El Rojo
A ppiedato nel deserto e con la sella sulle spalle, un taciturno pistolero chiamato "El Rojo", viene caricato sul carro del vecchio Giosué. Costui che dice di essere un ex garibaldino e vicino all'eroe dei due mondi durante l’impresa dei Mille, sbarca adesso il lunario vendendo bottigliette di acqua zuccherata spacciata per pozioni miracolose in grado di curare qualsiasi malanno. Ben presto tra i due si forma un sodalizio tale da tirarsi fuori d'impaccio a vicenda in occasioni difficili che di lì a poco si vengono a creare. Un indiano infatti disturba la quiete di Gold Hill, la città dove i due sono appena arrivati. Lanciando messaggi legati alle sue frecce, l'indiano minaccia di morte i quattro notabili che hanno in mano la città. Costoro Wallace il banchiere, Ortega, Navarro e il cinico Lasky sulle prime pensano ad uno scherzo ma subito dopo si organizzano a difesa comune quando il primo della lista, Wallace, viene trovato morto nella sua camera. A ucciderlo però è stato il pistolero appena giunto in città, El Rojo, che subito dopo elimina anche Ortega che si era rifugiato nella sua miniera super protetta dai suoi uomini. I tre superstiti avevano assoldato un pistolero dall'aspetto truce per via di mezza faccia martoriata forse dalla lebbra e che copriva con una sinistra maschera. Costui chiamato Burt "Il Nero" aveva però prestato la sua maschera a El Rojo che era così riuscito a penetrare indisturbato nel covo di Ortega ed eliminarlo. Sembra che i due si conoscano ma evitino di misurarsi tra loro, ragion per cui è la volta di Navarro che sta festeggiando nel suo villaggio al confine messicano. El Rojo finge di essere ferito e si fa catturare per poi facilmente avere la meglio su Navarro e sempre aiutato dal vecchio Giosué il cui ingegno è strabiliante, visti i numerosi oggetti mortali che è riuscito a fabbricare, oltre a maneggiare esplosivi da maestro. E' rimasto il solo Lasky anche se ormai è chiaro e lo era anche per i defunti, che il pistolero è lì per vendicare i suoi sterminati dopo aver scoperto la miniera che i quattro hanno poi abilmente sfruttato al punto da far sorgere tutt'intorno l'odierna cittadina. Lasky viene catturato e costretto a confessare il suo crimine davanti ad un giudice, ma l'uomo ha in serbo ancora un colpo a sorpresa e con gli ultimi scagnozzi rimastogli sembra aver preso il sopravvento. Ma anche stavolta il provvidenziale Giosué interviene con i suoi confetti pirotecnici e Lasky ha la peggio con i suoi uomini. L'oro chiuso nella sua cassaforte e le proprietà dei defunti sono quindi di diritto del Rojo che in realtà si chiama Donald Sorensen. Ma ecco spuntare fuori il fantomatico ed enigmatico Burt il Nero a reclamare la sua parte visto che non lo ha intralciato nel compimento della sua vendetta.
Leopoldo Savona con lo pseudo di Leo Coleman, firma un discreto western nazionale con trovate ad effetto, buoni esterni granitici (sardi??) ed adeguati interni di Cinecittà, avvalendosi di bravi comprimari e del pluri presente ed efficace Richard Harrison, un uomo per tutti i ruoli di quel fervido cinema. Con lui tanti volti noti di scagnozzi e reiterati cattivi e la bellezza indiscutibile di Nieves Navarro che faceva sognare i maschietti dell'epoca anche con lo pseudo abituale di Susan Scott.
El Rojo
Italia 1966
Regia: Leopoldo Savona
Musiche Benedetto Ghiglia
con
Richard Harrison: Donald Sorensen, El Rojo
Nieves Navarro: Consuelo
Piero Lulli: Lasky (accreditato Peter Carter)
Mirko Ellis: Navarro
José Jaspe: Giosué
Andrea Aureli: Ortega (accreditato Andrew Ray)
Franco Ressel: Wallace (accreditato Frank Ressel)
Annie Gorassini: Flo
Rita Klein: Pamela
John Bartha: il giudice
Raf Baldassarre: Ramon (accreditato Ralph Baldwyn)
Tom Felleghy: lo Sceriffo
Angelo Boscariol: Burt, il Nero
Gaetano Scala: l'indiano
e con
Furio Pellerani
Pietro Tordi
Giovanni Ivan Scratuglia
la trovata della faccia di cuoio del pistolero nero come avevo io qui
RispondiEliminaIsabella Duchessa dei Diavoli
è senz'altro degna di nota