gli estri del cinema i maldestri i generi gli interpreti
La primula bianca
Ottieni link
Facebook
X
Pinterest
Email
Altre app
-
Scambiato per il "Milanese", un bandito atteso a Roma, il mite giornalista Felice Moretti si ritrova coinvolto nell'attività di una banda di ladri. Lui cercava lo scoop per il suo giornale e per un malcapitato equivoco si trovava ora a far parte di una cricca di malfattori e riuscire perfino ad aprire una cassaforte. Sorvegliato dagli altri componenti della banda non può allontanarsi dal covo senza destar sospetti e la giovane Maria, una ragazzina cresciuta con loro, che si è accorta della situazione, e sapendolo una brava persona, gli raccomanda di stare al gioco per non finire ammazzato, finché le maglie dei controlli si allenteranno e potrà scappare. Il poveretto si sente perduto per il fatto di aver partecipato ad una rapina in un grande magazzino e se anche si confidasse con la polizia verrebbe di sicuro arrestato. Per cui continua imperterrito a fare la parte del "Milanese" finché riesce ad avere più libertà e gli balena in testa l'idea di scrivere sotto pseudo articoli inerenti i colpi della banda a firma di una fantomatica "Primula Bianca". Il suo giornale riscuote un gran successo e supera per tirature tutti gli altri concorrenti grazie alle soffiate che il nostro fornisce e che nel tempo causano parecchi danni alla banda. Il misterioso capo che tutti chiamano "Armando" ha messo una taglia sulla Primula e seguendo alcune mosse della giovane Maria, iniziano a sospettare del neo arrivato. Questi viene anche contattato da uno che si spaccia per il vero Milanese e viene atterrito dalla minaccia di rappresaglia che si rivela subito dopo essere soltanto una sorta di burla. L'uomo infatti è un poliziotto che si chiama Andrea Viscardi e gli racconta di aver arrestato a Milano il vero bandito e che adesso ha bisogno di lui per arrivare al capo della banda, quell'inafferrabile Armando che è per la polizia una vera ossessione. Sollevato, il nostro continua a fingere, sempre aiutato e coperto dalla giovane Maria, finché il vero Milanese evade e lo fa scoprire. Ma ormai le maglie della polizia si sono serrate attorno alla banda che viene completamente debellata. Felice si salva dalla vendetta del furente Armando, mentre la povera Maria si becca una pallottola dal Guercio, anche se non mortale. Sul letto d'ospedale la giovane è rincuorata dai suoi due salvatori, Felice e soprattutto il Viscardi che avendola conosciuta bene la proteggerà legalmente e la farà vivere in campagna con sua madre per una nuova e meritata vita, in luogo di quella che, da trovatella, aveva vissuto in quella banda che tuttavia aveva rappresentato per lei la sua famiglia. Felice è riconosciuto come la Primula Bianca e si prende tutte le rivincite col suo arcigno direttore subentrandogli al comando del giornale nel finale di questo gradevolissimo esempio del cinema italiano di un tempo. Con una trama geniale e interpreti adeguati ci si ritrova nella Roma post bellica che stava lentamente cercando di tornare alla normalità e se ne respira l'aria ancora densa di recenti paure, in antitesi con la purezza e bontà che emana la giovanissima e stupenda Mirella Monti da respirare a pieni polmoni per riconciliarsi con le avversità e sorridere alla vita.
La Primula Bianca Italia 1946
Regia: Carlo Ludovico Bragaglia Musiche Mario Labroca con Carlo Campanini: Felice Moretti Andrea Checchi: Andrea Viscardi Carlo Ninchi: il Volpe Mirella Monti: Maria Laura Gore: Nora Paolo Monelli: il direttore del giornale Angelo Calabrese: il Guercio Pina Piovani: Laura Folco Lulli: uno della banda Giulio Battiferri: il Mitra Max Lancia: l'Elegante Ughetto Bertucci: Filippo Manlio Busoni: l'ispettore della polizia Giulio Calì: il barista
Voglio fare un appello con questo film a chi lavora nel cinema affinché a distanza di 40 anni si torni a produrre un genere che tante soddisfazioni ha dato al settore in termini di incassi e lavoro. Certo il filone ha rappresentato anche un concentrato di luoghi comuni finendo spesso in sciocchezze e corbellerie col solo scopo di far cassa etichettandosi col tempo solo come fenomeno violento e di consumo. Perchè non c'era la TV e il cinema era il solo luogo di svago e bisognava riempire le sale con prodotti ripetitivi in quantità e a scapito della qualità. Ma pur sempre creando un mestiere associato ad esso fatto di buoni caratteristi, registi, comparse e maestranze specializzate in carpenteria, falegnameria e vari e sempre senza l'utilizzo di una sola lira del denaro pubblico. Ecco perché vorrei che firmaste nei commenti questo appello affinché torni in auge un genere, magari anche con altri, che un tempo caratterizzarono il nostro Cinema nazionale. Ci vorrebbe in ver...
Trama: I ragionieri Antonio Guardalavecchia (Totò) e Giuseppe Colabona (Peppino De Filippo) sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro li minaccia di trasferirli in Sardegna. L'improvvisa morte del capoufficio dà inizio a una spietata "guerra per la successione" tra Colabona e Guardalavecchia, lotta i cui segnali si manifestano già al funerale di Santoro. Parodìa stupenda dell'avidità e dell'ambizione delle persone che pur di raggiungere anche miserrimi obiettivi son pronti a tutto. Trasferito in ambito politico nella nostra povera Italia, Guardalavecchia, Colabona e Santoro vi ricordano qualcuno? Ribadisco, il "Pri...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Devo dire che il cinema mi ha spesso fatto conoscere musiche che non avrei mai immaginato di ascoltare e questo bellissimo film del quale abbiamo già parlato in questo post serve più che altro a farvi conoscere uno dei più grandi baritoni di tutti i tempi: Tito Gobbi . Considerato da molti inarrivabile per il timbro di voce, in questo film presta la voce "canora", perchè il parlato è di Giulio Panicali uno dei tre più grandi doppiatori della storia del cinema nazionale, a Dennis King , Frà Diavolo alias il Marchese di San Marco . Nel clip mancano i 2 interpreti principali, Stanlio e Ollio , ma lo scopo era quello di far ascoltare questa bellissima aria che potrete divertirvi a cantare dal momento che inserisco le parole e credo tantissimi nel web approfitteranno con i motori di ricerca a reperirle qui e tuttavia possiamo notare alcune delle spalle abituali del duo comico come James Finlayson e la bella Thelma Todd . Per i crediti potete andare al post originale: Frà ...
Se c'è un attore che sempre mi ha convinto nelle sue interpretazioni questo è Andy Garcia, e nel limite del possibile ho sempre cercato di vedere i suoi film. In The Lost City, egli non è solo l'attore protagonista, ma anche il regista, produttore esecutivo e autore delle musiche. E aggiungiamoci pure che come il protagonista del film anch'egli è un esule cubano. Il film narra la storia di Fico (A. Garcia) proprietario di un locale notturno "El Tropico" di L'Avana durante la dittatura di Battista e all'alba della rivoluzione Castrista. Nella sua famiglia il padre, docente universitario, è per un opposizione parlamentare al regime di Battista, mentre suo fratello Ricardo si unisce al movimento, extraparlamentare, comunista di Fidel Castro e l'altro fratello, Luis, al movimento democratico (sempre extraparlamentare). Man mano che il regime Castrista raggiunge il potere ed il controllo della vita cubana, le attività del locale di Fico sono ridotte, prima...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati