Zorro marchese di Navarra
1813 - la Spagna è invasa dai Francesi, sul trono siede Giuseppe Bonaparte, sorretto dalle armi del fratello Napoleone. Il legittimo Re di Spagna Ferdinando VII di Borbone è in esilio in terra di Francia. Il suo Luogotenente Generale Estella ha assunto il comando delle forze popolari spagnole che con la loro guerriglia tengono in continuo stato d'allarme le truppe francesi ...
Un cavaliere mascherato ha ricevuto dal capo della Resistenza ai Francesi la spada del Re in esilio e dovrà onorarla ingaggiando una guerriglia con le truppe di occupazione serrata e irridente, per gettare nel ridicolo i nemici e sollevare la popolazione. Il suo nome sarà Zorro, la volpe, e come essa si muoverà con astuzia e coraggio. Certo nessuno potrebbe aspettarsi che un simile cavaliere possa celarsi nei miti panni del bel parrucchiere effemminato René, giunto da Parigi per acconciare le dame di Navarra che nel suo locale amano spettegolare e parlare del prode cavaliere nero che si fa beffa dei Francesi. Tutte sognano un'avventura galante con quell'uomo, che è così spietato coi nemici, quanto galante con le donne e Donna Carmen de Mendoza ci è andata vicina quando Zorro le ha rubato la carrozza con lei dentro per sottrarsi alle truppe nemiche. Un bacio di fuoco ha suggellato quell' incontro e da allora, dopo una prima riluttanza, la donna ha rivisto le sue posizioni verso la resistenza del popolo spagnolo e nonostante sia la nipote dell'Alcalde della città, che tuttavia è tipo bonario, forse per via di quella fastidiosa gotta che lo affligge. Non certo come il reggente militare della zona, il Colonnello Leon Brizard, che col suo fido e crudele Don Ruiz mantiene una ferrea disciplina arrestando e fucilando chiunque sia sospetto di attività sovversiva. Ma ormai i suoi giorni e quelli della Spagna occupata, sono contati e Zorro chiuderà i conti coi Francesi poco prima dell'arrivo delle truppe del Generale Estella che lo compenserà con il titolo di Marchese e Alcalde di Navarra. Tolta la maschera, Carmen non ha molto tempo per sorprendersi che in un attimo è in carrozza col suo Zorro in viaggio verso l'amore.
Franco Montemurro col fantasmagorico pseudo di Jean Monty dirige questa buona versione del classico Zorro, estirpandolo dalla California e trapiantandolo con le necessarie cure nella vicina Spagna, dove costumi adeguati ed esterni verosimiglianti, uniti a buoni interpreti nazional-popolari ne fanno un film di facile beva se vogliamo paragonarlo a un vinello. Malisa Longo, infine, è la bella capofila di un nutrito cast femminile, mentre Mimmo Poli è stabile nella parte dell’oste. Credo che all’epoca girasse per gli studi e i set dei vari film con lo stesso costume visto che appare quasi esclusivamente come oste in decine di pellicole .. (qui ci vorrebbe l’emoticon con l’occhiolino e una manina che saluta).
Un cavaliere mascherato ha ricevuto dal capo della Resistenza ai Francesi la spada del Re in esilio e dovrà onorarla ingaggiando una guerriglia con le truppe di occupazione serrata e irridente, per gettare nel ridicolo i nemici e sollevare la popolazione. Il suo nome sarà Zorro, la volpe, e come essa si muoverà con astuzia e coraggio. Certo nessuno potrebbe aspettarsi che un simile cavaliere possa celarsi nei miti panni del bel parrucchiere effemminato René, giunto da Parigi per acconciare le dame di Navarra che nel suo locale amano spettegolare e parlare del prode cavaliere nero che si fa beffa dei Francesi. Tutte sognano un'avventura galante con quell'uomo, che è così spietato coi nemici, quanto galante con le donne e Donna Carmen de Mendoza ci è andata vicina quando Zorro le ha rubato la carrozza con lei dentro per sottrarsi alle truppe nemiche. Un bacio di fuoco ha suggellato quell' incontro e da allora, dopo una prima riluttanza, la donna ha rivisto le sue posizioni verso la resistenza del popolo spagnolo e nonostante sia la nipote dell'Alcalde della città, che tuttavia è tipo bonario, forse per via di quella fastidiosa gotta che lo affligge. Non certo come il reggente militare della zona, il Colonnello Leon Brizard, che col suo fido e crudele Don Ruiz mantiene una ferrea disciplina arrestando e fucilando chiunque sia sospetto di attività sovversiva. Ma ormai i suoi giorni e quelli della Spagna occupata, sono contati e Zorro chiuderà i conti coi Francesi poco prima dell'arrivo delle truppe del Generale Estella che lo compenserà con il titolo di Marchese e Alcalde di Navarra. Tolta la maschera, Carmen non ha molto tempo per sorprendersi che in un attimo è in carrozza col suo Zorro in viaggio verso l'amore.
Franco Montemurro col fantasmagorico pseudo di Jean Monty dirige questa buona versione del classico Zorro, estirpandolo dalla California e trapiantandolo con le necessarie cure nella vicina Spagna, dove costumi adeguati ed esterni verosimiglianti, uniti a buoni interpreti nazional-popolari ne fanno un film di facile beva se vogliamo paragonarlo a un vinello. Malisa Longo, infine, è la bella capofila di un nutrito cast femminile, mentre Mimmo Poli è stabile nella parte dell’oste. Credo che all’epoca girasse per gli studi e i set dei vari film con lo stesso costume visto che appare quasi esclusivamente come oste in decine di pellicole .. (qui ci vorrebbe l’emoticon con l’occhiolino e una manina che saluta).
Zorro marchese di Navarra
Italia 1969
Regia: Franco Montemurro
Musiche: Angelo Francesco Lavagnino
con
Nadir Moretti: Zorro
Maria Luisa Longo: Carmen de Mendoza
Daniele Vargas: Colonnello Leon Brizard
Loris Gizzi: Don Ignazio l'Alcalde di mendoza
Renato Montalbano: Don Ruiz
Gisella Arden: Dolores
Dada Gallotti: Linda
Nino Vingelli: Frà Pistola
Eleonora Morana: Isabella
Ugo Adinolfi: Tenente francese
Fortunato Arena: sergente francese
Ignazio Balsamo: farmacista
Mimmo Poli: Oste
e con
Rosy De Leo
Antonio Gradoli
Gioia Zanetti
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