Il conte di Matera
Rambaldo Tramontana, Signore di Guardiavalle, spalleggiato dagli spagnoli che hanno conquistato Napoli, ottiene la città di Matera, costringendo il Duca Bressi all'esilio per non spargere ulteriore sangue. Il Tramontana infatti dispone di un esercito più numeroso e ogni tentativo di resistenza sarebbe stato vano. Ancor più visto che il vecchio conte ha perduto in battaglia l'eroico figlio Paolo e la ferale notizia lo ha gettato nello sconforto più cupo. Altri notabili cittadini consigliano il popolo a chiudersi nelle proprie case per non tributare alcun saluto solenne all'usurpatore e in attesa di tempi in cui potranno insorgere e liberarsi. Il nuovo reggente, appoggiato dal bieco Filiberto, instaura subito un regime di violenze e soprusi, tipo l'odiato ripristino dello IUS PRIMAE NOCTIS che fa ribollire il sangue della popolazione alla quale, come non bastasse, chiede il pagamento di migliaia di scudi d'oro per finanziare esercito e un nuovo castello dove dimorerà. Ma una nuova speranza accende gli animi di tutti, quando riappare seppur ferito il giovane Paolo e con lui la speranza di un pronto riscatto. Il suo arrivo deve restare segreto nel mentre organizza le forze cittadine a lui ancora fedeli e nei suoi incontri si imbatte nella giovane figlia del Tramontana, Greta, la quale è di tutt'altra indole rispetto al padre. Infatti dopo un iniziale perplessità circa quel giovane che sente di amare ma che è nemico di suo padre, la giovane scopre i veri sentimenti paterni e le sue estreme mire arrivando a contrastarlo apertamente. Per questo viene dapprima rinchiusa per poi venire liberata dal suo amato Paolo che sta dando l'assalto al palazzo. Il bieco Filiberto che tramava alle spalle del suo padrone, lo uccide a tradimento prendendone il posto. Lui voleva prima sposarsi con Greta per ereditare legalmente ogni possedimento del suo padrone ma ormai i giochi sono aperti e decide la via della forza. Non ha fatto però i conti con la risolutezza di Paolo che vuol riprendersi quello che era suo e mentre i suoi uomini hanno la meglio sui soldati, lui trafigge a duello Filiberto mentre il Tramontana spira tra le braccia di sua figlia invocandone il perdono. Greta può abbracciare il suo amato e insieme acclamati dal popolo far calare la parola FINE su questo discreto esempio di cinema di genere italiano.
Una giovanissima e stupenda Virna Lisi è protagonista di una trama convenzionale che prende spunto dalla vera storia del Conte Tramontano, con buoni interpreti e altrettante scene di azione in interni adeguati, vista la ricchezza di castelli del nostro paese. Nello specifico il Castello Ruspoli a Vignanello nel viterbese.
Il conte di Matera
Italia 1957
Regia: Luigi Capuano
Musiche Michele Cozzoli
con
Otello Toso: Rambaldo Tramontana, il conte di Matera
Virna Lisi: Greta Tramontana
Giacomo Rossi Stuart: il duca Paolo Bressi
Paul Müller: Filiberto, lo scudiero di Rambaldo
Eva Vanicek: la marchesina Taldi
Aldo Bufi Landi: il conte Mario Del Balzo
Ugo Sasso: il messaggero ferito
Wandisa Guida: Gisella Bressi
Emilio Petacci: il duca Bressi
Edoardo Toniolo: il conte Ruggi
Nerio Bernardi: il marchese Taldi
Guido Celano: l'oste Giacomo
Nietta Zocchi: la governante di Greta
Armando Migliari: Antonio
Bruna Cealti: la moglie di Giacomo
Pasquale De Filippo: Alfredo
Renato Chiantoni: lo scherano guercio
Pietro De Vico: Golia
Erminio Spalla: il compagno forzuto di Golia
Carlo Tamberlani: l'architetto
Corrado Annicelli: la spia
Nazzareno Zamperla: Marco
Elena Sedlak: la ballerina
Amedeo Trilli: soldato di scorta
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