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Noi siamo due evasi
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Camillo Gorini e Bernardo Cesarotti lavorano come impiegati nella compagnia di Assicurazioni Bavaria dell'arcigna baronessa Holz. Il primo in qualità di capo ufficio visto che è fidanzato con Isabella, la nipote della proprietaria, mentre l'altro, dal quale pretende rispetto per il ruolo superiore, è il suo ragioniere di fiducia. Questi è solito frequentare locali notturni alla ricerca di donne compiacenti mentre il capo è morigerato e succube sia della fidanzata che della sua severa zia. A causa di un bisticcio tra fidanzati causato dall'avvenente Odette che Bernardo aveva conosciuto in un locale, Camillo accetta di seguirlo nelle sue avventure notturne, visto che la baronessa lo ha retrocesso e demansionato in ufficio per punizione, dopo aver scoperto in un ripostiglio dell'ufficio l'avvenente Odette. Costei in realtà lavora per una banda di malfattori ed ha il compito di circuire i due che sono estremamente somiglianti a due galeotti che intendono far evadere. Così durante un ballo in maschera di carnevale, dove i due malcapitati vengono fatti travestire da galeotti, dopo averli fatti bere e drogati, li fanno risvegliare in un cellulare che scortava in un altro penitenziario i due veri galeotti. Con documenti ad arte contraffatti i due vengono recapitati da falsi agenti nel nuovo penitenziario dove, al risveglio non ricordano quasi nulla. I veri agenti di scorta sono stati fatti prigionieri e la bella Odette deve sorvegliarli mentre i due evasi studiano un piano per l'espatrio. Per i malcapitati invece inizia un periodo di prigionia che li vede studiare un sistema per dimostrare la propria innocenza e lo sbaglio commesso. Riescono a loro volta ad evadere per un incidente fortuito occorso in prigione e una volta fuori devono attivarsi per cercare un legale che li aiuti a dimostrare la loro innocenza. E' l'inizio di una serie di divertenti situazioni che li vedranno di volta in volta travestirsi da frati, prostitute, maratoneti fino al turbinio finale con i veri evasi e i loro complici catturati dalle forze dell'ordine per il ritorno alla vita normale dei due. Bernardo solito scapolone impenitente, mentre Camillo si riappacificherà con Isabella compreso l'equivoco causato da Odette che a sua volta si legherà con la bella guardia carceraria che aveva amorevolmente accudito da prigioniero.
Una piacevole occasione per vedere all'opera la coppia Vianello - Tognazzi, tra le più simpatiche ed amate del cinema italiano di quei tempi. Con loro un ottimo cast e una trama piacevole e ricca di divertenti trovate.
Noi siamo due evasi Italia, Spagna 1959
Regia: Giorgio Simonelli Musiche Carlo Rustichelli con Ugo Tognazzi: Bernardo Cesarotti Raimondo Vianello: Camillo Gorini Magali Noël: Odette Sandra Mondaini: Isabella Titina De Filippo: baronessa Holz Irène Tunc: Gisella Maurizio Arena: brigadiere Francesco Curti Elio Crovetto: Tonino María del Valle: Silvia Rafael Luis Calvo: Pietrone Jackie Jones: il Maggiore John Olimpia Cavalli: prostituta mora Lilia Landi: prostituta bionda Julio Riscal: Peppino Fred Buscaglione: sé stesso Tiziano Cortini: Philippe il bello Mirko Ellis: Robert lo strangolatore José Jaspe: Jacinto José María Tasso: un carcerato
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
Sam Martin sbarca il lunario portando a pesca la gente sul suo battello d'altura aiutato dal fido e quasi sempre sbronzo Harvey . Ha debiti un po' ovunque nella zona porto e spesso deve impegnare oggetti per tirare avanti. L'ultimo cliente, che gli ha pure perso una costosa canna da pesca, lo ha truffato con un assegno a vuoto per cui quel Mr. Hanagan che gli offre una discreta sommetta per farsi portare a Cuba gli capita proprio a proposito. Lui e la sua giovane bionda, che dice essere svedese, sembrano una coppia sportiva e tutto sommato a posto, ma a Cuba è in atto una rivoluzione e lui non ha il permesso per navigare fin là. Gli potrebbe costare il sequestro del battello che peraltro è solo in affitto, ma la somma è di quelle che fan cambiare idea. Sbarcheranno col favore della notte per poi filarsela prima dell'alba come pattuito e tutto procede per il meglio, fino al momento burrascoso della ripartenza, dove il misterioso ospite si imbarca al volo inseguito da ...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
A lla vigilia di Ferragosto Roma è quasi del tutto svuotata. Col caldo soffocante sono tutti al mare a Fregene e in città sono rimasti in pochissimi. Come il ragionier Piccoli alle prese col consuntivo trimestrale che deve assolutamente terminare accumulando ore di straordinario che gli servono per mantenere sua moglie nella pensione Stella a Fregene dove è già in vacanza. Il capo ufficio lo ammonisce circa i pericoli di lasciare sua moglie da sola al mare con tutti quei bellimbusti che girano ma lui è irremovibile, del resto sua moglie è fedelissima e i soldi servono. Anche Carlo e Raffaele stanno per lasciare la città, anzi la prigione dove da ladruncoli erano detenuti e subito si mettono d'impegno a studiare quale vittima derubare in mezzo alla tanta gente che affolla la spiaggia dove prontamente si sono trasferiti anche loro. Il cavalier Bonaccorsi invece si sta lavorando una giovane segretaria da assumere se sarà carina con lui, facendole già godere le ferie in a...
J ohn non ha conosciuto suo padre e il marchio di bastardo lo ha accompagnato fino in età adulta, arrivando perfino ad odiare sua madre rea di non avergli mai rivelato il nome di chi la sedusse. Ora lei vive in un ranch con due sorelle zitelle e le poche volte che John le fa visita succedono sempre cose sgradevoli. Ma stavolta John, che vive da cinico dissoluto, seducendo ed abbandonando giovani donne, così come pensa possa aver fatto suo padre, è intenzionato a far luce sul suo genitore. Così aiutato dal fido Morenillo , un forzuto senza cervello che lo segue come un' ombra, finge di esser stato ferito ad una gamba per farsi ricevere e curare da sua madre. Costei non può rifiutargli l'aiuto necessario e lo accoglie per i giorni necessari alla sua guarigione intimandogli però di non scocciarla ancora con le sue origini. Astutamente John prima di accomiatarsi le fa dono di una discreta somma di denaro per ripagarla e non visto la sorprende a nasconderlo in in anfratto ric...
G iocondo , un truffatore con molte idee e per lo più balzane e infruttuose, stavolta ha escogitato un piano che può fargli guadagnare molti soldi senza tanti rischi. Ha appena letto sul giornale che molti profughi dall'Ungheria sono stati accolti in Italia e per loro è stata stanziata una discreta somma dal governo. Così pensa di travestirsi da frate e spacciarsi con altri tre compari per religiosi scampati al regime comunista e fuggiti in Italia dove possono aiutare nell’ opera di accoglienza verso altri sfortunati fuggiti come loro. Ma il vescovo invece di dar loro uno stabile e dei soldi per iniziare, li spedisce in un convento in Sicilia, dove scoprono che la vita al suo interno è fatta principalmente di privazioni e preghiere. Crispino , Martino e Gaudenzio capiscono subito che l'idea non è stata delle migliori specie per il fatto che non si mangia nemmeno e si dorme sul tavolaccio per fare penitenza. Ma un fatto accaduto nell'orto del convento, accende in Gio...
Chissà perchè il regista Howard Hawks decide dopo 7 anni circa di riproporre, si parla di remake, la stessa storia del suo mitico Un dollaro d'onore , forse gli era piaciuto tanto che voleva in qualche modo rifarlo o prolungarne gli effetti. Invece il film si regge solo sulla bravura degli interpreti perchè la storia è più o meno la medesima con John Wayne e con Robert Mitchum al posto di un altro grande come Dean Martin , coadiuvato da Arthur Hunnicutt un bravo caratterista di tante pellicole western al posto di Walter -Stumpy- Brennan e un giovane James -Mississippi- Caan anche lui col nome di un fiume come Ricky -Colorado- Nelson che in più cantava e pure bene. Ecco che la storia è speculare e mi riprometto di raccontarla meglio quando affronteremo l' originale, spero prossimamente. Lo sceriffo J.P. Harrah (Mitchum), " una stella attaccata a un ubriaco " ha il suo bel da fare con il solito proprietario terriero con mandrie che necessitano spazi altrui ed...
è bello anche vedere all'opera un grande come Freg Buscaglione e la sua orchestra
RispondiEliminaGreat rreading your blog post
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