto. Succede un gran casino durante la diretta per l'inaugurazione, facendo disperare il povero direttore, il dottor Milanò, che rassegnerà disperato le dimissioni. Nonostante la ronda poi, i tre riusciranno a raggiungere in tempo l'isolotto accompagnati dalle loro ragazze per il finale a lieto fine con un bagno festoso al quale parteciperà pure il comandante della nave, allarmato da una loro possibile diserzione.
Ennesima commedia leggera di un periodo, forse il più bello, che l'Italia ha attraversato negli ultimi decenni. E' anche occasione di rivedere alcuni dei personaggi famosi dell'allora mondo TV che mamma RAI gestiva in solitario con Enzo Tortora, Don Lurio e l'amico degli animaliAngelo Lombardi, per citarne alcuni. Franco e Ciccio hanno una breve partecipazione mentre Tognazzi e Vianello si sdoppiano tra i due personaggi interpretati e loro stessi alle prese con il popolare sketch dei due contadini toscani col tormentone: Tito, te tu hai ritinto il tetto.... 😍
Pugni pupe e marinai
Italia 1961
Regia: Daniele D'Anza Musiche Armando Trovajoli con Ugo Tognazzi: Capo Campana e sé stesso Raimondo Vianello: Il comandante e sé stesso Alberto Bonucci: dottor Milanò Monique Just: Stella Martini Maria Grazia Spina: Grazia Gloria Paul: Gloria Paolo Ferrari: Antonio "Tony" Santini Gino Buzzanca: l'impiegato siciliano Giuseppe Anatrelli: Don Piero il boss Franco Franchi: Salvatore Ciccio Ingrassia: Rosario Maurizio Arena: Alberto Mariani Renzo Palmer: Marco Pennacchiotti Enzo Cerusico: Raffaele Bottari Elio Crovetto: Sergente Brighetti della ronda Giampiero Littera: marinaio della ronda Mario Frera: uno degli uomini di Piero Don Lurio: sé stesso Armando Trovajoli: sé stesso Angelo Lombardi: sé stesso Enzo Tortora: sé stesso Daniele D'Anza: sé stesso Riccardo Paladini: sé stesso Jimmy il Fenomeno: sette bellezze Giacomo Furia: portiere RAI di Napoli Agostino Salvietti: uomo del banco pegni
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
A ppare chiaro fin dall'inizio che in quella missione c'è qualcosa che non quadra. Un gruppo di paracadutisti commandos inglesi agli ordini del Maggiore Smith e del Tenente Schaffer si è appena lanciato da un aereo sulle Alpi Bavaresi con lo scopo di penetrare nell'inaccessibile e super fortificato Schloß Adler , o castello delle aquile, dove è tenuto prigioniero il Generale americano Carnaby , colui che ha ideato il piano d'invasione dell'Europa. I tedeschi contano di ricavare dal prezioso prigioniero quante più informazioni possibili facendo ricorso anche alla tortura. Compito dei commandos è liberarlo infiltrandosi nel castello in virtù della loro padronanza con la lingua tedesca e delle uniformi del nemico. Circa un minuto dopo il lancio del gruppo, una paracadutista donna li segue in solitaria dopo essere sbucata fuori da un vano dell'aereo. Il gruppo atterra e raduna le sue cose constatando che uno dei componenti è morto col collo spezzato. Il co...
J ohnny " Il Bello ", Al " Quattrodita " Caruso e Jack Amoruso sono tre scagnozzi del potente boss della mala Sam Genovese e per lui eseguono maldestramente "lavoretti", dall'estorsione all'eliminazione fisica di chi si oppone al taglieggiamento, procurando sempre grattacapi al loro boss che all'ultimo errore, l'uccisione per sbaglio di una sua zia, decide di accopparli. Devono darsi alla macchia e nascondersi in attesa che la brillante mente del gruppo, Johnny, escogiti un piano per salvarsi. Il problema più grande è quello di far restare sveglio Al che è affetto da una sindrome che gli causa la perdita di memoria ogni volta che si addormenta. Risvegliandosi deve farsi raccontare ogni volta chi è e perché si trovano in quella stanza di albergo. Dopo alcuni giorni passati da Johnny e Jack a ragguardarlo sul da farsi, Al dovrà introdursi nella suite del boss all'ultimo piano dell'albergo dove si sono nascosti, celarsi nel...
Girato nell' Idaho e in Oregon il film è un capolavoro assoluto del genere avventuroso. I paesaggi maestosi, la sapiente fotografia e i personaggi di assoluto valore ne fanno un film epico che sfida tranquillamente il tempo. E' anche il primo film a colori del regista Vidor e dell'indimenticabile Spencer Tracy . Lui è il maggiore Robert Rogers a capo di un temutissimo reparto di cacciatori abili nello scovare ed eliminare indiani nei loro territori, che nel selvaggio Nord America sono alleati dei nemici Francesi e rappresentano una continua minaccia per gli insediamenti Inglesi e dei coloni Americani con frequenti incursioni che culminano ogni volta con distruzioni ed atti di efferata violenza ... QUESTO E' IL RACCONTO DELLA NOSTRA AMERICA ... DEL SECOLO DI BATTAGLIE TRA FRANCESI E INDIANI ... QUANDO IL BISOGNO TRASFORMO' UOMINI SEMPLICI, SCONOSCIUTI ALLA STORIA, IN LEGGENDE DI AUDACIA E RESISTENZA. TUTTO INIZIA A PORTSMOUTH, NEW HAMPSHIRE, NEL 1759 ... ...
N inì Cantachiaro e il suo compare Mimì Makò sono suonatori ambulanti di contrabbasso costretti alla fame a causa di un "repertorio" che non riscuote le attenzioni dei passanti. La fortuna sembra assisterli quando Mimì riceve in eredità da una zia un libretto al portatore con un milione e mille lire . E' l'occasione che il furbo Ninì, la mente della coppia, coglie al volo per girare il mondo nel tentativo di farsi un nome ed entrare nel novero degli artisti di fama e delle attrazioni dei locali più prestigiosi al mondo. Li seguiamo quindi in siparietti divertenti a far da contorno o introdurre spettacoli di arte varia in giro per Parigi , Madrid , Londra , New York e addirittura Hong Kong, ovviamente senza fortuna e sperperando tutto il denaro per fare mestamente ritorno a Roma da dove erano partiti. Con Macario a fare da spalla, Totò si esibisce nel suo repertorio classico, ballo compreso, ma è solo un pretesto per introdurre, in un periodo ancora piuttos...
Forse il più bello in assoluto dei tanti film ricavati dal romanzo di Dumas padre, almeno per quanto riguarda la resa che l'aitante ballerino Gene Kelly fa del guascone spadaccino D'Artagnan . La sua agilità nei duelli saltellando tra mobili, tendaggi, scale, balaustre fino ai rami degli alberi resteranno per sempre nella memoria. Anche perché non dimentichiamo che in quegli anni la computer grafica non c'era e i trucchi davvero pochi e se pensiamo che è stato girato interamente in America ricreando alla perfezione le scene di corte come degli esterni franco-inglesi che gli valsero la nomination all'oscar per la fotografia nel 1949 ecco che il film entra di diritto nella storia del cinema. La storia che vede il nostro D'Artagnan entrare in maniera più che dirompente nel corpo dei Moschettieri fedeli al re, arrivando a Parigi dalla lontana campagna di Guascogna e capace in poco tempo di scombussolare l'ovattata vita di corte e i piani diabolici dell...
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