Fantozzi va in pensione
R aggiunta l'età pensionabile, per Fantozzi si apre un periodo di completo disagio sia fisico che emotivo. Abituato per anni ai ritmi imposti dal suo lavoro, il povero ragioniere, dopo un primo periodo di assestamento, cerca di trovare qualcosa da fare. All'inizio in casa aiutando sua moglie e cercando di riparare o sistemare cose ma con esiti sempre catastrofici, per passare ad hobby vari quali cinema, gite sociali o cercare in un animale un amico da accudire. Certo non come il gigantesco San Bernardo che in breve diventa il padrone incontrastato della casa. Il povero Ugo cerca la soluzione più detestabile, ovvero abbandonarlo in autostrada, ma col risultato di vedersi lui scaraventato fuori dell'auto per vedere malinconicamente il cane allontanarsi al volante. Anche la gita organizzata dal collega Filini per conto dell' INPS che li doveva portare a Venezia si era rivelata una immensa delusione. Non solo per il viaggio estenuante via terra invece che con l'aereo previsto, ma addirittura con membri persi per strada per banali incidenti o dispersi nelle grotte di Postumia come capitato al povero Ugo, sbucato tempo dopo fuori dalla tazza di un water in Carinzia. Ormai in preda ad una profonda depressione, il nostro cerca disperato un lavoro qualsiasi che lo occupi durante la giornata che è tremendamente lunga da passare. Purtroppo per lui tutte le figure richieste nei vari annunci prevedono un'età massima che ha da tempo abbondantemente superato. La moglie vedendolo soffrire escogita un piano che la vede offrirsi come addetta alle pulizie al proprietario di un albergo, pregandolo di dare delle scartoffie da compilare a suo marito compensandolo poi con il lavoro che lei di nascosto farà in albergo. Ugo è felicissimo di portarsi a casa quelle pratiche e in breve ritorna in lui il buon umore anche se tutt'intorno pian piano la casa cade in un profondo quanto insolito degrado. Montagne di panni da lavare, piatti e stoviglie accatastati in disordine e incrostati di sporco per non parlare della polvere e delle ragnatele che hanno preso il sopravvento. Considerando che Pina era lì tutti i santi giorni a lustrare, la cosa inizia a preoccuparlo fino a scoprire la doppia vita di quella donna che si stava consumando per sacrificarsi per lui. Fantozzi addolorato per quanto scoperto rinuncia al lavoro grato per quello slancio di sua moglie che ora pretende se ne stia a casa con lui. Ma è di breve durata e il nostro poco dopo ritorna in depressione finché decide di presentarsi alle porte della ditta dove il mega direttore Duca Conte Francesco Maria Barambani lo nota e convoca nel suo ufficio. Qui appreso del suo stato di depressione dovuto al pensionamento, gli propone candidamente di tornare al lavoro, rigorosamente in nero, visti i rischi connessi al suo nuovo status, cosa che Fantozzi accetta subito di buon grado e senza condizioni. Può iniziare fin da subito scendendo nel previsto reparto situato nello scantinato a mo' di bolgia infernale, dove poter riabbracciare con grande sorpresa e soddisfazione i suoi vecchi colleghi, anch'essi come lui in depressione post pensionamento. Una marea di pratiche prontamente portategli sulla scrivania e recanti la parola FINE chiudono questo sesto divertente capitolo della vita del ragioniere più famoso d'Italia.
Italia 1988
Regia: Neri Parenti
Musiche Bruno Zambrini
con
Paolo Villaggio: Ugo Fantozzi
Milena Vukotic: Pina Fantozzi
Gigi Reder: Rag. Filini
Anna Mazzamauro: Sig.na Silvani
Paul Müller: Duca Conte Francesco Maria Barambani
Plinio Fernando: Mariangela Fantozzi, Uga Fantozzi
Pino Ferrara: Rag. Fonelli
Piero Vivaldi: Rag. Mughini
Antonio Allocca: Esaminatore colloquio
Ennio Antonelli: Maschera del cinema
Stefano Antonucci: presentatore cerimonia
Luigi Uzzo: direttore Hotel Caprice
Giulio Massimini: Nonno al parco
Albano Bufalini: rag. Colsi
Rolando De Santis: capo scippatori
Teresa Piergentili: pensionata della Megaditta
Ofelia Poretti: un'altra pensionata
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