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Miracolo a Milano
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Totò, trovatello allevato dall'anziana Lolotta, alla morte di lei viene messo in un orfanatrofio da dove esce al compimento della maggiore età. In una Milano del dopo guerra, il giovane, di indole mite e ben disposto verso il prossimo, si ritrova con un gruppo di senza tetto a vivere in ripari di fortuna per la penuria di lavoro che attraversa la penisola. Ma in breve riesce costruire un piccolo villaggio di baracche dove vivere in armonia e dando sempre il buon esempio, prodigandosi ad aiutare chiunque sia in difficoltà. Qui si relaziona con la giovane Edvige e ben presto i due si innamorano, mentre sta per avvenire un profondo cambiamento all'orizzonte delle loro precarie vite. Uno strano liquido infiammabile inizia a sgorgare dal terreno e il proprietario, il ricchissimo Mobbi, avvertito della cosa, vuole far sgombrare il terreno per iniziare le trivellazioni. Alla resistenza di quella corte dei miracoli, l'uomo oppone un piccolo esercito, fermo nei suoi propositi. Nella baraonda Totò, arrampicatosi sull'albero della cuccagna, intravede la sua amata Lolotta che con aspetto angelico lo chiama e gli consegna una colomba magica con la quale ottenere tutto ciò che desidera. Con questo prodigioso dono il giovane riesce ad avere la meglio sugli agenti e in seguito a realizzare tanti desideri dei suoi sventurati compagni, tanto increduli quanto felici per quello che stanno vivendo: un sogno ad occhi aperti. Ma come tutti i sogni svanisce all'alba anche questo, quando il padrone del terreno ritorna in forze e carica la gente su carri per essere portata via. Totò non ha più la colomba e come tutti assiste impotente al disfacimento della baraccopoli mentre i carri si allontanano diretti verso Piazza Duomo a Milano. Edvige, che non era stata catturata, ritrova la colomba e rincorre Totò per riconsegnargliela. Riesce quindi a liberare tutti e impossessatisi delle scope di spazzini al lavoro in Piazza Duomo, spiccano tutti il volo scomparendo tra le nuvole ...
verso un regno dove
buongiorno vuol dire
veramente buongiorno!
Capolavoro del cinema italiano, diretto dal grande De Sica, che racconta con il surreale tipico di una fiaba il triste reale al quale far fronte con i buoni sentimenti del protagonista, esempio per una comunità di poveri e sbandati che vede in lui una provvidenziale guida. Una fiaba dei buoni sentimenti che scalda il cuore e a distanza di tempo accresce il suo valore di opera d'arte.
Miracolo a Milano Italia 1951
Regia: Vittorio De Sica Musiche Alessandro Cicognini con Francesco Golisano: Totò Emma Gramatica: Lolotta Arturo Bragaglia: Alfredo Paolo Stoppa: Rappi Guglielmo Barnabò: Mobbi Brunella Bovo: Edvige Anna Carena: Marta Alba Arnova: la statua che prende vita Flora Cambi: l'innamorata infelice Virgilio Riento: il sergente delle guardie Erminio Spalla: Gaetano Riccardo Bertazzolo: l'atleta Angelo Prioli: il comandante in prima Francesco Rissone: il comandante in seconda
Voglio fare un appello con questo film a chi lavora nel cinema affinché a distanza di 40 anni si torni a produrre un genere che tante soddisfazioni ha dato al settore in termini di incassi e lavoro. Certo il filone ha rappresentato anche un concentrato di luoghi comuni finendo spesso in sciocchezze e corbellerie col solo scopo di far cassa etichettandosi col tempo solo come fenomeno violento e di consumo. Perchè non c'era la TV e il cinema era il solo luogo di svago e bisognava riempire le sale con prodotti ripetitivi in quantità e a scapito della qualità. Ma pur sempre creando un mestiere associato ad esso fatto di buoni caratteristi, registi, comparse e maestranze specializzate in carpenteria, falegnameria e vari e sempre senza l'utilizzo di una sola lira del denaro pubblico. Ecco perché vorrei che firmaste nei commenti questo appello affinché torni in auge un genere, magari anche con altri, che un tempo caratterizzarono il nostro Cinema nazionale. Ci vorrebbe in ver...
Trama: I ragionieri Antonio Guardalavecchia (Totò) e Giuseppe Colabona (Peppino De Filippo) sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro li minaccia di trasferirli in Sardegna. L'improvvisa morte del capoufficio dà inizio a una spietata "guerra per la successione" tra Colabona e Guardalavecchia, lotta i cui segnali si manifestano già al funerale di Santoro. Parodìa stupenda dell'avidità e dell'ambizione delle persone che pur di raggiungere anche miserrimi obiettivi son pronti a tutto. Trasferito in ambito politico nella nostra povera Italia, Guardalavecchia, Colabona e Santoro vi ricordano qualcuno? Ribadisco, il "Pri...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
Devo dire che il cinema mi ha spesso fatto conoscere musiche che non avrei mai immaginato di ascoltare e questo bellissimo film del quale abbiamo già parlato in questo post serve più che altro a farvi conoscere uno dei più grandi baritoni di tutti i tempi: Tito Gobbi . Considerato da molti inarrivabile per il timbro di voce, in questo film presta la voce "canora", perchè il parlato è di Giulio Panicali uno dei tre più grandi doppiatori della storia del cinema nazionale, a Dennis King , Frà Diavolo alias il Marchese di San Marco . Nel clip mancano i 2 interpreti principali, Stanlio e Ollio , ma lo scopo era quello di far ascoltare questa bellissima aria che potrete divertirvi a cantare dal momento che inserisco le parole e credo tantissimi nel web approfitteranno con i motori di ricerca a reperirle qui e tuttavia possiamo notare alcune delle spalle abituali del duo comico come James Finlayson e la bella Thelma Todd . Per i crediti potete andare al post originale: Frà ...
Se c'è un attore che sempre mi ha convinto nelle sue interpretazioni questo è Andy Garcia, e nel limite del possibile ho sempre cercato di vedere i suoi film. In The Lost City, egli non è solo l'attore protagonista, ma anche il regista, produttore esecutivo e autore delle musiche. E aggiungiamoci pure che come il protagonista del film anch'egli è un esule cubano. Il film narra la storia di Fico (A. Garcia) proprietario di un locale notturno "El Tropico" di L'Avana durante la dittatura di Battista e all'alba della rivoluzione Castrista. Nella sua famiglia il padre, docente universitario, è per un opposizione parlamentare al regime di Battista, mentre suo fratello Ricardo si unisce al movimento, extraparlamentare, comunista di Fidel Castro e l'altro fratello, Luis, al movimento democratico (sempre extraparlamentare). Man mano che il regime Castrista raggiunge il potere ed il controllo della vita cubana, le attività del locale di Fico sono ridotte, prima...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Severine è candida, Severine è diafana, Severine è ialina, Severine è pura, Severine è perversa, Severine è la Bella di Giorno Severine è Luis Bunuel e la sua proiezione erotica, dissacratoria di una società borghese e perbenista, ne incarna le sue allucinazioni surrealiste fatte di sogno e realtà sempre in bilico tra di esse. A volte ironiche, altre violente, ma sempre eleganti nel conflitto che pongono allo spettatore su cosa sia normale o anormale, giusto o sbagliato. Nel 1967 la società era all'inizio di quei moti che l'avrebbero sconquassata dalle basi bigotte e borghesi e il film fu molto duro da digerire e solo un genio come Bunuel poteva portare sullo schermo un tema così scioccante e se vogliamo amorale, schiaffeggiando il perbenismo dell'epoca con una … carezza chiamata Catherine Deneuve . Lei era la giusta incarnazione per il suo progetto, una donna giovane, borghese che mai al mondo uno avrebbe immaginato di proporle una parte simile. E qui come in seguito,...
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