Il conquistatore d'Oriente
V iveva, molti secoli fa in Oriente, un popolo sottoposto ad un avido e malvagio tiranno. La violenza e gli esosi tributi imposti, avevano acceso nelle genti una sete di libertà e pace ...
e come tanti il giovane Nadir vive in povertà, cercando di rimediare quel poco che serve a lui e al vecchio Omar, che l'ha cresciuto come un figlio, per vivere. Non comprende il tanto prodigarsi del vecchio negli anni affinché non gli possa succedere niente di male, attribuendolo solamente al fatto che l'uomo lo amava come un figlio e altrettanto amore lui ne serba come padre. Ma il tempo della verità sta per compiersi e accade quando Fatima, una bella principessa catturata dal bieco e crudele Dakar, riesce a sfuggire alle sue grinfie venendo trovata e salvata nel fiume da Nadir. I due si innamorano e nonostante lui non abbia niente di più di una capanna da offrirle, la ragazza è al contrario raggiante. Scampata, grazie ad un'ancella a lei fedele, al tiranno Dakar che la voleva sposare, ha trovato con Nadir l'agognata serenità e l'amore anche se in un vivere semplice e povero. Ma Dakar ha sguinzagliato i suoi uomini e ben presto, dopo aver messo a ferro e fuoco interi villaggi, la sorprende e cattura mentre era nella capanna sola con il vecchio Omar. Questi all'arrivo di Nadir gli racconta l'accaduto e l'uomo si getta al loro inseguimento, cercando invano di penetrare a palazzo venendo catturato e rinchiuso dalle guardie. Fatima con la solita ancella riesce a farlo evadere e l'uomo fa ritorno alla capanna dove Omar stavolta gli racconta la verità sulla sua identità. E' in realtà il figlio del deposto sovrano che Omar salvò in fasce portandolo sui monti per sfuggire a Dakar e lo allevò come un figlio. Ora che i tempi sono maturi deve riprendersi la corona che gli appartiene di diritto e per riuscirci lo porta in un luogo dove ha nascosto gran parte del tesoro paterno compresi i sigilli e stemmi reali. Con questi potrà far leva sulle tribù più lontane e armare un grosso esercito per muovere contro Dakar. Riuniti i capi tribù Nadir sferra un attacco che in breve lo vede superare le mura della città e penetrare a palazzo dove affronterà in un mortale duello l'acerrimo rivale Dakar uccidendolo. Fatima è di nuovo libera e sogna il giorno in cui il suo promesso sposo tornerà da lei dopo aver condotto il suo esercito nella guerra di liberazione del suo vasto regno.
Esempio poverissimo del genere avventura adatto più che altro ai cinema di periferia o parrocchiali del periodo e al riempimento settimanale dei buchi nelle sale cittadine. Trama scontata e arci sfruttata con Gianna Maria Canale citata nei crediti iniziali come prima donna, quando in realtà non è nemmeno protagonista e impegnata al minimo sindacale. In compenso spazio ad un caratterista come Rik Battaglia che coperto di stracci, in mezzo a sfondi di cartone, riesce a guadagnarsi la pagnotta con decenza.
Il conquistatore d'Oriente
Italia 1960
Regia: Tanio Boccia
Musiche Giovanni Fassino
con
Gianna Maria Canale: Dinazar
Rik Battaglia: Nadir
Irène Tunc: Fatima
Paul Muller: Dakar
Giulio Donnini: Rato
Fosco Giachetti: Omar
Tatiana Farnese: Katiscia
Franco Balducci: Nureddin
Attilio Torelli: capo tribù ribelle
Riccardo Ferri: capo tribù ribelle
Myriam Cordella: ancella
Edda Ferronao: ancella
Aldo Pini: carceriere capo
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati