La battaglia dei sessi
Angela Barrows è un'intraprendente manager americana che alla morte di un magnate della industria tessile scozzese, viene assunta da Robert MacPherson, erede dell'antico stabilimento di tweed famoso in tutto il mondo. La donna piena di idee rivoluzionarie cozza subito con la realtà antiquata dell'azienda dove campeggia la figura del serioso Mr. Martin, ineffabile e imperturbabile direttore capo che si avvale di una squadra di vecchi contabili incartapecoriti e ancora amanuensi, anche se validi e sorprendentemente capaci di muoversi tra scartoffie e carteggi vecchi di anni e accatastati ovunque negli uffici. Ma ancor più antiquata è la produzione che si avvale di artigiani sparsi ovunque sul territorio scozzese, isole comprese, rendendo la raccolta dei tessuti dispendiosa e oltremodo lenta. Ma per Mr. Martin, uomo per il quale il tempo sembra non passare, fido braccio destro del defunto padrone e senza vizi, non avendo mai fumato e tantomeno bevuto, al contrario dei suoi colleghi e sottoposti, un goccio di buon whisky scozzese, è deleterio apportare innovazioni e oltremodo sconveniente se a farlo è una donna! Per cui nonostante i suoi modi garbati, l'uomo diventa ben presto ostico per la nuova arrivata che al contrario gode della fiducia illimitata dell'attuale proprietario. Si inizia con l'installazione di dittafoni per consentire chiamate tra uffici e si continua con l'introduzione di moderne calcolatrici, apparecchi questi che Mr. Martin non esita a sabotare nottetempo per riaffermare la sicura affidabilità dei vecchi metodi. Così quando Mr. MacPherson cerca invano di contattare con i dittafoni i vari dipendenti, si ritrova a parlare sempre con persone diverse da quelle cercate perché il "sabotatore" ha invertito i nomi. Come pure i risultati delle somme fatte con i nuovi calcolatori, errate al punto da causare gravi perdite all'azienda. Ma niente in confronto al plastico del nuovo stabilimento che la manager ha in mente di costruire. Esso racchiuderà tutta la produzione e se non potrà continuare a produrre Tweed, cercherà le nuove vie delle più remunerative fibre artificiali tanto in voga nel mondo moderno. All'approvazione del proprietario non può che opporsi la ferma resistenza del suo fido impiegato che decide di eliminare la donna dopo aver avuto lo spunto da un film sul delitto perfetto. Studia bene il piano ma al dunque non riesce per una serie di fortuite circostanze a portare a termine il suo proposito che però ha un egual successo, riuscendo a far passare per matta la donna. Allontanata dalla ditta, ecco che Mr. Martin, misogino fino ad allora, osservandola piangente attendere il treno che la porta via per sempre da Edimburgo, le compra un fiore e forse per lui e lei sarà l'inizio di un nuovo approccio.
Peter Sellers è piacevole garanzia di ogni film che interpreta e anche il personaggio del misogino capo contabile è ben reso e diverte nel suo rivelarsi durante il film, che tuttavia pecca di ritmo e dialoghi non proprio all'altezza di un lavoro che avrebbe dovuto essere senz'altro più frizzante e dinamico, come del resto abituati dal bravissimo protagonista.
Peter Sellers è piacevole garanzia di ogni film che interpreta e anche il personaggio del misogino capo contabile è ben reso e diverte nel suo rivelarsi durante il film, che tuttavia pecca di ritmo e dialoghi non proprio all'altezza di un lavoro che avrebbe dovuto essere senz'altro più frizzante e dinamico, come del resto abituati dal bravissimo protagonista.
The Battle of the Sexes
Regno Unito 1959
Regia: Charles Crichton
Musiche Stanley Black
con
Peter Sellers: Mr. Martin
Robert Morley: Robert MacPherson
Constance Cummings: Angela Barrows
Jameson Clark: Andrew Darling
Ernest Thesiger: Old Macpherson
Donald Pleasence: Irwin Hoffman
Moultrie Kelsall: Graham
Alex Mackenzie: Robertson
Roddy McMillan: Macleod
Michael Goodliffe: Detective
Noel Howlett: Mr. White
Abe Barker: Mr. Meekie
Gordon Phillott: Mr. Munson
Patricia Hayes: Jeannie Macdougall
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