Totò contro il pirata nero
J osè, un ladruncolo ricercato dalle guardie, finisce al porto e si nasconde in una botte vuota di Rhum della Giamaica che, creduta piena, viene caricata sulla nave del terribile Pirata Nero che sta salpando. Scoperto il povero José deve dimostrare di non essere una spia degli spagnoli o peggio degli odiati rivali Olonese, Portoghese o addirittura dell' Olandese, tutta gente che ha conti aperti col Pirata Nero, che vista la sua riluttanza a confessare lo condanna a morte. Tuttavia per una serie di fortuite circostanze, José sopravvive al punto che la ciurma pretende la grazia e lo accoglie tra le sue fila. Ha modo di dimostrarsi estremamente valoroso quando, abbordati da spagnoli in forze, ne ricaccerà in mare 41 da solo, consentendo alla ciurma di salvarsi da una brutta situazione. Per questo, osannato da tutti, sta diventando antipatico al Pirata Nero che vede seriamente minacciata la sua fama al punto che tenta più volte di mandarlo al Creatore senza però riuscirvi, anzi pagandone spesso le conseguenze. Quando si presenta l'occasione per dare l'assalto al palazzo del Governatore, al cui interno si cela un ricco tesoro, affida ovviamente a José e al suo vice Burrasca la rischiosa missione. Don Carlos d'Aragona che sta per sposarsi Isabella, figlia del Governatore, ha organizzato un banchetto nel quale i due verranno invitati e fatti passare per il Marchese di Mendoza e il Conte di Betancourt, che approfittando della festa dovranno aprire le porte ai pirati che faranno irruzione all'interno prendendo tutti di sorpresa. Don Carlos vuole la sua parte di bottino, per questo ha tradito, ma non ha fatto i conti con Isabella che ama invece il giovane cadetto Manolo e José ha scoperto la tresca, promettendo però di stare dalla loro parte perché Don Carlos gli è antipatico. Ma José viene arrestato dalle guardie perché scoperto, e mentre langue in prigione con una grossa palla incatenata al piede, ecco arrivare Isabella che lo libera narcotizzando le guardie. Il povero José si libera della catena ma è troppo dolorante per fuggire, cosa vuoi lui porta il 42 di catena e gli hanno messo il 40. Non c'è però tempo da perdere che i pirati stanno entrando a palazzo dopo un violento cannoneggiamento, ma José riesce a salvare Isabella dalle grinfie del Pirata Nero e smascherare l'infido Don Carlos davanti al Governatore giunto coi rinforzi. Perdonato José è libero di esercitare il suo mestiere e lo vediamo anche stavolta scappare dalle guardie con una gallina in mano, anche se ha imparato a non nascondersi più nel primo barile che capita.
Con la spalla di tanti film Mario Castellani, qui anche in veste di aiuto regista, Totò da vita all'ennesimo esilarante personaggio che alla nota mimica unisce battute in quantità e sempre in grado di strappare risate ogni volta che si ha occasione di rivedere questo divertente film.
Italia 1964
Regia: Fernando Cerchio
Musiche Carlo Rustichelli
con
Totò: Josè
Mario Petri: il Pirata Nero
Aldo Giuffré: Burrasca
Mario Castellani: Uncino
Pietro Carloni: il Governatore
Aldo Bufi Landi: Manolo
Grazia Maria Spina: Isabella, la figlia del governatore
Giacomo Furia: Don Carlos d'Aragona
Franco Ressel: Ufficiale spagnolo sfregiato
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