Il buono, il brutto, il cattivo
Con lo stesso trucchetto, un cacciatore di taglie e un bandito ricercato sbarcavano il lunario. Il cacciatore detto "il Biondo" catturava il bandito Tuco Benedicto e lo consegnava alle autorità del posto dove incassava la taglia. Dopo di che lo liberava prima dell'impiccagione per poi ripetere il giochino in un'altra città, finché il sodalizio si separa con Tuco che, abbandonato nel deserto dal Biondo, medita vendetta. Questa arriva quando il Biondo si fa sorprendere e condurre a sua volta nel deserto dove sete e sole lo avrebbero ucciso. Tuco era riuscito a venirne fuori e adesso si godeva a parti invertite la sua vendetta, quand'ecco che un carro senza conducente passa incredibilmente da quelle parti. Tuco lo arresta e scopre al suo interno alcuni soldati sudisti morti. Uno di essi moribondo rivela il luogo, il cimitero di una cittadina, dove ha nascosto una forte somma in denaro rubata all'esercito. Tuco per evitare che muoia prima di rivelargli la tomba, corre a prendergli dell'acqua, ma l'uomo spira giusto un attimo prima del suo arrivo e il Biondo che a stento si era trascinato fin verso lui, ora ne conosce il nome. Ecco che Tuco deve subito correre verso un monastero di frati per scongiurare che anche il Biondo muoia e vanifichi la possibilità di mettere le mani su quel tesoro. E' l'inizio di un nuovo sodalizio tra i due, con uno che conosce il luogo e l'altro la tomba sulla quale scavare, così che una volta rimesso si può partire alla volta del misterioso cimitero. Non hanno fatto i conti con la guerra che divampa tra Nord e Sud e soprattutto con il coriaceo Sentenza, un pericoloso pistolero, che è a sua volta sulle tracce di quella ingente somma. Così il Brutto Tuco, il Buono Biondo e il Cattivo Sentenza si ritrovano insieme, dopo aver attraversato indenni gli orrori della guerra, nel fatidico cimitero e solo il Biondo però conosce la tomba tra le centinaia dove scavare. Lo scriverà su di una pietra prima di affrontarsi in un singolare e insolito Triello. Distanziati tra loro i tre si scrutano per cogliere il momento adatto per far fuoco, cercando anche di capire su chi concentrarsi degli altri due avversari. Il tempo sembra fermarsi quando arriva il momento e il Biondo uccide il Cattivo Sentenza mentre Tuco scopre di avere la colt scarica. Impreca nei confronti del socio che gli confida di avergliela scaricata durante la notte e adesso non resta che prendersi un'altra rivincita, mettendogli un cappio al collo dopo averlo costretto a recuperare i soldi nella tomba giusta. Tuco impreca e implora il Biondo di non ucciderlo ma l'uomo si allontana a cavallo dopo averlo lasciato in precario equilibrio col cappio al collo e i soldi della sua parte per terra. Inesorabilmente l'uomo si allontana a cavallo mentre il poveretto sta per abbandonarsi e dondolare per sempre appeso a quell'albero, quand'ecco che il cavaliere si ferma d'un tratto e da lontano col suo fucile recide di netto al corda così come fatto tante volte in passato col povero Tuco. Questi rialzatosi, benché salvo e con i soldi della sua parte, non può che urlare al socio di essere un gran figlio di puttanaaaaaa e su quella "a" prolungata finale stacca imperiosa la colonna sonora del Maestro Morricone a tributare l'immortalità e l'Olimpo del genere western al terzo ed ultimo capitolo della "Trilogia del Dollaro".
Il buono, il brutto, il cattivo
Italia 1966
Regia: Sergio Leone
Musiche Ennio Morricone
con
Clint Eastwood: il Biondo
Eli Wallach: Tuco Benedicto Ramírez
Lee Van Cleef: Sentenza
Aldo Giuffré: il capitano nordista
Mario Brega: il caporale Wallace
Luigi Pistilli: Pablo Ramírez
Rada Rassimov: María
Enzo Petito: l'armaiolo
Claudio Scarchilli: un peon messicano
Antonio Casas (non accreditato): Stevens
Livio Lorenzon: Baker
Antonio Casale: Jackson / Bill Carson
John Bartha: lo sceriffo
Frank Braña: il 2° bounty killer
Sandro Scarchilli: un uomo di Sentenza
Benito Stefanelli: un uomo di Sentenza
Angelo Novi: un monaco
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