La moglie di mio marito
Giulio lavora in un'importante agenzia pubblicitaria ed è alle prese con l'ultimo slogan da azzeccare per il lancio del frigorifero della ditta Vietti: il modello Eskimo. Il suo capo lo pressa affinché si possa firmare il lucroso contratto con l'industriale che è venuto a Roma con la moglie per visionare di persona i bozzetti. Nel frattempo il caso vuole che uno dei migliori disegnatori, Giorgio Hintermann, a sua volta ingaggiato per unirsi a Giorgio, vada a sbattere con la sua macchina, al suo arrivo in città, contro quella di Elena, moglie di Giulio, con la quale si chiarisce addossandosi la colpa e fornendo alla donna il suo biglietto da visita e l'indirizzo dell'albergo dove dimorerà a Roma. Si mette al lavoro e dà subito l'impressione di rendere meglio di altri su bozzetto le aspettative di agenzia e cliente, tanto da riscuotere un certo apprezzamento da parte del Vietti che era intenzionato a mandare tutto a monte, visti gli scarsi risultati fin qui raggiunti dai disegnatori di Giulio. Il presidente visto il fine settimana alle porte, invita tutti a proseguire i lavori nella sua villa al mare di Ansedonia che potrà soddisfare anche la passione per la pesca del Vietti. Ma mentre Giulio coglie l'occasione per farsi accompagnare dall'amante Carla, trovando una scusa a sua moglie Elena, questa, a sua volta delusa dal non poter godersi un week end da parecchie settimane, coglie l'occasione per chiamare quel distinto signore col quale aveva avuto un piccolo incidente il giorno prima. Lui è felicissimo di trascorrere un paio di giorni con lei in una villa dove deve recarsi per lavoro, ignaro che sia la moglie di Giulio. Del resto aveva avuto buca da alcune amiche di Roma contattate precedentemente e quella bella signora andava più che bene per un fine settimana. Siccome il presidente che conosce Giulio ed Elena non sarà della vacanza lavorativa, ecco che può spacciare al signor Vietti e al designer Giorgio che Carla è sua moglie, visto che nessuno la conosce. Ma una volta nella ditta succede il patatrac quando Elena gli appare di fronte accompagnata da Giorgio. Lei astutamente sta al gioco, spacciandosi a sua volta per moglie di Giorgio e Giulio che deve spiegarle tutto, resta a sua volta imbarazzato al medesimo gioco. Ma finché si lavora va tutto bene, con le signore che vanno al mare e il signor Vietti che prova a prendere qualche pesce. Ma quando arriva la prima notte e ci si deve coricare con le rispettive finte mogli, Giulio diventa un vulcano di idee costringendo il povero Giorgio a un tour de force lavorativo e anche ubriacandolo per due giorni, affinché non possa soggiacere con sua moglie. In un turbinio di equivoci e maldestri espedienti si arriva alla conclusione del ricco contratto con soddisfazione di entrambi e al chiarimento della vera situazione sentimentale e matrimoniale di Giulio ed Elena, usciti dalla vicenda rinsaldati come non mai. Carla è finita tra le braccia del presidente della società pubblicitaria e Giorgio, ripartendo da solo finisce un'altra volta per cozzare contro l'auto di un'altra bella ragazza. Ma stavolta preferisce proseguire senza esitazioni.
Commedia degli equivoci tutta giocata sulla bravura di Walter Chiari, istrione capace di coinvolgere lo spettatore nelle sue evoluzioni, tali da dargli l'impressione di trovarsi nei suoi panni in quelle situazioni imbarazzanti. Ovviamente visto oggi assume ben altro valore e interesse rispetto alle stroncature in maggioranza subite dalla critica di allora. Ne avessimo oggi di attori simili!
La moglie di mio maritoItalia 1961
Regia: Tony Roman
Musiche Giorgio Fabor
con
Walter Chiari: Giulio
Yvonne Bastien: Elena
Franco Fabrizi: Giorgio Hintermann
Fred Clark: signor Bietti
María Luisa Ponte: signora Bietti
Akim Tamiroff: presidente agenzia pubblicitaria
Marisa de Leza: Carla
Pietro De Vico: il posteggiatore
Gabriella Andreini: Sofia, la modella
Carlos Larrañaga: Baldassarre
Claudio Biana: regista spot pubblicitario
Manolo Morán: Emilio, il maggiordomo
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