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Fantozzi alla riscossa
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Nonostante sia in pensione il povero Fantozzi sogna di venire convocato nella Megaditta dove lavorava per essere messo alla berlina e deriso dai nuovi impiegati affinché non sia loro di modello. Questa situazione angosciante è acuita anche dalla solita vita grama che divide con la scialba moglie e la nipotina Uga, figlia della loro Mariangela e del genero Bongo, un non meglio precisato scimmione dal quale sembra aver preso la nipotina Uga, che notata da un impresario di Cinecittà viene scelta per una particina in un sequel de Il Pianeta delle Scimmie. Nonno Ugo è al settimo cielo convinto di diventare finalmente famoso come manager di star cinematografica, ma quando sua moglie scopre la parte affidata alla nipotina, la ritira dal set su due piedi. Fantozzi deve mestamente dire addio ai suoi sogni e scopre di essere stato sorteggiato come giudice popolare in un processo di mafia. Si illude di rimanere inflessibile e insensibile alle lusinghe dei ricchi doni che gli vengono spediti a casa. Lui li rispedisce al mittente con fermezza per accorgersi che i suoi colleghi hanno invece accettato e che è l'ago della bilancia nella sentenza pro o contro i mafiosi. Impaurito finisce per scagionare gli imputati e venire a sua volta arrestato dopo essersi addossato le colpe. Rilasciato dopo sei mesi per semi infermità mentale, il nostro deve ricorrere dapprima alle cure dello psicanalista della mutua, per quello che sembra un complesso di inferiorità del quale soffre e il medico non solo gli conferma la diagnosi ma anche la sua conclamata inferiorità, al che il nostro decide di frequentare un hooligan da stadio per diventare più sicuro di sé. Ma gli atti di vandalismo non fanno per lui perché finisce ogni volta per mettersi nei guai, fino a scippare per errore il suo ex mega direttore galattico travestito da vecchietta. Colpito dalla sua audacia il Duca Conte Dott. Matteo Maria Barambani lo fa convocare dal famigerato Consiglio dei Dieci Assenti che lo avvia a quella che sembra una carriera dirigenziale fulminante, con gradini che riesce a salire in pochissimo tempo, finché cade in una retata della Guardia di Finanza e tutte quelle carte che ha firmato in trance carrieristica lo inchiodano in una bancarotta fraudolenta che lo vedrà finire di nuovo dietro le sbarre. Stavolta riesce a uscir di prigione per totale infermità mentale e per scoprire che la sciatta moglie è oggi una scrittrice di successo contesa nei vari talk show televisivi dopo la pubblicazione del suo best seller "Come vivere con un fallito ed essere felici". Sentitosi profondamente offeso decide di chiedere il divorzio e con l'aiuto del vecchio amico e collega Filini, tentare di arrivare al cuore della sua vecchia fiamma: la mitica signorina Silvani. Lei è sola e medita da tempo il suicido, per cui quel goffo ometto che ha sempre rifiutato le capita oggi a proposito. Tanto più che con Filini ha rimediato anche una casetta dove intende portare la Silvani ma che si rivelerà essere una dimora tanto pericolante che una volta entrati crollerà del tutto facendo infuriare la donna che se ne tornerà mestamente a casa. Al povero Fantozzi non resta che rivolgersi ad un'agenzia matrimoniale di ultima generazione, capace con il computer di mettere insieme coppie in base alle loro caratteristiche. Ne viene fuori che all'appuntamento prefissato con quella che dovrebbe essere la donna del suo cuore, si ritrova la moglie Pina. La sorpresa è di breve durata perché la coppia capisce finalmente di esser fatta per stare insieme e ogni proposito di divorzio è del tutto accantonato nel finale del film che li vede abbracciati, far rientro a casa.
Fantozzi alla riscossa
Italia 1990
Regia: Neri Parenti
Musiche Bruno Zambrini
con
Paolo Villaggio: Ugo Fantozzi
Milena Vukotic: Pina Fantozzi
Gigi Reder: Geometra Filini
Plinio Fernando: Mariangela Fantozzi e Uga Fantozzi
Anna Mazzamauro: Sig.na Silvani
Luigi Petrucci: Psicanalista USL
Paul Müller: Duca Conte Dott. Matteo Maria Barambani
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
A ppare chiaro fin dall'inizio che in quella missione c'è qualcosa che non quadra. Un gruppo di paracadutisti commandos inglesi agli ordini del Maggiore Smith e del Tenente Schaffer si è appena lanciato da un aereo sulle Alpi Bavaresi con lo scopo di penetrare nell'inaccessibile e super fortificato Schloß Adler , o castello delle aquile, dove è tenuto prigioniero il Generale americano Carnaby , colui che ha ideato il piano d'invasione dell'Europa. I tedeschi contano di ricavare dal prezioso prigioniero quante più informazioni possibili facendo ricorso anche alla tortura. Compito dei commandos è liberarlo infiltrandosi nel castello in virtù della loro padronanza con la lingua tedesca e delle uniformi del nemico. Circa un minuto dopo il lancio del gruppo, una paracadutista donna li segue in solitaria dopo essere sbucata fuori da un vano dell'aereo. Il gruppo atterra e raduna le sue cose constatando che uno dei componenti è morto col collo spezzato. Il co...
J ohnny " Il Bello ", Al " Quattrodita " Caruso e Jack Amoruso sono tre scagnozzi del potente boss della mala Sam Genovese e per lui eseguono maldestramente "lavoretti", dall'estorsione all'eliminazione fisica di chi si oppone al taglieggiamento, procurando sempre grattacapi al loro boss che all'ultimo errore, l'uccisione per sbaglio di una sua zia, decide di accopparli. Devono darsi alla macchia e nascondersi in attesa che la brillante mente del gruppo, Johnny, escogiti un piano per salvarsi. Il problema più grande è quello di far restare sveglio Al che è affetto da una sindrome che gli causa la perdita di memoria ogni volta che si addormenta. Risvegliandosi deve farsi raccontare ogni volta chi è e perché si trovano in quella stanza di albergo. Dopo alcuni giorni passati da Johnny e Jack a ragguardarlo sul da farsi, Al dovrà introdursi nella suite del boss all'ultimo piano dell'albergo dove si sono nascosti, celarsi nel...
Girato nell' Idaho e in Oregon il film è un capolavoro assoluto del genere avventuroso. I paesaggi maestosi, la sapiente fotografia e i personaggi di assoluto valore ne fanno un film epico che sfida tranquillamente il tempo. E' anche il primo film a colori del regista Vidor e dell'indimenticabile Spencer Tracy . Lui è il maggiore Robert Rogers a capo di un temutissimo reparto di cacciatori abili nello scovare ed eliminare indiani nei loro territori, che nel selvaggio Nord America sono alleati dei nemici Francesi e rappresentano una continua minaccia per gli insediamenti Inglesi e dei coloni Americani con frequenti incursioni che culminano ogni volta con distruzioni ed atti di efferata violenza ... QUESTO E' IL RACCONTO DELLA NOSTRA AMERICA ... DEL SECOLO DI BATTAGLIE TRA FRANCESI E INDIANI ... QUANDO IL BISOGNO TRASFORMO' UOMINI SEMPLICI, SCONOSCIUTI ALLA STORIA, IN LEGGENDE DI AUDACIA E RESISTENZA. TUTTO INIZIA A PORTSMOUTH, NEW HAMPSHIRE, NEL 1759 ... ...
N inì Cantachiaro e il suo compare Mimì Makò sono suonatori ambulanti di contrabbasso costretti alla fame a causa di un "repertorio" che non riscuote le attenzioni dei passanti. La fortuna sembra assisterli quando Mimì riceve in eredità da una zia un libretto al portatore con un milione e mille lire . E' l'occasione che il furbo Ninì, la mente della coppia, coglie al volo per girare il mondo nel tentativo di farsi un nome ed entrare nel novero degli artisti di fama e delle attrazioni dei locali più prestigiosi al mondo. Li seguiamo quindi in siparietti divertenti a far da contorno o introdurre spettacoli di arte varia in giro per Parigi , Madrid , Londra , New York e addirittura Hong Kong, ovviamente senza fortuna e sperperando tutto il denaro per fare mestamente ritorno a Roma da dove erano partiti. Con Macario a fare da spalla, Totò si esibisce nel suo repertorio classico, ballo compreso, ma è solo un pretesto per introdurre, in un periodo ancora piuttos...
Forse il più bello in assoluto dei tanti film ricavati dal romanzo di Dumas padre, almeno per quanto riguarda la resa che l'aitante ballerino Gene Kelly fa del guascone spadaccino D'Artagnan . La sua agilità nei duelli saltellando tra mobili, tendaggi, scale, balaustre fino ai rami degli alberi resteranno per sempre nella memoria. Anche perché non dimentichiamo che in quegli anni la computer grafica non c'era e i trucchi davvero pochi e se pensiamo che è stato girato interamente in America ricreando alla perfezione le scene di corte come degli esterni franco-inglesi che gli valsero la nomination all'oscar per la fotografia nel 1949 ecco che il film entra di diritto nella storia del cinema. La storia che vede il nostro D'Artagnan entrare in maniera più che dirompente nel corpo dei Moschettieri fedeli al re, arrivando a Parigi dalla lontana campagna di Guascogna e capace in poco tempo di scombussolare l'ovattata vita di corte e i piani diabolici dell...
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