Gli invincibili dieci gladiatori
P er aver evitato che alcuni gladiatori Traci si uccidessero tra di loro, Rezio e i suoi dieci vengono banditi da tutte le arene nonostante la loro popolarità. Mentre Spartaco, uno dei Traci condannati a combattere all'ultimo sangue tra di loro, per essersi rifiutato di continuare la lotta, viene ceduto come schiavo insieme con gli altri sopravvissuti. Roccia, il più forte dei gladiatori di Rezio, è anche quello che incoraggia i suoi affamati e senza meta a resistere senza perdere le speranze di altri ingaggi. La fortuna sembra arridergli quando accorrono in aiuto di una fanciulla aggredita col suo seguito da alcuni predoni. Lei, Lydia, grata per essere stata salvata, li conduce da suo padre, il Senatore Varrone, per essere ricompensati e soprattutto rifocillati, con grande gioia tra i più affamati del gruppo. Qui apprendono che Varrone è alle prese con un suo schiavo fuggito, Spartaco, che semina il terrore nella zona liberando altri sventurati per ingrossare il suo esercito che ormai rappresenta una minaccia per Roma. Il suo corpulento aiutante, Cimbro, gli ha appena portato la notizia di un altro fallito tentativo di cattura, per cui Varrone, visto il valore dei suoi ospiti gladiatori, li prega di intervenire. Adottando sistemi assai più efficaci di quelli di Cimbro, riescono a sorprendere Spartaco nel suo nuovo campo dove lui e Roccia si misurano in un lunghissimo ed estenuante confronto che li vede entrambi finire stremati a terra senza vinto e vincitore. Quando Roccia gli spiega il motivo del suo intervento e le accuse che gli vengono mosse, Spartaco gli mostra le atrocità che le persone da lui liberate hanno subito nei loro martoriati corpi dal crudele Varrone. Ragion per cui spiega a Roccia che se gli verrà consentito di prendere delle navi, se ne tornerà in patria senza pretese, anzi con la promessa che manderà i soldi per pagare le navi una volta a casa. Roccia e i suoi tornano da Varrone certi che la proposta sarà accettata e invece per tutta risposta si ritrovano drogati e in catene. Aiutati da Lydia a scappare, si uniscono a Spartaco per aiutarlo contro Varrone che ormai conoscono essere un despota crudele. Questi che sulle prime si era visto rifiutare l'aiuto militare dal Senato, vista la guerra che ha scatenato, può adesso avvalersene anche se non sarà sufficiente a battere gli indomabili rivoltosi. Lo stesso Varrone perde la vita travolto da una biga del suo fido Cimbro in rovinosa fuga. E' il trionfo per Spartaco e l'inizio di una nuova avventura per i dieci che si accomiatano festanti.
Con tutti gli ingredienti del genere, è un film che fa parte di un terzetto (non la chiamerei trilogia anche se gli interpreti sono pressoché gli stessi) che comprende anche Il trionfo dei dieci gladiatori e i dieci gladiatori. Che altro dire se non che Helga Liné è bellissima e i tanti interpreti maschili tra caratteristi e protagonisti sono gli stessi di tanti film italiani dell'epoca. Tutti da ricordare con grande affetto.
Gli invincibili dieci gladiatori
Italia, Spagna, Francia 1964
Regia: Nicola “Nick” Nostro
Musiche Carlo Savina
con
Dan Vadis: Roccia
Helga Liné: Dalila
Giovanni Di Benedetto: Spartaco
Gianni Rizzo: Senatore Varrone
Ursula Davis: Lydia
Jeff Cameron: Gladiatore
Giuliano Dell'Ovo: Gladiatore
Enzo Fiermonte: Rezio
Emilio Messina: Lepto
Sal Borgese: Gladiatore
Milton Reid: Cimbro
Vassili Karis: Gladiatore
Aldo Canti: Gladiatore
Pietro Torrisi: Gladiatore
non accreditati
Fortunato Arena
Pietro Ceccarelli
Riccardo Pizzuti
Nello Pazzafini
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