Lo scocciatore (Via Padova 46)
A rduino Buongiorno, impiegato del Ministero delle Finanze, conduce una vita modesta tutta lavoro, con colleghi nullafacenti e capo ufficio autoritario e casa, dove convive con la moglie Carmela, ipocondriaca e perennemente stanca, alla quale fa da contraltare sua madre Tarquinia, suocera autoritaria e dispotica sia con il genero che con il marito Cesare che ha velleità di inventore anche se di cose bislacche ed inutili. In questa monotonia di lavoro, moglie e suoceri, Arduino ha la fortuita occasione di incontrare in un caffè all'aperto affollatissimo, la giovane e bella Marcella, italo francese e facente la professione più antica del mondo. Il buon Arduino se ne è reso conto solo grazie al collega Bertuscelli, uomo di mondo, che dalla descrizione ha capito il soggetto e la tariffa che in genere chiede, sulle diecimila lire: “perché sai gli uomini si dividono in due categorie: quelli che piacciono e quelli che pagano”. Arduino, non è certo di appartenere alla seconda categoria, ma nei giorni che seguono è ossessionato dalla donna al punto che decide di andare a casa sua in Via Padova 46, interno 16 ed essendo sempre senza una lira, dovendo consegnare alla moglie la busta paga ogni mese, impegna un vecchio orologio e una catenina d'oro per racimolare la somma necessaria. Preso l'appuntamento, si reca sul posto con fare circospetto per cercare di non essere notato. Ma il portiere dello stabile prima e un vicino di casa che mal tollera una inquilina come la "signora" Marcella, lo notano, come del resto l'infermiera di uno studio medico e un'altra signora. Tra l'altro nessuno gli apre dopo ripetuti tentativi al campanello e il poveretto è costretto a tornarsene a casa, per apprendere l'indomani sui giornali che la donna è stata assassinata cosa che lo getta nel panico di essere stato individuato e in qualche modo collegato al caso. Infatti si ricerca un tipo che corrisponde alle sue fattezze viste le descrizioni fatte alla polizia dal dirimpettaio della prostituta e dal portiere, anche se in contrasto tra loro per via dei baffi del sospettato. Arduino è spaventato e come non bastasse viene contattato da Irene, un'amica della defunta che lo aveva visto con lei quel giorno al caffè, che lo consiglia di avvalersi di un suo amico avvocato, tale Tancredo Tancredi, poco più che un azzeccagarbugli da strapazzo che per una mangiata a scrocco promette miracoli. Equivoci a non finire e disperazione del povero Arduino che sale alle stelle quando pensa di essere stato catturato dalla polizia che invece stava ricercando uno spacciatore di droga, e che lo tranquillizza per il caso della prostituta in quanto è stato catturato l'assassino reo confesso. Una liberazione che lo rende finalmente felice di tornare a casa e comprare strada facendo un mazzo di fiori a sua moglie, la donna più bella del mondo!
Divertente commedia considerata perduta e fortunatamente ritrovata in quello che è ormai considerato un santuario delle pellicole, la Cineteca di Bologna, anche se con evidenti pezzi mancanti, piccoli tagli che tuttavia non incidono nel racconto. Molto bravi gli interpreti con Peppino De Filippo, al quale, quella che doveva essere una scappatella, rischiava di costargli caro, anche grazie all'invadenza del suo dirimpettaio Gianrico, ficcanaso sempre tra i piedi nei momenti più tesi, uno straordinario Alberto Sordi, impiccione e scocciatore come da titolo aggiunto successivamente grazie ad una popolarità ormai strabordante.
Lo scocciatore
(Via Padova 46)
Italia 1953
Regia: Giorgio Bianchi
Musiche Nino Rota
con
Peppino De Filippo: Arduino Buongiorno
Lidia Martora: Carmela, la moglie di Arduino
Ada Dondini: Tarquinia, la suocera di Arduino
Ernesto Almirante: Cesare, il suocero di Arduino
Alberto Sordi: Gianrico, lo scocciatore
Giulietta Masina: Irene
Arlette Poirier: Marcella Dupont
Leopoldo Trieste: l'uomo sul pianerottolo in Via Padova
Luigi Pavese: il capo ufficio
Carlo Dapporto: l'avvocato Tancredo Tancredi
Memmo Carotenuto: Bertuscelli, collega d'ufficio di Arduino
Lamberto Maggiorani: il portiere di Via Padova 46
non accreditati
Franco Giacobini: un giornalista, amico di Gianrico
Pasquale Martino: il cavalier Nannucci
Elda Gisi: l'infermiera del dentista
Tsao Hong Tche: il turista giapponese all'aeroporto
Gianni Baghino: un giocatore di biliardo
Ada Colangeli: una donna che esce dall'ascensore
Augusto Di Giovanni: il commissario di polizia alla sala biliardo
Cesare Bettarini: il commissario di polizia all'aeroporto
Vittorio Duse: un poliziotto all'aeroporto
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