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L'uomo dal pugno d'oro
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Joe Callaghan, uno squattrinato investigatore privato viene contattato da quella che si spaccia per la ricca vedova del commerciante di diamanti Johnny Garbo, affinché indaghi sull'omicidio del marito e sul furto di una grossa quantità di pietre preziose che vorrebbe riavere. Con un convincente acconto di mille dollari, l'uomo si mette in moto per conoscere meglio il pericoloso contrabbandiere che sembra sia l'artefice del crimine. Krasna è il suo nome e dietro ad un aspetto apparente di ricco ed agiato commerciante, si cela uno spietato contrabbandiere che dispone anche di un discreto numero di scagnozzi. Callaghan ne fa le spese fin da subito venendo malmenato affinché giri alla larga e la smetta con le sue indagini. Ma quando la donna viene rapita da Krasna si attiva per liberarla chiedendo aiuto al vecchio amico Joey Boy che gestisce un locale notturno a Istanbul dove porta la pista che sta seguendo. Qui Krasna ha una villa bunker super protetta che i due cercano a più riprese di visitare per accorgersi alla fine che la donna non è affatto prigioniera, bensì amante del boss. Tuttavia lei riesce a divincolarsi e spiegare che ha dovuto piegarsi alla volontà dell'uomo per poter sperare di mettere le mani sui diamanti. Lei non è affatto la vedova del ricco Garbo come si era spacciata all'inizio, bensì la sua segretaria e aveva messo in atto un suo piano personale per arrivare alle pietre preziose. Ora è disposta a dividere con Callaghan se la aiuterà ad eliminare il boss, trovando però resistenza nell'investigatore che sulle prime si sente turlupinato. Tra l'altro lui aveva già recuperato i diamanti e, se fosse stato interessato a quelli, sarebbe già scappato lontano. Ma lui vuole assicurare alla giustizia un pericoloso criminale per cui lo sfida a recuperare le pietre in un luogo appartato dove gli preparerà una trappola mortale. Nello splendido scenario dei Camini delle Fate in Cappadocia. Krasna vi arriva con i suoi scagnozzi per lo scoppiettante finale che vedrà il solo Callaghan sopravvivere per riconsegnare i diamanti alla giustizia, venendo celebrato dai titoloni dei giornali in giro per il mondo. Il buon cast e gli esterni turchi salvano in parte un prodotto a trazione spagnola e per questo di qualità inferiore rispetto ai canoni, peraltro non eccelsi del genere nostrano, ma di sicuro di miglior confezione. Balcazar del resto ha ottenuto i medesimi scarsi risultati scopiazzando lo spaghetti western con una sorta di paella mal riuscita. Ognuno doveva fare il suo lavoro, con noi al timone e loro a fornire scagnozzi e location almeriane. Quando han provato a fare di testa loro i risultati sono sempre stati inferiori a quelli dei loro ispiratori italici.
L'uomo dal pugno d'oro Italia, Spagna 1967
Regia: Jaime Jesús Balcázar MusichePiero Umiliani con
Germán Cobos: Joe Callaghan Erika Blanc: Linda Moore Franco Ressel: Alexis Krasna accreditato Frank Ressel) Tomas Torres: Joey Boy Pietro Ceccarelli: sgherro di Krasna (accreditato Peter Barclay) Antonella Murgia: Cherie (accreditata Leila Murgy) Giuliano Raffaelli: Lefty Gordon (accreditato Julian Rafferty) Luis De Tejada: Johnny Garbo Monica Randall: Margaret
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
Sam Martin sbarca il lunario portando a pesca la gente sul suo battello d'altura aiutato dal fido e quasi sempre sbronzo Harvey . Ha debiti un po' ovunque nella zona porto e spesso deve impegnare oggetti per tirare avanti. L'ultimo cliente, che gli ha pure perso una costosa canna da pesca, lo ha truffato con un assegno a vuoto per cui quel Mr. Hanagan che gli offre una discreta sommetta per farsi portare a Cuba gli capita proprio a proposito. Lui e la sua giovane bionda, che dice essere svedese, sembrano una coppia sportiva e tutto sommato a posto, ma a Cuba è in atto una rivoluzione e lui non ha il permesso per navigare fin là. Gli potrebbe costare il sequestro del battello che peraltro è solo in affitto, ma la somma è di quelle che fan cambiare idea. Sbarcheranno col favore della notte per poi filarsela prima dell'alba come pattuito e tutto procede per il meglio, fino al momento burrascoso della ripartenza, dove il misterioso ospite si imbarca al volo inseguito da ...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
A lla vigilia di Ferragosto Roma è quasi del tutto svuotata. Col caldo soffocante sono tutti al mare a Fregene e in città sono rimasti in pochissimi. Come il ragionier Piccoli alle prese col consuntivo trimestrale che deve assolutamente terminare accumulando ore di straordinario che gli servono per mantenere sua moglie nella pensione Stella a Fregene dove è già in vacanza. Il capo ufficio lo ammonisce circa i pericoli di lasciare sua moglie da sola al mare con tutti quei bellimbusti che girano ma lui è irremovibile, del resto sua moglie è fedelissima e i soldi servono. Anche Carlo e Raffaele stanno per lasciare la città, anzi la prigione dove da ladruncoli erano detenuti e subito si mettono d'impegno a studiare quale vittima derubare in mezzo alla tanta gente che affolla la spiaggia dove prontamente si sono trasferiti anche loro. Il cavalier Bonaccorsi invece si sta lavorando una giovane segretaria da assumere se sarà carina con lui, facendole già godere le ferie in a...
J ohn non ha conosciuto suo padre e il marchio di bastardo lo ha accompagnato fino in età adulta, arrivando perfino ad odiare sua madre rea di non avergli mai rivelato il nome di chi la sedusse. Ora lei vive in un ranch con due sorelle zitelle e le poche volte che John le fa visita succedono sempre cose sgradevoli. Ma stavolta John, che vive da cinico dissoluto, seducendo ed abbandonando giovani donne, così come pensa possa aver fatto suo padre, è intenzionato a far luce sul suo genitore. Così aiutato dal fido Morenillo , un forzuto senza cervello che lo segue come un' ombra, finge di esser stato ferito ad una gamba per farsi ricevere e curare da sua madre. Costei non può rifiutargli l'aiuto necessario e lo accoglie per i giorni necessari alla sua guarigione intimandogli però di non scocciarla ancora con le sue origini. Astutamente John prima di accomiatarsi le fa dono di una discreta somma di denaro per ripagarla e non visto la sorprende a nasconderlo in in anfratto ric...
G iocondo , un truffatore con molte idee e per lo più balzane e infruttuose, stavolta ha escogitato un piano che può fargli guadagnare molti soldi senza tanti rischi. Ha appena letto sul giornale che molti profughi dall'Ungheria sono stati accolti in Italia e per loro è stata stanziata una discreta somma dal governo. Così pensa di travestirsi da frate e spacciarsi con altri tre compari per religiosi scampati al regime comunista e fuggiti in Italia dove possono aiutare nell’ opera di accoglienza verso altri sfortunati fuggiti come loro. Ma il vescovo invece di dar loro uno stabile e dei soldi per iniziare, li spedisce in un convento in Sicilia, dove scoprono che la vita al suo interno è fatta principalmente di privazioni e preghiere. Crispino , Martino e Gaudenzio capiscono subito che l'idea non è stata delle migliori specie per il fatto che non si mangia nemmeno e si dorme sul tavolaccio per fare penitenza. Ma un fatto accaduto nell'orto del convento, accende in Gio...
Chissà perchè il regista Howard Hawks decide dopo 7 anni circa di riproporre, si parla di remake, la stessa storia del suo mitico Un dollaro d'onore , forse gli era piaciuto tanto che voleva in qualche modo rifarlo o prolungarne gli effetti. Invece il film si regge solo sulla bravura degli interpreti perchè la storia è più o meno la medesima con John Wayne e con Robert Mitchum al posto di un altro grande come Dean Martin , coadiuvato da Arthur Hunnicutt un bravo caratterista di tante pellicole western al posto di Walter -Stumpy- Brennan e un giovane James -Mississippi- Caan anche lui col nome di un fiume come Ricky -Colorado- Nelson che in più cantava e pure bene. Ecco che la storia è speculare e mi riprometto di raccontarla meglio quando affronteremo l' originale, spero prossimamente. Lo sceriffo J.P. Harrah (Mitchum), " una stella attaccata a un ubriaco " ha il suo bel da fare con il solito proprietario terriero con mandrie che necessitano spazi altrui ed...
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