Agi Murad, il diavolo bianco
Nel 1850, sotto lo Zar Nicola I il Folle, le fiere popolazioni del Caucaso, asserragliate sulle montagne, intorno al re Shamil, si battono per la libertà e l'indipendenza contro la ferocia delle truppe russeche occupano la regione ...
Agi Murad, detto il Diavolo Bianco, è uno dei più temuti e rispettati capi del vasto gruppo di ribelli che agisce nella zona, dove ormai anche lo Zar sembra rassegnato a trattare la pace, vista la fiera resistenza di quelle popolazione e il sempre più crescente dispendio di denaro e uomini per potervi porre fine. Ecco allora che manda la Principessa Maria Vorontsova ad avvertire suo marito, il Principe Sergei, plenipotenziario al fronte, affinché tratti la pace con Agi Murad ritenuto il più adatto in quanto il più seguito ed amato dal popolo. Lo Zar era infuriato al punto che stava per rimuovere il principe ma l'avvenenza di sua moglie lo aveva ammansito, al punto da decidere di lasciarlo al comando delle operazioni, a patto però che negoziasse una pace con i ribelli. Nel frattempo Agi Murad con una brillante sortita ha conquistato anche il forte più importante posto a sbarramento delle loro incursioni e questa accresciuta popolarità lo ha reso inviso ad un altro dei capi, l'influente Ahmed Khan. Tra loro c'è anche una precedente rivalità causata dalla bella Sultanet, figlia del Re Shamil, che Ahmed vorrebbe in sposa, quando lei al contrario ama il bel Agi Murad venendo da lui ricambiata. Questo farà si che l'odio di Ahmed sfoci in un complotto a danno del rivale, spacciandolo per traditore quando questi viene catturato dagli uomini del Principe Sergei. La trappola, fatta scattare su imbeccata dello stesso Ahmed, era stata posta in essere per poter costringere il ribelle a firmare il trattato di pace che a sua volta Ahmed avrebbe fatto passare per tradimento. Non ha fatto i conti con il popolo che non crede affatto a questa storia e tanto meno alla possibilità di poter sposare Sultanet, irremovibile nel suo amore per Agi.. Così mentre il principe non riesce a piegare la volontà di Agi Murad, alcuni tentano una sortita per liberarlo e, sebbene fallita, consente ad Agi Murad di approfittare di una finta resa per liberarsi e raggiungere i suoi. Ahmed vistosi scoperto scatena la sua furia sul giovane rivale che, in un duello senza esclusione di colpi, ha la meglio, potendo così riabbracciare la sua Sultanet nel tripudio del popolo acclamante.
Girato come molti altri peplum e avventura del periodo nella ex Jugoslavia per ovvie ragioni economiche, il film si avvale della prestanza di Steve Reeves, il più muscoloso degli eroi di quegli anni, nonché sicuramente il più amato dal pubblico, che da par suo risolve di petto, pettorali e bicipiti ogni intricata situazione, riuscendo in ogni film a farsi amare dalla bella di turno, qui insediata addirittura da una possibile rivale in amore.
Girato come molti altri peplum e avventura del periodo nella ex Jugoslavia per ovvie ragioni economiche, il film si avvale della prestanza di Steve Reeves, il più muscoloso degli eroi di quegli anni, nonché sicuramente il più amato dal pubblico, che da par suo risolve di petto, pettorali e bicipiti ogni intricata situazione, riuscendo in ogni film a farsi amare dalla bella di turno, qui insediata addirittura da una possibile rivale in amore.
Agi Murad,
il diavolo bianco
Italia, Jugoslavia 1959
Regia: Riccardo Freda
Musiche Roberto Nicolosi
con
Steve Reeves: Agi Murad
Giorgia Moll: Sultanet
Scilla Gabel: Principessa Maria Vorontsova
Renato Baldini: Ahmed Khan
Gérard Herter: Principe Sergei
Milivoje Zivanovic: Zar Nicola I
Nikola Popovic: Re Shamil
Milivoje Popovic-Mavid: Eldar
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