Sansone
M ila, Regina di Sulan, è stata spodestata dal perfido Warkalla che con i suoi mercenari, al suo posto ha insediato Romilda. Sansone che si è imbattuto in questi soldati, è stato condotto in città e rinchiuso in prigione. Si era battuto per un cinghiale con il forzuto Macigno ed erano stati entrambi sorpresi dai soldati. Ma mentre il suo rivale si era dileguato, Sansone, contando anche sulla sua antica amicizia con la regina Mila, li aveva seguiti docilmente. Ma una volta inaspettatamente in prigione, apprende che Mila è stata a sua volta imprigionata e torturata per rivelare dove si trova nascosto il tesoro del regno. La sua fedele cortigiana Janine, saputo dell'arrivo di Sansone, lo aveva avvertito, come del fatto che era sorella di Macigno, ragion per cui Sansone si libera scardinando le pesanti inferriate e si dilegua in città dove viene accolto da Macigno e insieme studiano il da farsi. Intanto possono contare sul malcontento della popolazione e sul fatto che il confinante regno di Botan non vede di buon occhio quello che si è venuto a creare a Sulan. Botan e la sua temibile cavalleria saranno della partita quando ci sarà da saldare il conto con gli usurpatori. Ma c'è da intervenire subito per liberare Janine che è stata imprigionata dopo essersi tradita come cospiratrice e subito dopo averla liberata con un colpo di mano, Sansone deve far fronte alla cattura di suo fratello Macigno, in un continuo rovesciamento di fronte. Approfitta allora dei giochi indetti per ottenere il ruolo di comandante dei mercenari, cosa alla quale Warkalla, non può opporsi anche se conta di chiudere i conti con quell'uomo costringendolo a battersi in un crescendo di difficoltà maggiori al superamento di ogni prova, finché dovrà affrontare l'ultima battendosi bendato con un altro al pari bendato e in bilico su di una trave sospesa su acuminate punte mortali per chi fosse caduto. Ma dopo qualche schermaglia si accorge di battersi con Macigno ed allora entrambi si tolgono le bende e danno inizio alla rivolta che culmina con l'intervento di Botan e dei suoi cavalieri. Romilda che aveva tentato in extremis, dopo essersi pentita, di aiutare Sansone, è stata uccisa a tradimento da Warkalla che adesso tenta la fuga con i pochi uomini rimasti. Ma i due eroi li bloccano e il perfido Warkalla paga il fio delle sue colpe. Macigno è promosso a capo delle guardie dalla regina Mila, mentre Sansone si accomiata salutando tutti ma seguito da Janine che dividerà con lui il resto dei suoi giorni nel tripudio del popolo festante.
Discreto esempio del genere peplum mitologico con buoni interpreti e due protagonisti muscolosi come si conviene in questi casi. C’è Serge Gainsbourg nel credibile ruolo del cattivo di turno. La trama è al solito prevedibile in questo tipo di film che faceva furore specie nei cinema parrocchiali e di periferia in genere. Considerati riempitivi, avevano una loro logica nel mondo della distribuzione che era solita appioppartene diversi per ogni pellicola di un certo valore che noleggiavi per il tuo cinema. Funzionava così e se poi consideri che la TV era quasi inesistente ecco che trai le somme e capisci perfettamente l'importanza di questi film in ottica passatempo spensierato.
Sansone
Italia, Francia 1961
Regia: Gianfranco Parolini
Musiche Carlo Innocenzi
con
Brad Harris: Sansone
Sergio Ciani: Macigno (accreditato Alan Steel)
Mara Berni: Romilda
Serge Gainsbourg: Warkalla
Luisella Boni: Janine (accreditata Brigitte Corey)
Carlo Tamberlani: Botan
Irena Prosen: Regina Mila
Gianfranco Gasparri: figlio di Mila
e con
Manja Golec
Romano Ghini
Nicola Stefanini
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