Destino in agguato
D
opo un disastro aereo in cui persero la vita 52 persone, Sam McBane, direttore delle operazioni di volo della Compagnia Aerea Consolidated Airlines, deve indagare sulle cause che vorrebbero incolpare il pilota Jack Savage che avrebbe, secondo alcuni testimoni, alzato il gomito prima di imbarcarsi. Sam è suo amico oltre che suo capo pilota in guerra e sa bene che non era tipo da bere nelle 24 ore precedenti il volo. Per questo contravvenendo alle richieste dei suoi superiori che vorrebbero chiudere il caso in quel verso, si mette ad indagare di suo conto. Dalla scatola nera è emerso che un motore era andato e l'altro stava per bloccarsi prima che le trasmissioni radio con la torre di controllo si interrompessero. Nel lasso di tempo del primo allarme, Jack aveva ricevuto l'ordine di attendere altri tre aerei sulla sua traiettoria di discesa che lo precedevano per ritardi accumulati nei loro piani volo. Questa era una prima sfortuna seguita poi alla perdita della radio e al tentativo di atterraggio di emergenza sulla spiaggia per non esser riuscito a raggiungere la pista. Nonostante un atterraggio morbido sulla sabbia l'aereo era finito su di un pontile in disarmo incendiandosi e uccidendo tutti salvo una hostess, Martha Webster, che era stata sbalzata fuori. Altra coincidenza negativa quel pontile che avrebbe dovuto essere demolito dall'impresa che aveva preferito rimandare il lavoro per fare le ferie. Come non bastasse anche dei gabbiani, terza coincidenza negativa, che solitamente non transitano nella zona erano stati risucchiati dal primo motore andato in avaria subito dopo il decollo. Ma l'altro motore risultava efficiente e funzionante al banco prova tanto da rendere difficile l'interpretazione dell'allarme dato anche su quello e registrato nella scatola nera poco prima di perdere le comunicazioni. Quando ormai si va verso la prima ipotesi, ovvero l'ubriachezza del pilota, McBane con pervicacia non solo stabilisce con altri testimoni che l'amico non aveva affatto bevuto ma si ripromette di ripetere per filo e per segno tutto quanto con un altro velivolo per capire meglio le dinamiche. Al posto dei passeggeri vengono caricati sacchi di sabbia dello stesso peso e con McBane ai comandi viene un pilota del peso del collega defunto e un tecnico di bordo nella persona dell'altro funzionario della Compagnia Ben Sawyer. La sopravvissuta dopo comprensibile riluttanza si dice all'ultimo disponibile ad imbarcarsi per rivivere quanto fatto prima della sciagura. Ebbene ripetendo quanto riportato nella scatola nera e rifacendo le stesse cose fatte durante il volo, la donna posa una tazza di caffè sul pianale del pilota vicino ai comandi come fatto in precedenza e nel ripetere lo scossone del primo motore in avaria ecco che il caffè si versa filtrando attraverso una intercapedine del pianale e mandando in corto i comandi sottostanti: la radio appunto e la spia malfunzionamento dell'altro motore, quando era in realtà perfettamente funzionante. McBane riprende i comandi e atterra facilmente mentre il suo amico dovette spegnere il secondo motore credendolo fuori uso e come da protocollo. Fu quindi una fatalità e non certo colpa di un pilota le cui gesta in guerra e la grandissima abilità ai comandi di aerei, verranno ricordare da McBane davanti alla Commissione Ministeriale. In futuro le compagnie costruttrici adotteranno sistemi idonei a non consentire più banali problemi come quello scoperto che aveva causato una strage evitabile. La memoria del suo amico è salva e la Compagnia, che ormai ne voleva la testa per la sua cocciutaggine, è ora pronta a promuoverlo vice presidente.
Fate Is the Hunter
Stati Uniti d'America 1964
Regia: Ralph Nelson
Musiche Jerry Goldsmith
con
Glenn Ford: Sam McBane
Rod Taylor: Capitano Jack Savage
Dorothy Malone: Lisa Bond
Jane Russell: sé stessa, guest star
Suzanne Pleshette: Martha Webster, la Hostess
Nancy Kwan: Sally Fraser
Wally Cox: Ralph Bundy
Nehemiah Persoff: Ben Sawyer
Mark Stevens: Mickey Doolan
Max Showalter: Dan Crawford
Constance Towers: Peg Burke
Howard St. John: Mark Hutchins
Robert J. Wilke: Stillman
Bert Freed: Dillon
Dort Clark: Ted Wilson
Mary Wickes: Mrs. Llewlyn
Paul Lukather: Reporter
Stanley Adams: Bernie
Robert Adler: agente FBI
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