Agguato nei Caraibi
Sam Martin sbarca il lunario portando a pesca la gente sul suo battello d'altura aiutato dal fido e quasi sempre sbronzo Harvey. Ha debiti un po' ovunque nella zona porto e spesso deve impegnare oggetti per tirare avanti. L'ultimo cliente, che gli ha pure perso una costosa canna da pesca, lo ha truffato con un assegno a vuoto per cui quel Mr. Hanagan che gli offre una discreta sommetta per farsi portare a Cuba gli capita proprio a proposito. Lui e la sua giovane bionda, che dice essere svedese, sembrano una coppia sportiva e tutto sommato a posto, ma a Cuba è in atto una rivoluzione e lui non ha il permesso per navigare fin là. Gli potrebbe costare il sequestro del battello che peraltro è solo in affitto, ma la somma è di quelle che fan cambiare idea. Sbarcheranno col favore della notte per poi filarsela prima dell'alba come pattuito e tutto procede per il meglio, fino al momento burrascoso della ripartenza, dove il misterioso ospite si imbarca al volo inseguito da molte persone, ordinando di dare gas a manetta. L'indomani di nuovo in porto, Sam viene convocato dalla polizia portuale che gli chiede se per caso fosse stato lui a recarsi a Cuiba la scorsa notte visto che è partita una denuncia contro ignoti per sbarco illegale e successiva uccisione di due persone tra i quali un poliziotto cubano. Ovviamente Sam nega e tutto finisce lì con i soliti problemi da affrontare e i debiti che ormai lo assillano. Poi il proprietario del battello lo informa di averlo ceduto, visto che non riceveva i pagamenti degli affitti da troppo tempo, a un tale che si rivela essere il misterioso Mr. Hanagan che è ben lieto di lasciarlo ancora in mano a Sam a patto che lo porti di nuovo all'Avana e stavolta con amici al seguito e della merce che dovranno imbarcare strada facendo. Non può esimersi anche se si rende perfettamente conto di trovarsi in mezzo ad una storia losca e che appare in tutta la sua crudezza, quando caricano delle casse contenenti armi per i rivoltosi cubani. e Come non bastasse in quella vendita di contrabbando c'è perfino spazio per truffare gli acquirenti, visto che solo una cassa contiene armi mentre le altre solo ferraglia e pietre. Scoperta la truffa Sam si trova in mezzo ad un regolamento di conti ma riesce ad avere la meglio eliminando Hanagan e i suoi scagnozzi prima di far rientro a casa ferito col fido Harvey.
Tratto da un racconto di Ernest Hemingway è il rifacimento di una pellicola di quattordici anni prima e di ben altro spessore a iniziare dagli interpreti. Qui l'eroe di guerra Audie Murphy si guadagna la pagnotta al minimo sindacale e con una povertà di mezzi che è pari alla poca azione che si respira solo nel finale
The Gun Runners
Stati Uniti 1958
Regia: Don Siegel
Musiche Leith Stevens
con
Audie Murphy: Sam Martin
Eddie Albert: Mr. Hanagan
Patricia Owens: Lucy Martin
Everett Sloane: Harvey
Richard Jaeckel: Buzurki
Paul Birch: Sy Phillips
Jack Elam: Arnold
John Qualen: Pop
Edward Colmans: Juan
Stephen Peck: Pepito
Carlos Romero: Carlos Contreras
Gita Hall: Eva
Peggy Maley: bionda al bar
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