La parola di un fuorilegge ... è legge!
86.000 dollari è il ricavato della vendita della mandria del signor Morgan, che colpito da un attacco cardiaco affida il denaro al fido Pike affinché lo riporti a Sonora da sua moglie che provvederà a pagare con quei soldi i cowboys. La notizia della grossa somma in viaggio tra gli States e il Messico richiama molti avventurieri disposti a scannarsi per mettere le mani su quella somma, tra l'altro nelle mani di un negro, ragion per cui sarà facile impossessarsene. Ma Pike è tipo tosto e oltre che fedele è anche risoluto a compiere la missione forte del fatto di avere tempra dura e cavarsela assai bene con le armi. Su di lui c'è anche un cacciatore di taglie, Kiefer, per dei vecchi conti con la giustizia pendenti a carico di Pike. Questi si lascia dietro una scia di morti nei balordi che a turno cercano di sbarrargli la strada o tendergli degli agguati e si allea strada facendo a un giocatore di carte, Tyree, negro come lui, e del quale diffida sapendo bene che potrebbe farlo fuori una volta passato il confine. Ma adesso è un valido aiuto contro le diverse bande che vedono ora in azione anche uno sceriffo corrotto e un ex militare invasato da fermento religioso che si porta appresso una micidiale Gatling. Sulla loro strada aiutano una prostituta sorpresa da alcuni malviventi dopo averle ucciso il marito. Con lei si aggiunge il fido indio Kashtok instancabile e letale col coltello. Riusciranno a eludere l'attacco in massa degli inseguitori restando soltanto in due contro la banda dei superstiti alleati adesso a quella del bandito messicano Calvera. Parte del denaro è andata perduta negli scontri mentre il rimanente viene affidato a un piccolo orfano che vive con un vecchio in una baracca per poter difendersi meglio dall'attacco finale. Rifugiati in una miniera dopo aver visto che esiste un'uscita secondaria, Pike e Tyree attirano la banda e la fanno letteralmente saltare in aria con un grosso quantitativo di dinamite, riuscendo a salvarsi dall'altra parte. Solo Kiefer, il bounty killer, è rimasto vivo e sembra ancora tenacemente intenzionato a dar loro la caccia, mentre dall'alto li osserva trafelati ma salvi. Pike se ne accorge ma tira subito dopo un sospiro di sollievo quando vede l'uomo finalmente ritirarsi. Fine della caccia e fine di un ottimo film.
Un western atipico, ma da non includere nel filone spaghetti sebbene sia diretto da un maestro del genere, che vede insieme vecchie star hollywoodiane con il meglio del blaxploitation e un paio di nostre vecchie conoscenze. Nostre (Van Cleef e Spaak) nel senso che hanno fatto fortuna e fama soprattutto da noi e tutti impegnati in una spettacolare caccia al tesoro negli esterni insoliti quanto magici e stupendi delle Canarie. Chissà che a qualcun'altro venga in mente di girarci ancora un western nostrano. Lo spero vivamente e principalmente per la rinascita del cinema nostrano morto nei generi, eccezion fatta per il "sociale" o "pubblica utilità" finanziato con denaro pubblico o il cinepanettone che almeno si spesa da solo ed ha una sua logica oltre che un pubblico affezionato. Amen ma credo nella Resurrezione.
Take a Hard Ride
Italia, Stati Uniti 1975
Regia: Antonio Margheriti
Musiche Jerry Goldsmith
con
Jim Brown: Pike
Lee Van Cleef: Kiefer
Fred Williamson: Tyree
Catherine Spaak: Catherine
Jim Kelly: Kashtok
Barry Sullivan: Kane
Dana Andrews: Morgan
Harry Carey Jr.: Dumper
Robert Donner: Skave
Charles McGregor: Cloyd
Leonard Smith: Cangey
Ronald Howard: Halsey
Ricardo Palacios: Calvera
Robin Levitt: Chico
Buddy Joe Hooker: Angel
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