Il trionfo di Sherlock Holmes
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itiratosi in pensione nel Sussex, Sherlock Holmes è rammaricato per non aver concluso la sua carriera con l'arresto del suo acerrimo rivale Moriarty per colpa del mancato intervento della polizia, quando era riuscito a chiuderlo in trappola. Egli infatti si presenta nel suo studio sfidandolo a starsene in pensione ed evitare in futuro di incrociare ancora la sua strada perché sarà l'ultima volta che lo farà. Holmes per nulla turbato, una volta trasferitosi in campagna con la fida Mrs. Hudson, riceve anche la visita del suo amico di tante battaglie, il Dottor Watson, che gli augura il meritato riposo e la massima cura della sua salute ormai avanti con gli anni. Ma un sinistro biglietto ricevuto da un suo informatore, e il successivo arrivo dell'Ispettore Lestrade lo richiama sul luogo dove si è consumato un delitto. Un antico castello scelto come dimora dai coniugi Douglas provenienti dall'America. Il signor Douglas giace a terra nel salotto, sfigurato da un colpo di fucile a canne mozze sparato da vicino, per cui è irriconoscibile e dal primo sopralluogo Holmes nota alcuni particolari che fanno supporre un'intrusione esterna dopo aver trovato tracce di fango rappreso. L'uomo si era alzato dal letto, come racconta la moglie, per andare a prendersi un libro da leggere e poco dopo si era udito uno sparo e nel giro di un minuto sia lei che il maggiordomo erano accorsi rinvenendo il cadavere ma nessun altro nei pressi della casa. Ma dal racconto della donna emerge un passato pericoloso di suo marito, quando in America da agente della Pinkerton aveva indagato su una pericolosa setta che si faceva chiamare gli "Angeli Neri", il cui capo McGinty lo aveva accettato come membro per poi vedersi tradire e giurare vendetta prima di venire impiccato. Scappato in Inghilterra a quanto pare era stato raggiunto dalla "lunga mano" della terribile setta. Ma Holmes ha capito che dietro ogni cosa si cela ancora la sinistra figura del suo rivale Moriarty. Il professore ha infatti ricevuto un certo Ted Balding, membro della setta, evaso dal carcere e sulle tracce di Douglas. Gli ha promesso di aiutarlo a compiere la sua vendetta dietro compenso e Holmes sta rimettendo insieme con pazienza tutti gli elementi che lo portano a scoprire il suo rivale, quando in un passaggio segreto del castello rinviene Douglas vivo e vegeto e scopre che il cadavere è proprio del tale arrivato dall'America per ammazzarlo e che ha avuto la peggio affrontandolo quella notte. Siccome era irriconoscibile, Douglas lo ha vestito con i suoi indumenti e si è nascosto in attesa di eventuali compari che potessero arrivare d'improvviso. Uno di questi è proprio Moriarty che a conoscenza del passaggio entra in scena per avere la degna accoglienza che si merita. Tenta una precipitosa fuga finendo però colpito da Holmes che, sparandogli, lo fa precipitare da una torre del castello nel sottostante fossato pieno d'acqua. E' la fine; del film di sicuro! Del professor Moriarty ho ben altro presentimento.
Arthur Wontner è un convincente Holmes e ci dà dentro con arguzia e pipa sempre ben carica. Al pari Ian Fleming (l'attore) sebbene poco impiegato è assai aderente al personaggio di Watson. Come del resto Lyn Harding che incute il dovuto timore nei panni del sinistro genio del male. L'Ispettore infine è il solito gradevole contorno, insieme con la signora Hudson, al tavolo dei nostri amati eroi.
The Triumph of Sherlock Holmes
Regno Unito 1935
Regia: Leslie S. Hiscott
Musiche W.L. Trytel
con
Arthur Wontner: Sherlock Holmes
Ian Fleming: Dr. John Watson
Minnie Rayner: la signora Hudson
Leslie Perrins: John Douglas
Jane Carr: Ettie Douglas
Lyn Harding: Professor Moriarty
Charles Mortimer: Ispettore Lestrade
Ernest Lynds: Jacob Shafter
Michael Shepley: Cecil Barker
Ben Welden: Ted Balding
Roy Emerton: Boss McGinty
Conway Dixon: Ames
Wilfrid Caithness: Colonnello Sebastian Moran
Edmund D'Alby: Capitano Marvin
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