I lunghi giorni dell'odio
P
er stroncare un traffico d'armi vendute agli indiani, Martin Benson viene incaricato dal governo di indagare sulla banda e chi la comanda, fingendosi un fuorilegge al pari del collega Tony Guy. Ma scoperti entrambi debbo filarsela a più riprese inseguiti dai banditi. Costoro, approfittando dell'assenza dal ranch dei Benson dei due figli maschi, Daniel e Arius in paese per provviste con la sorella Susy, danno l'assalto al ranch uccidendo i due anziani genitori e violentando la figlia Jenny appena rientrata da una cavalcata. Quando ritorna Daniel, sconvolto dall'accaduto, trova a terra il corpo di quello che crede essere un bandito e lo porta in casa. Siccome è ancora vivo vorrebbe curarlo e farsi rivelare il nome di chi ha compiuto l'orrenda strage. Poi volendo tener fuori dalla faccenda lo sceriffo per vendicarsi personalmente, trasporta il ferito in una grotta dove nessuno potrà rintracciarli e si fa aiutare dal medico del paese, il dottor Parker, a rimettere in sesto il ferito. Anche Martin è stato raggiunto dalla ferale notizia e si precipita da loro per saperne di più scoprendo nel ferito prigioniero il suo collega ed amico Tony che ripresosi chiarisce la vicenda, svelando il nome dell'insospettabile Vic Graham, notabile cittadino che ha messo gli occhi sulla loro sorella Susy. Questi infatti ha dato precisi ordini ai suoi di catturare i Benson ma di non toccare la sua Susy. Così il piano trova immediata efficacia quando Martin viene sorpreso e tramortito mentre visita la tomba dei suoi. Stessa sorte è toccata anche gli altri, meno Tony e Susy ancora nascosti nella grotta. Vic che si è svelato come capo non ha nessun timore che possano denunciarlo allo sceriffo, visto che ordina di incendiare la casa dove sono tenuti legati. Ma i nostri riescono a liberarsi e dare battaglia ai banditi rimasti a controllare la loro sorte, per poi, avuto il sopravvento, vedersela con Vic in città. Costui ha preso l'incauta Susy uscita in cerca di bende per Tony e se ne fa scudo di fronte a Martin costringendolo a gettare la pistola. Ma Tony seppur malconcio l'ha seguita e spara all'uomo venendo ancora ferito ma consentendo a Martin di saltargli addosso per la furibonda lotta finale che vedrà il malvagio finire appeso per il collo dopo un volo dal granaio. Susy può prendersi cura di Tony che ha scoperto di amare ricambiata dal giovane che Martin conosce bene per essere una "pellaccia" e se la caverà per portare Susy sull'altare.
Nell'anno più prolifico per il genere è normale assistere ad esempi tutto sommato modesti come in questo caso, con il tema della vendetta al centro della trama peraltro in alcune parti scollata forse per difetto di montatura. Il nostro Peter Martell utilizzato con troppa parsimonia è sprecato, mentre Guy Madison è l'attore adatto al personaggio di pistolero maturo che tuttavia stona con fratelli decisamente troppo giovani per lui, specie il piccolo Arius. E' come se avesse avuto genitori prolifici per più di 40 anni 😋 ma son cose alle quali i registi non fanno caso come alle colt che sparano sempre ben oltre i sei colpi di capienza.
I lunghi giorni dell'odio
Italia 1968
Regia: Gianfranco Baldanello
Musiche Amedeo Tommasi
con
Guy Madison: Martin Benson
Lucienne Bridou: Susy Benson
Rick Battaglia: Vic Graham
Alberto Dell'Acqua: Daniel Benson
Pietro Martellanza: Tony Guy (accreditato Peter Martell)
Rosalba Neri: Melly, la proprietaria del saloon
Steve Merrick: Sturney
Anna Liotti: Jenny Benson
Gioia Desideri: Lillian
Daniele Riccardi: Arius Benson
Attilio Dottesio: il dottor Parker
John Bartha: lo sceriffo
Gaetano Scala: Brunwich
Franco Gula: il vecchio con la tromba
Franco Pesce: Barnaba
Silvana Jachino: la moglie di Barnaba
Fortunato Arena: Carl
Giovanni Querel: il commesso dell'emporio
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