I dieci gladiatori
R occia, un simpatico e forzuto gladiatore, si esibisce con altri nove compagni in scontri non cruenti in varie arene dell'Impero. Da suo padre ha appreso la poesia e la passione per le rime, mentre da Rezio, che li dirige, le arti gladiatorie. Sotto il dispotico giogo del pazzo Nerone, vengono scambiati per ribelli che intendono rovesciarlo ed arrestati da Tigellino, il fedele e sanguinario esecutore del tiranno. In realtà a capo della congiura che intende salvare Roma da Nerone, c'è il nobile Glauco Valerio che si adopera affinché Servio Sulpicio Galba, valoroso generale ed uomo giusto, ne prenda il posto. In attesa del suo arrivo dalla lontana Spagna, Glauco fa in modo che i gladiatori non vengano decapitati ma costretti a combattere tra loro davanti a Nerone che potrà dedicare le loro vite al sommo Marte. Lusingato dal consiglio del suo amico, egli accetta non sapendo che l'incontro è truccato e che Glauco li farà fuggire. Liberati si uniscono al nobile, sposando la sua causa e dando vita a numerose schermaglie con gli uomini di Tigellino, fin quando Galba arriverà a Roma e prenderà il potere costringendo Nerone a farsi uccidere dal fido Epaphrodito per evitare l'onta delle catene. Il generoso Roccia e il suo mentore Rezio moriranno eroicamente e stessa sorte toccherà a Tigellino, infilzato dalle spade dei rimanenti gladiatori. Claudio Valerio accoglie in trionfo Galba e può iniziare una nuova vita con Lidia, la nipote di Rezio, in una Roma finalmente liberata.
Il nome Roccia era di quelli che più giravano in quei tempi tra noi ragazzi dell'oratorio, ammiratori entusiasti del suo coraggio e del suo fisico possente. Era il tempo dei kolossal in costume e dei peplum e questo di Gianfranco Parolini ne è senz'altro un buonissimo esempio, un piccolo capolavoro di quel genere che tanto piaceva, con un cast di prim'ordine e con molti volti noti che giravano per i vari set e generi dell'allora affollatissima Cinecittà. Oltre all'erculeo Dan Vadis, a Roger Browne presente nel blog in diversi film di spionaggio, e ai tanti bravissimi comprimari, si segnala l'ottima recitazione di Gianni Rizzo capace di rendere ancora più crudele il personaggio di Nerone di quanto lo sarà stato veramente nella realtà. Il regista ci regala insospettabili doti recitative interpretando un senatore a capo dei congiurati e c'è spazio anche per Vassili Karis, più volte Spirito Santo nel western nostrano e qui in un ruolo assai meno virile ma ben interpretato. Ottimi gli scenari con l'unico appunto a quel finale sulle scale del Palazzo della Civiltà Italiana all'Eur che stride un pochino.
I dieci gladiatori
Italia 1966
Regia: Gianfranco Parolini
Musiche Angelo Francesco Lavagnino
con
Dan Vadis: Roccia
José Greci: Lidia
Roger Browne: Glauco Valerio
Franca Parisi: Poppea
Mimmo Palmara: Tigellino
Gianni Rizzo: Claudio Nerone
Ugo Sasso: Rezio
Giuliano Dell'Ovo: Gladiatore
Milton Reid: Gladiatore
Pietro Torrisi: Gladiatore
Ivano Staccioli: Gladiatore
Emilio Messina: Gladiatore Leptus
Aldo Canti: Gladiatore
Salvatore Borghese: Gladiatore Milo il muto
Mirko Ellis: Servio Galba
Gianfranco Parolini: Livio Vero
Vassili Karis: Epaphrodito
Ugo Sasso classe 1910 lo trovate anche qui nel capolavoro di Alessandro Blasetti La Corona di Ferro
RispondiElimina